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Direttiva case green in Gazzetta Ufficiale europea: ecco il testo. Due anni per adeguarsi

La direttiva Case Green sulle prestazioni energetiche degli edifici è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale europea. Caldaie a gas e a metano ok fino al 2040, misure più personalizzabili da parte dei singoli Stati membri, edifici residenziali nuovi a emissioni zero dal 2030. Ci sono due anni di tempo per adeguarsi, ma al momento non sono previste sanzioni...

La direttiva sulle Case Green (EPBD – Energy performance of building directive) è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale europea dell'8 maggio 2024.

Da questa data, i 27 Paesi membri hanno due anni di tempo per recepirla. 

 

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Direttiva Case Green: dal 2030 edifici residenziali nuovi a emissioni zero

Riepiloghiamo, rimandando all'articolo di riferimento per l'approfondimento di tutte le specifiche, le coordinate principali del provvedimento:

  • edifici residenziali nuovi: dal 2030 dovranno essere costruiti a emissioni zero;
  • edifici pubblici nuovi: dal 2028 dovranno essere costruiti a emissioni zero;
  • edifici residenziali esistenti: entro il 2030 riduzione del consumo medio di energia primaria di almeno il 16%; entro il 2035, di almeno il 20-22%;
  • edifici non residenziali esistenti: entro il 2030 riduzione del consumo medio di energia primaria di almeno il 16%; entro il 2033, di almeno il 26%.

Gli Stati membri potranno considerare, nel calcolo delle emissioni, il potenziale impatto del riscaldamento globale sul ciclo di vita di un edificio, inclusa la produzione/smaltimento dei rifiuti utilizzati per la sua realizzazione.

 

Direttiva Case Green: le novità

  • Efficientamento Energetico: la direttiva modifica l'approccio all'efficientamento, non più basato sulla certificazione energetica individuale, ma su obiettivi medi per il patrimonio immobiliare di ogni stato. Entro il 2030, si prevede una riduzione del 16% del consumo medio di energia, con un ulteriore taglio fino al 20-22% nel 2035. I Paesi membri, in ogni caso, dovranno introdurre requisiti minimi di prestazione energetica, il che porta al collegamento con gli APE (attestati di prestazione energetica);
  • Caldaie a Gas: una delle modifiche più rilevanti riguarda lo stop alla vendita delle caldaie a gas, posticipato al 2040. Questa decisione mira a ridurre l'impatto sull'industria e sui consumatori.
  • Pannelli fotovoltaici: cambiano anche le regole sull'installazione dei pannelli solari. La nuova normativa non impone più l'obbligo per gli immobili residenziali esistenti, concentrando l'attenzione sui nuovi edifici, sugli edifici pubblici e su quelli non residenziali di grandi dimensioni. L'obbligo di installazione riguarderà però gli edifici pubblici, progressivamente dal 2026 al 2030, ma in ogni caso dovranno essere predisposte strategie nazionali per dotare di impianti solari anche gli edifici residenziali nuovi e i non residenziali di grande dimensione, se tecnicamente ed economicamente fattibili.

 

Approvazione direttiva case green: il commento di Green Building Council Italia

GBC Italia è a disposizione del Governo con i propri contenuti tecnici - ha commentato Fabrizio Capaccioli, Presidente del Green Building Council Italia - Si parla di un costo di 275 miliardi di euro per l’operazione, una spesa che oscillerà tra i 20 e i 55 mila euro a famiglia. Ecco perché bisogna partire immediatamente in maniera concreta, predisporre un recepimento tenendo presente le peculiarità del nostro territorio, come il rispetto dei requisiti di resilienza e quindi di risposta sismica dell’edificio che, purtroppo, questa direttiva non prende in considerazione”.

L'approvazione della Direttiva Case Green da parte dell'Unione Europea - continua GBC nel suo commento - rappresenta un passo significativo verso l'obiettivo comune di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Tuttavia, è importante considerare con attenzione le implicazioni e le sfide che questa direttiva potrebbe comportare per l'Italia. È necessario adottare un approccio equilibrato e pragmatico nell'implementazione di queste nuove norme, garantendo una transizione graduale e sostenibile verso un ambiente edilizio a basse emissioni di carbonio.

GBC Italia si impegna a lavorare in collaborazione con le istituzioni per trovare soluzioni che concilino l'obiettivo di riduzione delle emissioni con le esigenze e le peculiarità del contesto italiano, a partire dal tema della resilienza degli edifici.

La direttiva non affronta specificamente l'aspetto sismico delle costruzioni. Per l'Italia e per altre regioni sismiche, questa è una questione di vitale importanza, per garantire la sicurezza delle persone e la protezione degli edifici in caso di eventi sismici.

 

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IL TESTO DELLA DIRETTIVA CASE GREEN PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE EUROPEA E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE

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