Direttiva Case Green | Comfort e Salubrità | Efficienza Energetica | Energie Rinnovabili | Impianti Fotovoltaici | Pompe di Calore | Riqualificazione Energetica | Risparmio Energetico | Impianti Termici | Case Green | C2R ENERGY CONSULTING
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Direttiva Case Green: quali effetti sugli impianti

La Direttiva Case Green introduce una serie di obblighi e indicazioni, ai quali gli Stati dell’Unione Europea dovranno adeguarsi nel corso dei prossimi anni, al fine di ridurre i consumi del parco edilizio europeo. Vediamo insieme, in questo scenario, quali saranno le conseguenze sui sistemi impiantistici.

Con l’entrata in vigore della Direttiva “Case Green” (EPBD – Energy Performance of Building Directive), avvenuta in data 28 maggio 2024, sono state introdotte una serie di novità significative con l’obiettivo di rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e a ridurre drasticamente le emissioni di CO2, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria.

L'obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente il consumo energetico degli edifici e promuovere l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

La direttiva case green introduce una serie di misure ambiziose che riguardano sia gli edifici di nuova costruzione che quelli esistenti. Tra i principali obiettivi, troviamo:

  • Edifici a emissione quasi zero entro il 2030: tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni quasi zero a partire dal 2030, utilizzando fonti di energia rinnovabile e tecnologie efficienti;
  • Ristrutturazioni energetiche degli edifici esistenti: gli edifici esistenti dovranno sottoporsi a ristrutturazioni energetiche per migliorare la loro classe energetica e ridurre il consumo energetico;
  • Installazione obbligatoria di pannelli solari: la Direttiva prevede l'installazione obbligatoria di pannelli solari su nuovi edifici pubblici e non residenziali di grandi dimensioni;
  • Piani nazionali di ristrutturazione: ogni Stato membro dovrà elaborare un piano nazionale di ristrutturazione per definire le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi della direttiva.

Dal punto di vista impiantistico, uno dei pilastri fondamentali della Direttiva è l'obbligo progressivo di utilizzare fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici. Questo significa che:

  • Nuovi edifici: tutti i nuovi edifici dovranno essere dotati di impianti che utilizzino in modo preponderante energie rinnovabili;
  • Ristrutturazioni: le ristrutturazioni degli edifici esistenti dovranno prevedere l'installazione o l'aggiornamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, privilegiando le soluzioni a basse emissioni.

Tra i sistemi impiantistici di generazione che utilizzano fonti rinnovabili, quelli più utilizzati sono:

  • Pompe di calore: convertono l'energia termica presente nell'aria, nel terreno o nell'acqua in energia utilizzabile per il riscaldamento e il raffrescamento;
  • Sistemi solari termici: utilizzano l'energia solare per produrre acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti;
  • Biomasse: utilizzano materiali organici per produrre calore.

Oltre all'utilizzo delle energie rinnovabili, la Direttiva pone una forte enfasi sull'efficienza energetica degli impianti.

Questo significa:

  • Ottimizzazione dei sistemi esistenti: gli impianti esistenti dovranno essere ottimizzati per ridurre le dispersioni termiche e migliorare il rendimento;
  • Isolamento termico: un adeguato isolamento termico dell'edificio è fondamentale per ridurre le dispersioni di calore e migliorare l'efficienza degli impianti;
  • Sistemi di regolazione: l'installazione di sistemi di regolazione permette di ottimizzare il funzionamento degli impianti in base alle esigenze effettive.

La Direttiva Case Green avrà, quindi, un impatto significativo sugli impianti di riscaldamento e raffrescamento, portando a una serie di cambiamenti:

  • Diminuzione dell'utilizzo di combustibili fossili: si prevede una progressiva riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili come il gas naturale, a favore delle energie rinnovabili;
  • Aumento della complessità degli impianti: gli impianti di riscaldamento e raffrescamento diventeranno sempre più complessi, integrando diverse tecnologie e sistemi di controllo;
  • Maggiori costi iniziali: l'installazione di impianti ad alta efficienza energetica può comportare costi iniziali più elevati, ma si tradurrà in risparmi a lungo termine.

 

Figura 1 – Esempio di impianto.
Figura 1 – Esempio di impianto. (@A. Lorenzati)

   

Ventilazione Meccanica Controllata (VMC)
La Direttiva Case Green pone una grande attenzione non solo all'efficienza energetica degli edifici, ma anche alla qualità dell'aria interna. Gli impianti di ventilazione rivestono un ruolo cruciale in questo contesto, garantendo un continuo ricambio d'aria ed eliminando gli inquinanti presenti all'interno degli ambienti.
I requisiti per gli impianti di ventilazione variano a seconda del tipo di edificio e dell'uso a cui è destinato. In generale, i requisiti riguardano:
Portata d'aria: La quantità d'aria che deve essere immessa ed estratta dagli ambienti deve essere sufficiente a garantire un adeguato ricambio d'aria e a diluire gli inquinanti.
Recupero di calore: Gli impianti di ventilazione devono essere dotati di sistemi di recupero di calore per limitare le dispersioni termiche e ridurre i consumi energetici.
Filtrazione dell'aria: I filtri devono essere in grado di trattenere le polveri fini e altri inquinanti presenti nell'aria.
Controllo automatico: Gli impianti devono essere dotati di sistemi di controllo automatico per garantire un funzionamento ottimale e un adeguamento alle condizioni ambientali.

Gli obblighi per gli edifici nuovi ed esistenti (un estratto)

Per gli edifici di nuova costruzione uno dei punti cardine della Direttiva è l'innalzamento dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici. Ciò significa che tutti i nuovi edifici dovranno rispettare standard più elevati in termini di isolamento termico, efficienza degli impianti e consumo energetico.

  • Involucro edilizio: sarà obbligatorio utilizzare materiali isolanti di alta qualità e alte prestazioni per ridurre le dispersioni termiche attraverso pareti, tetti e pavimenti;
  • Serramenti: i serramenti dovranno essere ad alta efficienza energetica, con vetri a basso emissivo e profili a taglio termico;
  • Impianti tecnologici: gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione dovranno essere altamente efficienti e, possibilmente, alimentati da fonti rinnovabili;
  • Sistemi di controllo: sarà obbligatorio installare sistemi di controllo intelligente per ottimizzare la gestione dell'energia all'interno dell'edificio.

Un altro aspetto fondamentale della Direttiva è l'obbligo di installare impianti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione, quali fotovoltaico e solare termico.

Tramite la graduale introduzione di questi obblighi, si vuole perseguire l’obiettivo ultimo previsto dalla Direttiva per gli edifici di nuova costruzione:

  • Entro il 2028 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero;
  • Entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione, sia pubblici che privati, dovranno essere a emissioni zero.

La Direttiva Case Green pone una forte attenzione anche sugli edifici esistenti. L'obiettivo è quello di riqualificare il vasto patrimonio immobiliare europeo, migliorandone l'efficienza energetica e riducendo così il consumo energetico complessivo.

Gli obblighi di riqualificazione energetica per gli edifici esistenti, pur non essendo così stringenti come quelli per le nuove costruzioni, sono comunque significativi e variano a seconda dello Stato membro.

  • Obblighi minimi di prestazione energetica: gli Stati membri dovranno definire degli obiettivi minimi di prestazione energetica per gli edifici esistenti, in particolare per quelli meno efficienti;
  • Obblighi di ristrutturazione: verranno stabiliti degli obblighi di ristrutturazione per una quota significativa del parco immobiliare esistente, con l'obiettivo di migliorarne la classe energetica;
  • Obblighi di diagnosi energetica: in alcuni casi, potrebbe essere obbligatorio effettuare una diagnosi energetica degli edifici esistenti per valutarne le prestazioni e individuare gli interventi di miglioramento più opportuni.

Per favorire gli interventi di ristrutturazione energetica, la Direttiva prevede, inoltre, la possibilità di introdurre una serie di incentivi economici.

PER APPROFONDIRE
Direttiva Case green: la transizione verso edifici energeticamente efficienti e sostenibili

Edifici a Energia Quasi Zero (NZEB)

Un edificio a energia quasi zero è un edificio ad altissime prestazioni energetiche in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura molto significativa da energia prodotta da fonti rinnovabili. In sostanza, questi edifici producono quasi tanta energia quanta ne consumano.

Per essere classificato come NZEB, un edificio deve soddisfare una serie di requisiti tecnici rigorosi, tra cui:

  • Basso fabbisogno energetico: questo si ottiene attraverso un'attenta progettazione dell'involucro edilizio (isolamento termico, serramenti ad alta efficienza), l'utilizzo di impianti tecnologici efficienti (riscaldamento, raffrescamento, ventilazione) e l'adozione di soluzioni passive per sfruttare al meglio le risorse naturali (esposizione solare, ventilazione naturale);
  • Integrazione di fonti rinnovabili: una quota significativa del fabbisogno energetico deve essere coperta da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, il solare termico, la geotermia o le biomasse;
  • Sistemi di gestione energetica: l'edificio deve essere dotato di sistemi intelligenti per ottimizzare la gestione dell'energia e monitorare i consumi.

Tra i vari vantaggi di un edificio NZEB, quali impatto ambientale ridotto, risparmio economico sui consumi, maggior comfort abitativo e aumento del valore dell’immobile, non dobbiamo dimenticare il tema dell’indipendenza energetica (minor dipendenza dalle forniture energetiche tradizionali).

    

Le opportunità per l'energia rinnovabile

Come detto, la Direttiva Case Green rappresenta una spinta significativa verso la transizione energetica, offrendo numerose opportunità per l'installazione di impianti fotovoltaici e altre fonti rinnovabili negli edifici. Vediamo nel dettaglio come questa normativa stimola lo sviluppo di un settore sempre più importante.

Il fotovoltaico, ovvero la conversione diretta della radiazione solare in energia elettrica, è la tecnologia più diffusa e promettente nel panorama delle energie rinnovabili per l'edilizia. La Direttiva Case Green ne promuove l'utilizzo per diversi motivi:

  • Riduzione della dipendenza dai combustibili fossili: l'autoproduzione di energia elettrica attraverso l'impianto fotovoltaico permette di ridurre il consumo di energia proveniente dalla rete elettrica, spesso prodotta da fonti non rinnovabili;
  • Diminuzione delle emissioni di CO2: la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come il solare non comporta emissioni di gas serra, contribuendo così alla lotta ai cambiamenti climatici;
  • Risparmio economico: L'energia autoprodotta ha un costo inferiore rispetto a quella acquistata dalla rete, permettendo di ridurre sensibilmente le bollette energetiche;
  • Integrazione con altre tecnologie: il fotovoltaico può essere integrato con altre tecnologie come i sistemi di accumulo, le pompe di calore e le auto elettriche, creando sistemi energetici sempre più efficienti e sostenibili.

PER APPROFONDIRE:
Rendimento di un impianto fotovoltaico: da cosa dipende e come incrementarlo

La Direttiva Case Green offre una serie di opportunità per lo sviluppo del fotovoltaico e di altre fonti rinnovabili negli edifici, quali l’obbligo di installazione per nuovi edifici (laddove tecnicamente ed economicamente fattibile), la proposta di incentivi per la riqualificazione energetica, la semplificazione delle procedure autorizzative. Le procedure per l'installazione di impianti fotovoltaici sono state semplificate, rendendo più agevole l'accesso a questa tecnologia.

Oltre al fotovoltaico, la Direttiva Case Green incoraggia l'utilizzo di altre fonti rinnovabili negli edifici, come:

  • Solare termico: utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti;
  • Geotermia: sfrutta il calore del sottosuolo per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici;
  • Biomasse: utilizzo di materiali organici per la produzione di energia termica.

... continua la lettura del PDF.

L'articolo continua con la trattazione dei seguenti temi:

  • Le opportunità per l'energia rinnovabile
  • I sistemi di accumulo energetico
  • Gruppi di autoconsumatori e comunità energetiche
  • Gli impianti a bassa temperatura
  • L’importanza delle tecnologie digitali

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