Digitalizzazione e gare BIM 2023: -36,5% di bandi rispetto al 2022 e affidamenti pari a 1.249 milioni
Il 7° Rapporto OICE sul 2023 analizza le gare pubbliche per servizi di architettura e ingegneria dal valore di 1.249 milioni, evidenziando però un calo del 36,5% nei bandi BIM. Le regioni centrali primeggiano nell'attività, mentre le modalità di valutazione delle offerte mostrano un crescente interesse per il BIM.
OICE: 7° Rapporto sulla digitalizzazione e sulle gare BIM 2023
Questo Rapporto sulla digitalizzazione e sulle gare BIM 2023 è il settimo report analitico, prodotto dall’OICE, sulle gare pubbliche che riguardano le procedure di affidamento di servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.), emesse dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, nelle quali è previsto l’utilizzo delle metodologie di Building Information Modeling (BIM),
finalizzate alla gestione digitale di tutte le informazioni relative a un Progetto, nelle varie fasi del suo ciclo di vita.
Anticipiamo in questa sintesi gli aspetti salienti emersi dai risultati delle analisi condotte, riportate in dettaglio nei capitoli che seguono, e distinte in analisi di tipo sia quantitativo (Capitolo 1) che qualitativo (Capitolo 2), di cui si richiamano le tabelle di riferimento.
L’analisi quantitativa delle gare nelle quali si chiede la presentazione di offerte in BIM (o requisiti legati al BIM), per i bandi pubblicati nel 2023, evidenzia un calo del 36,5% sul 2022.
Nel 2023, infatti, sono stati pubblicati solo 637 bandi (il 13,7% del totale del numero di tutti i bandi per servizi di architettura e ingegneria - S.A.I.), rispetto ai 1.003 pubblicati nel 2022.
In termini di valore, emerge al contempo una flessione del 40,6% sull’anno precedente, avendo questi bandi raggiunto un importo di affidamenti pari a 1.249 milioni (il 32,6% del valore totale di tutti i bandi per S.A.I. pubblicati), rispetto ai 2.103 milioni del 2022.
Bandi BIM per servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.): 519 sopra la soglia di 215.000 euro
La maggior parte dei bandi BIM per servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.) posti a base di gara nel 2023 si colloca sopra la soglia comunitaria dei 215.000 euro (tab.9 e tab.10).
Si tratta in dettaglio di 519 bandi (l’81,5% del totale), per un valore di 1.234 milioni, ossia il 98,8% dell’importo complessivo. Da tali cifre sembra emergere una forte spinta fornita dalla domanda pubblica legata all’attuazione del PNRR, e segnatamente da quella proveniente dalle grandi Stazioni Appaltanti. Questo nonostante la disciplina speciale
(DL 77/2021), come illustrato ampiamente nello scorso Report, preveda una semplice facoltà in capo alle Stazioni Appaltanti di premiare la produzione di progetti in BIM.
La distribuzione geografica per macroregioni1 adottata ai fini dell’analisi dei bandi di gara BIM rilevati nel 2023 (tab. 11) vede le regioni del Centro con un ruolo preponderante.
Esse hanno infatti emesso, complessivamente, 194 bandi (il 30,5% del totale), mentre al livello più basso si collocano, anche nel 2023, le Isole, con 66 bandi (il 10,4% del totale).
Si nota inoltre, a livello di singola regione, che il Lazio è quella che ha pubblicato il numero maggiore di bandi, per complessivi 119 (il 18,7% del totale), mentre fanalino di coda è la Valle d’Aosta, con 1 solo bando, pari allo 0,2% (tab. 12).
Le gare per accordo quadro pubblicate nel 2023 sono state 86, ossia il 13,5% del totale, in forte calo percentuale rispetto al 2022, in cui erano il 42,9%.
1 Come dettato dalla nomenclatura delle unità territoriali statistiche dell’Italia (NUTS:IT) usata per fini statistici a livello dell’Unione europea (Eurostat) dal 1988
Nel 2023 le Stazioni Appaltanti più attive sono state le Amministrazioni dello Stato, con la pubblicazione di 235 gare, pari al 36,9% del totale delle procedure rilevate, confermando (anche se in leggero calo) il trend del 2022, quando rappresentavano il 46,3% del totale (tab. 13).
L’ente più attivo nel 2023 (per numero di bandi pubblicati) è stato l’Agenzia del Demanio, che ha emesso 87 bandi per S.A.I., per un importo di 89,6 milioni, rispettivamente il 13,7% del numero e il 7,2% del valore totale (si veda il Focus “Le principali Stazioni Appaltanti” al Capitolo 2, in cui sono sommati anche i dati degli appalti integrati).
Dalla classificazione per tipologia di opera del complesso dei bandi di gara rilevati nel 2023 (tab. 15), si conferma la preponderanza delle opere puntuali sulle opere lineari, con 487 bandi complessivi (il 76,5% del numero totale). È da notare, tuttavia, che se tale prevalenza conferma il trend rilevato già nel 2022 (quando i bandi per opere puntuali rappresentavano l’88,7% del totale), il 2023 vede un notevole incremento percentuale delle opere lineari, che passano dall’11,3% al 23,5%.
Analogamente, dalla classificazione del complesso dei bandi per tipologia di intervento, emerge una leggera prevalenza percentuale degli interventi sulle opere esistenti rispetto alle opere di nuova realizzazione, con 329 bandi complessivi (il 51,6% del totale).
Se tale dato conferma, seppur in diminuzione, il trend già rilevato l’anno precedente, nel 2023 si registra un incremento percentuale delle opere di nuova realizzazione pari a più del doppio rispetto al 2022, con il passaggio dal 19,2% al 46,2% del totale (tab.14).
Soffermandoci su una sintetica analisi qualitativa delle 637 procedure di gara, si può notare che:
- Nel 2023, 94 bandi (il 14,8% del totale) citano l’utilizzo del BIM in modo generico, ossia senza attribuire punteggi specifici, ma solo considerandolo come elemento contrattuale della prestazione.
- Visto che lo scorso anno i bandi analoghi erano stati in tutto 212 (il 21,1% del numero totale) (tab. 17), se ne deduce che tale trend, seppur in diminuzione, conserva ancora, a tutto il 2023, una certa consistenza.
È in aumento la percentuale di gare in cui sono allegati i capitolati informativi (documenti in realtà essenziali per la corretta introduzione del BIM).
Nel 2023, infatti, i bandi con capitolato informativo sono saliti al 29,4% del numero totale 187 casi in tutto), rispetto al 19,9% registrato nel 2022.
Il 2023 vede un incremento della tendenza delle Stazioni Appaltanti a fare riferimento al BIM in fase di accesso alla gara come requisito di idoneità professionale (tab. 19).
In sostanza, i casi in cui le Committenze pubbliche assumono come requisito necessario per la partecipazione ad una gara per S.A.I. l’essere in grado di utilizzare il Building Information Modeling sono passati dal 23,1% sul totale dei bandi registrato nel 2022, 37,5% dello scorso anno (239 in tutto).
Negli atti di gara, in fase di accesso, aumenta in maniera significativa il richiamo a figure specializzate/certificate, quali il BIM Manager, il BIM Coordinator, o esperti BIM con competenze certificate (generalmente riferite alle norme UNI 11337-7). Si passa, infatti, dal 9,4% dei casi nel 2022, al 20,4% del 2023 (con 130 gare su 637) (tab. 21).
Il 2023 vede la conferma di come l’impiego del BIM abbia ormai assunto un particolare rilievo quale elemento di premialità attribuito all’offerente, in sede di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), come testimoniato dal 62,7% dei casi nel 2023 (in tutto 399 gare su 637), a fronte del 62,4% nell’anno precedente.
In particolare, nella maggior parte dei casi, le Stazioni Appaltanti confermano la tendenza a valutare il BIM per la sola parte metodologica. A fonte, infatti, del 52,0% dei casi registrati sul totale dei bandi per S.A.I. nel 2022, se ne registra il 49,8% nel 2023 (tab. 4).
L'articolo è estratto dal 7° Report OICE sulla Digitalizzazione e sulle Gare BIM 2023 pubblicato a marzo 2024.
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..Continua la lettura nel PDF (Analisi Quantitativa, Analisi Qualitativa nel REPORT Completo)
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