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Direttiva case green, il Trilogo sposta il negoziato: se ne riparla a dicembre. Le possibili modifiche

E' probabile che nel testo finale non sarà più presente l'obbligo di efficientare il proprio immobile con precisi interventi (a carico dei privati) in un breve lasso di tempo, così come potrebbe scomparire il temuto APE armonizzato a livello europeo.

Bisognerà attendere altre settimane per vedere 'nero su bianco' la versione definitiva della direttiva case green.

Nella riunione ad oltranza del 'Trilogo', iniziata nel tardo pomeriggio di giovedì 12 ottobre e conclusasi a notte fonda, non è infatti stato raggiunto un accordo definitivo sul testo, lasciando - a quanto si apprende da fonti ANSA - strada ad apertura e flessibilità, come peraltro auspicato dal Consiglio UE e dalla maggior parte degli Stati membri, Italia in primis.

Insomma, è probabile che nel testo finale non ci sarà più l'obbligo di efficientare il proprio immobile con precisi interventi (a carico dei privati) in un breve lasso di tempo (entro il 2030), così come potrebbe scomparire l'APE armonizzato a livello europeo.

Il mancato accordo e il cambio di rotta: le valutazioni si faranno sull'intero patrimonio

Secondo quanto diffuso dell'ANSA, serve ancora una riunione dei negoziatori, che dovrebbe tenersi a dicembre, per la redazione del testo definitivo.

L'approccio sarà diverso: non più valutazioni sui singoli edifici (classe E entro il 2030, classe D entro il 2033) ma ragionamenti sulla base del patrimonio edilizio nel suo complesso.

Gli Stati membri avrebbero ampio margine di azione sull'applicazione della specifiche della direttiva.

Sempre secondo quanto divulgato dall'ANSA, saranno comunque i Paesi UE a dover elaborare un piano entro il 2050 (con scadenze intermedie al 2030 e 20235) con target di riduzione dei consumi di energia, mentre l'armonizzazione delle certificazioni energetiche a livello UE è stata rimossa.

I nodi spinosi: mutui green e pannelli solari sugli edifici

Le problematiche più difficili da risolvere sono quelle relative al meccanismo dei "mutui green" e all'obbligo di installazione di pannelli solari sugli edifici pubblici e non residenziali.

Gli obblighi per l'installazione di colonnine di ricarica nei parcheggi per gli edifici residenziali esistenti - sempre secondo quanto anticipato dall'ANSA - sono stati invece cancellati.

Direttiva case green: cosa prevede la proposta iniziale

La proposta di direttiva case green approvata dal Consiglio UE lo scorso 14 marzo 2023 prevede che le abitazioni residenziali - con alcune deroghe - raggiungano la classe energetica "E" entro il 2030 e la "D" entro il 2033.

Gli edifici non residenziali e pubblici, invece, dovranno raggiungere le stesse classi entro il 2027 e 2030.

Il testo della proposta, quindi, porterebbe a importanti interventi di ristrutturazione negli edifici privati e pubblici per renderli più efficienti dal punto di vista dell'impatto climatico: l'efficienza energetica si calcola infatti con un'apposita scala, che va da A (più efficiente) a G (meno efficiente).

Ogni Paese, inoltre, dovrà racchiudere le misure propedeutiche al raggiungimento degli obiettivi in un piano dedicato (Piano nazionale di ristrutturazione): l'obiettivo finale è anche quello di arrivare a ridefinire il sistema di classificazione energetica dei singoli paesi, uniformandolo.

La direttiva - inoltre - chiede di uniformare alle prestazioni energetiche superiori il 15% degli edifici più "energivori", da collocare nella categoria G (per l'Italia, si tratterebbe di 1,8 milioni di edifici residenziali su un totale di 12 milioni).

Ci sono comunque delle eccezioni alle regole sopracitate, che riguardano:

  • edifici vincolati e protetti;
  • edifici storici ("edifici ufficialmente protetti in virtù dell’appartenenza a determinate aree o del loro particolare valore architettonico o storico");
  • case vacanza (seconde case utilizzate per meno di 4 mesi all'anno);
  • edifici temporanei;
  • chiese;
  • abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 metri quadri.

Direttiva (proposta) case green: edifici residenziali in classe "E" entro il 2030, in classe "D" entro il 2033

Il testo della direttiva UE per l'efficientamento energetico delle case, approvato lo scorso 14 marzo 2023, prevede che le abitazioni residenziali raggiungano la classe energetica "E" entro il 2030 e la "D" entro il 2033. Deroghe per gli edifici storici e vincolati, ma anche per l'eccessivo costo dei materiali e delle materie prime. Novità per il fotovoltaico e le zero emissioni.

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