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Diamoci una Scossa! Cardinale: «Cultura della conoscenza alla base della prevenzione»

Giovanni Cardinale (CNI) spiega perché è importante dare continuità alla campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione sismica

«La cultura della prevenzione sismica è un processo strategico che richiede una visione di lunga durata e continuità»

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In vista dell'appuntamento del prossimo 20 ottobre, seconda Giornata nazionale della prevenzione sismica, il vicepresidente del Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), Giovanni Cardinale, spiega perché è importante dare continuità nel tempo a iniziative come quella di «Diamoci Una Scossa!» che puntano a sensibilizzare la popolazione sui temi del rischio sismico. La campagna, promossa da Fondazione Inarcassa, CNI e Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (CNAPPC), anche quest'anno partirà dalle centinaia di punti informativi allestiti nelle piazze delle principali città italiane, per poi arrivare, a novembre, direttamente nelle case dei cittadini attraverso visite tecniche informative senza alcun costo da parte dei richiedenti. 


Ing. Cardinale, lei fa parte anche del Comitato scientifico dell'iniziativa, perché è importante ripetere con regolarità questo appuntamento?

«L’iniziativa conferisce un carattere di continuità a una tematica che purtroppo molto spesso viene investita dal procedere dei fatti e dalla dialettica politica. Il tema della sicurezza degli edifici, dal momento che attiene a un bene comune, dovrebbe essere strategico e invece finisce nel marasma delle tattiche della competizione politica. Quest’ultima è sicuramente legittima sul piano democratico e istituzionale, ma dovrebbe trovare qualche forma di pacificazione rispetto ad alcuni temi. In altre parole, i piani strategici messi a punto in tema di prevenzione, dovrebbero proseguire con miglioramenti e accelerazioni, senza, ogni volta, correre il rischio di rimettere “le lancette dell’orologio indietro”. L’obiettivo principale non è quello di insegnare a fare prevenzione o presentare tutta la casistica possibile della diagnostica o degli interventi, la campagna di sensibilizzazione vuole attivare un contatto, una comunicazione anche sociale, tra ingegneri, architetti e cittadini per una prima presa di coscienza sul livello di rischio delle proprie abitazioni. Veicolare la cultura della conoscenza è fondamentale per la diffusione della cultura della prevenzione. Ritengo sia questo il cuore del problema e ripetere con una cadenza fissa la Giornata nazionale della prevenzione sismica, credo rappresenti un monito importante. 

Una campagna di sensibilizzazione che vuole essere anche un monito nei confronti dell’azione politica?

«Non possiamo passare da proclami e sistemi di organizzazione che durano lo spazio di un anno o un anno e mezzo. Si devono mettere a fuoco i protocolli che già esistono, confermarli, svilupparli e fare in modo che siano sottratti alla dialettica politica, che ripeto è giusta e legittima, ma non fa bene a quei processi strategici che richiedono una visione di lunga durata e continuità. 

Può farci un esempio? Che cosa avrebbe bisogno di continuità?

«Non esprimo un giudizio, ma per citare un esempio, il programma “Casa Italia” ha rappresentato un’ipotesi di azione concreta sul fronte della prevenzione, quindi potrebbe e dovrebbe avere una continuità operativa. Così come, ad esempio, le questioni che attengono al Sisma Bonus. Si tratta di provvedimenti che non possono tutte le volte essere appesi a ogni finanziaria».

«Tutto ciò che attiene alla sicurezza dovrebbe essere ispirato a criteri strategici di continuità operativa»

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Quali sono i benefici diretti e indiretti di iniziative come “Diamoci una Scossa!”?

«Un’iniziativa di questo genere avvicina professionisti e cittadini. È qualcosa di immateriale, ma ha un grandissimo valore comunicativo e sociale. Spesso il nostro mestiere è sconosciuto e ci viene attribuita la “pesante spada dell’infallibilità”. Ecco parlare alle persone di rischio è qualcosa che fa bene, alla categoria e alla società. 

Poi ci sono le ricadute indirette: oggi nella bozza di quello che dovrà essere il nuovo Testo Unico delle Costruzioni e non più dell’Edilizia (DPR 380/2001), parole come rischio, responsabilità, ma anche fascicolo del fabbricato vengono concretamente normate. Questi processi non sono immediati, ma hanno storie lunghe alle loro spalle e in questo senso, la mobilitazione in atto va nella direzione di accrescere la cultura dell’importanza di questi strumenti». 

Da cosa dipenderà il successo della seconda edizione?

«Il successo bisogna cercarlo e volerlo, per questo è importante uno vero e proprio slancio generoso. Gli ordini territoriali diffusi in tutta Italia, sono un grande patrimonio. Miglioreranno, evolveranno, ma costituiscono un valore aggiunto e una risorsa e quindi da noi stessi deve partire il desiderio di chiudere la seconda edizione con buoni risultati. Quest’anno poi, parteciperanno tanti altri soggetti che potranno garantire insieme a noi il successo di questa operazione».

Ha parlato di slancio generoso, la prima edizione registrò alcune polemiche da parte della categoria che rilevò delle criticità. Come rispondere a chi non concorda su come si svolge l’iniziativa?

«Non catalogherei le critiche come polemiche, ma come giuste osservazioni avanzate da sensibilità diverse che sono state utili anche a migliorare la seconda edizione».

«Credo che il tema vero sia collocare le visite nel loro giusto alveo, non sono una prestazione professionale, non sono un’assunzione di responsabilità, ma sono soprattutto un’aiuto al cittadino, un primo piccolo passo verso la diffusione della cultura della conoscenza. Quale miglior strumento se non quello di effettuare un esame semplificato di casa? Ognuno di noi è ovviamente più o meno sensibile alla sicurezza del tetto sotto cui vive. Alle critiche, che sono state giustamente ascoltate e interpretate, replicherei solo dicendo che la generosità dell’impegno è qualcosa che traguarda da risultati più ampi e quindi prescinde da aspetti di convenienza personale. In questo ci sarà l’affermazione della categoria, un risultato ben superiore al sacrificio e all’impegno che oggi mettiamo in campo».

La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.