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Dl Dignità è legge: no allo split payment professionisti, sì alla compensazione cartelle esattoriali con crediti

Cosa cambia per i professionisti italiani con il DL dignità

Approvato definitivamente il DDL di conversione, con modificazioni, del decreto Dignità, che ora si avvia ad essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. 

In arrivo importanti novità per imprese e professionisti. Innanzitutto il decreto dignità va a ridare fiato in termini di cassa ai professionisti danneggiati da questo doppio meccanismo.

Ricordiamo che già il 14 di luglio avevamo fatto un'analisi del decereto (Split payment professionisti, Redditometro, fatture: analisi delle disposizioni fiscali del Decreto Dignità)

Split payment professionisti

split payment professionisti eliminatoIl parlamento non modifica il decreto legge del 14 luglio e quindi viene approvata l'abolizione dello split payment per i professionisti.

Dal 14 luglio (data di entrata in vigore del cosiddetto decreto Dignità) non è più applicabile il meccanismo che prevedeva la trattenuta dell’IVA da parte della PA - che si occupa direttamente del versamento all’erario - e quindi un impoverimento finanziario del professionista. 

L'abolizione si applica, infatti, «alle operazioni per le quali è emessa fattura successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto». Significa che se la fattura ha data successiva al 14 luglio, allora non bisogna applicare lo split payment e questo vale anche per prestazioni concluse prima dell'entrata in vigore del decreto legge.

Tale meccanismo era stato esteso ai professionisti a partire dal 1° luglio 2017 (articolo 1 del D.L. 50/2017).

Per gli esperti del Senato questa misura ha un ridotto impatto in termini di costo riportando quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate al momento dell’introduzione della norma ovvero che “il totale degli acquisti di prestazioni di lavoro autonomo delle Pubbliche amministrazioni che operano in regime di Split Payment è di oltre due miliardi di euro, cui corrisponde un’IVA di circa 0,3 miliardi di euro.

Spesometro, cambiano le scadenze

Sul versante fiscale, vengono fissate nuove date per lo spesometro: la comunicazione dei dati in materia di spesometro, relativamente al terzo trimestre 2018, slitta al 28 febbraio 2019 e quindi non debba essere effettuata entro il mese di novembre 2018, bensì entro il 28 febbraio 2019. Qualora si opti per la trasmissione con cadenza semestrale, i termini temporali sono fissati al 30 settembre per il primo semestre e al 28 febbraio dell'anno successivo per il secondo semestre.

Va ricordato che la legge di bilancio 2018 ha disposto, a decorrere dal 1° gennaio 2019, l'introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria nelle operazioni tra privati e, contestualmente, l'eliminazione delle comunicazioni dei dati delle fatture (spesometro). 

Compensazione Crediti fiscali

Con un emendamento viene estesa al 2018 la possibilità, anche per i professionisti, di compensare le cartelle esattoriali con i crediti maturati nei confronti della pubblica amministrazione: vengono estese a tutto il 2018 le norme che consentono ai titolari di crediti commerciali e professionali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti della pubblica amministrazione e certificati secondo le modalità previste dalla normativa vigente, di compensare tali crediti con le cartelle esattoriali.

In pratica, anche per tutto il 2018, se si hanno crediti verso lo Stato si può decidere di utilizzarli per pagare eventuali cartelle a proprio carico. La compensazione si applica con riferimento ai carichi affidati agli Agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2017.