Dissesto Idrogeologico
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Dissesto idrogeologico, per l’ANBI necessari 8 miliardi per mettere in sicurezza l'Italia

Presentato dall'Anbi a Roma il Piano per la riduzione del rischio che comprende 3.383 interventi immediati.

Presentato dall'Anbi a Roma il Piano per la riduzione del rischio che comprende 3.383 interventi immediati.
 
Dopo gli innumerevoli e intensi fenomeni meteorici che hanno colpito l’Italia e che hanno provocato negli ultimi anni non solo danni da milioni di euro, ma soprattutto vittime, quello del rischio idrogeologico è divenuto un tema non più prorogabile.
 
Tra le cause principali di tutte queste conseguenze vi è senza dubbio una particolare e “sensibile” orografia del territorio, ma anche e soprattutto l’abbandono delle zone montane e una urbanizzazione, spesso non  pianificata correttamente.
Attualmente 6 milioni di italiani vivono in un territorio a elevato rischio idrogeologico e 22 milioni in zone a rischio medio. Nel nostro Paese vi sono 1.260.000 edifici a rischio, tra cui 6.251 scuole e 547 ospedali.
Questi i dati stati forniti dall'Anbi - Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, nella proposta di Piano per la riduzione del rischio idrogeologico in Italia presentata lo scorso 18 febbraio a Roma.

Un Piano che prevede ben 3.383 interventi immediatamente cantierabili su tutto il territorio nazionale per un importo complessivo di 7.995 milioni di euro, e che con l’avvio dei cantieri, oltre a mettere in sicurezza diverse aree a rischio e limitare i possibili danni in altre, gioverebbe senz’altro all’economia e all’occupazione, garantendo inoltre un risparmio futuro sugli stanziamenti regolarmente erogati a ogni emergenza.
Trovare otto miliardi di euro diventa davvero un’ardua impresa soprattutto se confrontata con le modeste risorse previste dalle varie leggi che annunciano ben pochi soldi da spendere per la messa in sicurezza del territorio: 30 milioni di euro per il 2014, 50 per il 2015 e 100 per il 2016.
Il previsto rifinanziamento di 140 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per interventi nel settore della manutenzione idraulica e forestale, inoltre, non è che una revisione al ribasso della Legge di Stabilità 2013 che disponeva allo stesso titolo un rifinanziamento di 160 miliardi di euro per l’anno 2013. Peccato che tali risorse non siano state utilizzate per lo specifico settore della manutenzione idraulica per il quale erano state stanziate.
 
Le proposte e le condizioni Anbi per il 2014
Il documento presentato da Anbi contiene indicazioni relative ad azioni di competenza dei Consorzi di bonifica che, presenti capillarmente sul territorio nazionale, con puntuale conoscenza dello stesso e con un organizzazione che conta specifiche professionalità, si candidano come i soggetti più idonei a collaborare con le altre istituzioni locali competenti per la realizzazione di un piano per la riduzione del rischio idrogeologico.
Parte delle risorse potrebbe arrivare dai fondi comunitari per la Pac 2014-2020 grazie anche allo sviluppo dell’accordo di partenariato Stato-Regioni, che contempla espressamente l’esigenza della sicurezza territoriale.

Anbi richiede anche che le azioni volte alla sicurezza del territorio siano maggiormente coordinate e sinergiche tra i diversi soggetti istituzionalmente competenti, con una necessaria concertazione e collaborazione sul territorio attraverso gli strumenti già esistenti, quali protocolli d’intesa e accordi interistituzionali, facendo presente che affinché il piano proposto funzioni al meglio, c’è bisogno di realizzare il tanto auspicato federalismo cooperativo. 

fonte ANBI

Dissesto Idrogeologico

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