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Diamoci una Scossa, Prota: risolte le criticità

L'ingegnere annuncia tempi più rapidi per la consegna dei report finali ai cittadini e spiega il funzionamento dell'applicativo

«Per la seconda edizione prevedo più rapidità: entro un paio di settimane dalla visita tecnica informativa, il cittadino riceverà il report finale».

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In vista della seconda Giornata nazionale della prevenzione sismica e dell’avvio del programma di prevenzione attiva “Diamoci una Scossa!”, Ingenio ha intervistato Andrea Prota, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università degli Studi Federico II di Napoli. Il docente ha illustrato il funzionamento del Sistema attraverso cui i cittadini potranno prenotare le visite tecniche informative da parte di ingegneri e architetti competenti in materia di rischio sismico. Infatti, dal 20 ottobre sino a tutto novembre, sia i proprietari di un immobile sia gli amministratori di condominio che un mandatario o gli affittuari avranno la possibilità di prenotare un incontro sul portale www.giornataprevenzionesismica.it. 

Il cittadino dovrà inserire pochi dati sull’abitazione e il giorno e l’orario della visita. Poi, il software verificherà le disponibilità del professionista che, entro dieci giorni, concorderà con il proprietario la data del sopralluogo. Lo screening dell’edificio consisterà in un’indagine conoscitiva preliminare del rischio sismico, nell’individuazione degli interventi possibili per la sua riduzione e dei relativi costi per realizzarli considerando anche le possibili attuali agevolazioni fiscali. A conclusione della visita, il cittadino riceverà un report con il riepilogo delle informazioni inserite nella scheda tecnica di valutazione compilata dal professionista.


 Professore Prota, che cos’è e come funziona il sistema informatico per l’organizzazione delle visite tecniche informative e per la stesura dei relativi report?

«Si tratta di un applicativo la cui metodologia è stata pensata dal Comitato scientifico dell’iniziativa, implementato anche su tablet. Grazie alla digitalizzazione è facilitata la raccolta dei dati e si evitano errori»

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Come è strutturata la scheda di valutazione?

«La scheda riepilogativa trae ispirazione da quelle già esistenti, in parte attinge alla scheda AeDES (Agibilità e danno nell'emergenza sismica) che si usa per il rilevamento dei danni post-sisma, mentre altri elementi richiamano le schede di rilevamento dei dati per l’analisi delle Condizioni limite di emergenza (CLE) della Protezione Civile. Abbiamo scelto questa formula così da agevolare la compilazione da parte dei professionisti, sottoponendogli un formato e dei contenuti già conosciuti» 

Come funziona il sistema di validazione di queste schede?

«Il software prevede dei sistemi di verifica della scheda di valutazione, per evitare semplici errori di compilazione o di battitura da parte del professionista. Prima di essere inviata al cittadino, la scheda viene verificata per individuare eventuali anomalie, errori o problemi di caricamento e per questo abbiamo previsto un tempo minimo di verifica». 

 intestazione-scheda-diamoci-una-scossa.jpgL’anno scorso ci sono stati problemi nell’assegnazione dei sopralluoghi e forti ritardi nella consegna dei report.

Le criticità emerse dalla prima edizione sono state risolte?

«Direi che sono state implicite in considerazione del fatto che era il primo anno. L’invio dei report ai privati non è stato causato da un ritardo del software ma dal fatto che il Comitato ha dovuto decidere come inviarli. In questi mesi sono state fatte ulteriori verifiche di affidabilità e funzionamento del software e da quest’anno la campagna sarà ancora più efficace».

Cosa cambierà quest’anno?

«Per questa seconda edizione prevedo più rapidità: entro un paio di settimane dalla visita tecnica informativa, il cittadino riceverà la scheda di valutazione».

Qual è l’idea alla base del report? 

«È di mettere in campo una comunità universitaria e professionale in grado di aiutare i cittadini a conoscere, a esempio, se il proprio immobile è in cemento armato o in muratura, a che anno risale, quali sono i dati catastali, quanti piani ha, qual è la quadratura. Ciò che incide molto nello screening, è sapere se l’edificio è stato progettato in un epoca in cui la zona in cui sorge era già stata classificata come sismica oppure no. Viceversa, ci sono case progettate in zone che nel passato avevano una determinata classificazione sismica, che poi è stata rivista».

Qual è l’utilità del report finale per il cittadino? 

«Il report sprona il proprietario a interessarsi dell’edificio in cui vive e a conoscerne le informazioni minime, la scarsa conoscenza di tali elementi molto spesso è disincentivante. In poche parole il report finale è un primo step che consente ai cittadini di avvicinarsi al tema della prevenzione e, allo stesso tempo, è un valido aiuto di cui il professionista può avvalersi nei casi in cui il provato decida di procedere con il miglioramento sismico della propria casa perché tutti gli elementi raccolti nella scheda sono propedeutici all’eventuale avvio dei lavori».

Avete riscontrato criticità fra i professionisti lo scorso anno?

«C’è stata un po’ di diffidenza da parte dei tecnici, una piccola minoranza ha pensato che in questo modo si togliesse lavoro, ma non è così, anzi, questo processo punta ad agevolare le potenziali attivazioni dei cittadini per la messa in sicurezza delle loro case».


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Nella VIDEO INTERVISTA, Giuseppina De Martino, collaboratrice di ReLUIS, spiega come funziona il report finale che sarà rilasciato ai cittadini che avranno fatto richiesta della visita tecnica informativa presso le loro abitazioni durante il mese della prevenzione sismica.



La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.