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Diamoci una Scossa, Fazi: iniziativa meritoria, ma tempi stretti

Il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Pesaro e Urbino fa il punto sulla manifestazione del 20 ottobre e sugli ostacoli ancora da superare

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Pesaro e Urbino fa il punto sulla manifestazione del 20 ottobre e sugli ostacoli ancora da superare

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Fano, Urbino e Pesaro. Sono queste le tre città che potrebbero riconfermare le «Piazze della Prevenzione Sismica» il prossimo 20 ottobre, quando ingegneri e architetti esperti in rischio sismico, per il secondo anno consecutivo scenderanno in campo per la campagna di sensibilizzazione promossa da Fondazione Inarcassa, CNI e CNAPPC. La terza domenica di ottobre i professionisti incontreranno i cittadini, per arrivare nel mese di novembre direttamente nelle loro case con il programma di prevenzione attiva «Diamoci una Scossa!».


Presidente Giorgio Fazi, tra qualche settimana anche gli ingegneri dell’Ordine di Pesaro e Urbino torneranno nelle piazze in occasione della seconda giornata nazionale della Prevenzione Sismica, come procede l’organizzazione?

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«Anche se i tempi sono stretti, ci stiamo attivando insieme all’Ordine degli Architetti per organizzare al meglio la presenza sul territori e siamo in attesa di un riscontro da parte di ANACI. Al momento però non ho ancora ricevuto molte adesioni da parte degli iscritti. A differenza della prima edizione, quest’anno ho notato un po’ di perplessità e qualche riserva. Proveremo ugualmente a mantenere i presidii nelle stesse piazze del 2018, ossia Fano, Urbino e Pesaro, le cui amministrazioni comunali si sono dimostrate favorevoli all’iniziativa».

Che tipo di difficoltà state incontrando?

«Si tratta sicuramente di un’inziativa meritoria ma nonostante Fondazione Inarcassa abbia messo a disposizione materiale informativo, resta in capo agli Ordini territoriali l’impegno organizzativo ed economico. Siamo impegnati su diversi fronti: dalla ricerca dello spazio pubblico, all’affitto e all’allestimento dei gazebo, nonché dell’arredo, in modo tale che sia possibile accogliere i cittadini interessati e non siano semplici punti di rilascio di depliants. Ciò ovviamente richiede tempo e risorse».

Come è andata la prima edizione? 

«Nel 2018 sono stati 50 i colleghi che si sono iscritti al corso di formazione necessario per poter fare le visite tecniche informative e in 25 lo hanno completato. Gli edifici visitati sono stati, a partire da novembre 2018, una quarantina, ma poi abbiamo ricevuto il report finale dopo molti mesi e in quell’arco di tempo abbiamo dovuto fronteggiare le richieste di tante persone che avevano ricevuto la visita e che volevano sapere qual era stato l’esito».

I cittadini che hanno ricevuto i report finali lo scorso aprile poi hanno scelto di intervenire con eventuali lavori di miglioramento sismico delle abitazioni?

«No, non mi sono giunte notizie a riguardo».

Quanti report riepilogativi presentavano casi problematici? Erano abitazioni su cui sarebbe stato necessario intervenire?

«I report con «semaforo rosso» erano una percentuale minima, la quasi totalità era giallo. Bisogna sottolineare che è nei comuni montani che ritroviamo un patrimonio edilizio generalmente molto datato, i centri storici quasi abbandonati e gli edifici costruiti con materiali poveri.

Bisognerebbe essere più presenti nelle zone dell’entroterra

Ma questo significherebbe disporsi su molti Comuni della Provincia e ciò comporta la necessità di avere più volontari e più gazebo, cosa non semplice, tenendo conto delle distanze e delle spese di trasporto».

Qualche suggerimento?

«Nell’ambito della prevenzione c’è un grande spirito collaborativo. Gli ingegneri vogliono essere utili alla società mettendo a disposizione il loro patrimonio di conoscenze. Sarebbe molto utile, oltre all’indiscutibile qualità dell’assistenza tecnico-scientifica, un sostegno economico e una preparazione dell’iniziativa con maggior anticipo, nonché una forte e «martellante» campagna informativa sui media nazionali».


La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.