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Direttiva case green efficientamento energetico: via libera dalla Commissione UE: classe "E" entro il 2030

Il testo approvato della direttiva UE per l'efficientamento energetico delle case prevede che le abitazioni residenziali raggiungano la classe energetica "E" entro il 2030 e la "D" entro il 2033. Deroghe per gli edifici storici e vincolati, ma anche per l'eccessivo costo dei materiali e delle materie prime

La Commissione Industria del Parlamento europeo ha approvato nella mattinata di giovedì 9 febbraio, con 49 voti a favore, 18 'no' e 6 astensioni, la proposta di direttiva europea EPBD per le case green (nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili, efficientamento energetico degli edifici), che ora è attesa, dal 13 al 16 marzo, al voto della Commissione plenaria prima di passare alla negoziazione con le altre istituzioni europee di riferimento.

Il voto positivo finale è frutto di un accordo tra Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra.


In allegato, è disponibile il testo (bozza) della Riforma EPBD sulle case green.


Cosa prevede la direttiva per le case green

Il testo finale della proposta - come da previsioni dopo il compromesso definito la scorsa settimana - interessa in totale 27 Paesi e prevede che le abitazioni residenziali - con alcune deroghe - raggiungano la classe energetica "E" entro il 2030 e la "D" entro il 2033. L'obiettivo a lunga scadenza - 2050 - è quello di raggiungere le zero emissioni.

La direttiva, quindi, porta a importanti interventi di ristrutturazione negli edifici privati per renderli più efficienti dal punto di vista dell'impatto climatico: l'efficienza energetica si calcola infatti con un'apposita scala, che va da A (più efficiente) a G (meno efficiente).

Le eccezioni

Queste le eccezioni agli obblighi di efficientamento energetico imposto dalla direttiva sulle case green:

  • edifici vincolati e protetti;
  • edifici storici;
  • case vacanza;
  • chiese e abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 metri quadri.

Altre eventuali deroghe potranno poi arrivare per il caro materiali e materie prime, o per impossibilità tecnica di realizzare gli interventi.

Quali interventi servono? E come saranno finanziati?

La domanda che tutti si pongono è: ma questi lavori di efficientamento energetico necessari ai fini del raggiungimento della classe E e poi della D, chi li paga? Saranno a carico dei singoli cittadini? O ci saranno dei finanziamenti statali/europei a sostegno, oltre ovviamente a quanto già non previsto - per l'Italia si intende - da Ecobonus e SuperEcobonus (però revisionato al 90% e solo per condomini o unifamiliari con soglia di reddito, come ben sappiamo).

Prima di tutto, ricordiamo che gli interventi per il miglioramento sono, a titolo semplificativo e non esaustivo, la sostituzione degli infissi, il posizionamento del cappotto termico, l'installazione di nuove caldaie o di pannelli solari fotovoltaici.

La direttiva in tal senso prevede che tali interventi potranno essere co-finanziati sia dai singoli Stati, che eventualmente da un fondo europeo dedicato, denominato "Energy Performance Renovation Fund".

Niente sanzioni dirette

Ma se non ci si adegua, cosa succede? Scattano le multe? E chi le decide, lo Stato o l'UE?

La direttiva non impone agli Stati membri di sanzionare i proprietari che non rispettano le indicazioni: ciò significa che ogni Stato potrà decidere in tal senso come orientarsi.

Non sarà neppure vietata la vendita o l'affitto di case 'non in regola', cioè con classe più bassa della E, dal 2030 in poi.

Efficienza energetica degli edifici: step graduali di controllo ed equilibrio tra Stati secondo Pichetto

“La realtà italiana sulle abitazioni ha caratteristiche che la differenziano da altri. Per esempio sulla proprietà la differenza è abissale, l’85% degli italiani è proprietario di una casa. Noi pensiamo che la differenziazione tra Paese e Paese debba portare a una valutazione più graduale”.

Lo dichiara il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervenendo a Radio Anch’io, trasmissione di Rai Radio1, sulla direttiva riguardante l’efficienza energetica degli edifici all’attenzione del Parlamento europeo.

“La direttiva non andava bene all’origine, c’è stata una lunga trattativa che ha portato a una serie di raccomandazioni. Noi per primi ci rendiamo conto della necessità di fare in modo che gli italiani abbiano una classe energetica migliore nelle loro abitazioni, con costi minori del riscaldamento. In ogni caso si prevedono step di controllo e non un bazooka per sanzioni”.

Il ministro Pichetto conclude:-“Vediamo come va in Parlamento europeo, poi ci sarà il Trilogo e si riaprirà una trattativa in cui il ruolo dei singoli Paesi ritorna molto forte. É una partita di equilibrio tra Stati.


LA DIRETTIVA APPROVATA IN PRIMA ISTANZA DALLA COMMISSIONE UE E' SCARICABILE PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.

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