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Diamoci una scossa! Baricchi: Le critiche? Il nostro è un impegno civile

Walter Baricchi (CNAPPC) spiega perché è importante partecipare alla Giornata nazionale della prevenzione sismica il prossimo 20 ottobre.

A oggi sono circa 40 gli Ordini territoriali che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione "Diamoci una Scossa!"

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«Grazie a questa iniziativa, ingegneri e architetti esperti di rischio sismico, insieme scendono in piazza anche per rappresentare il valore e le potenzialità delle nostre professioni tecniche che non sono concorrenti, ma convergenti e collaboranti». L’architetto Walter Baricchi, coordinatore del dipartimento Cooperazione, Solidarietà e Protezione civile del CNAPPC, commenta così l’iniziativa “Diamoci una scossa!” che quest’anno giunge alla sua seconda edizione. Il prossimo 20 ottobre, in occasione della Giornata nazionale della prevenzione sismica, saranno allestiti oltre 500 punti informativi nelle piazze delle principali città italiane. Architetti e ingegneri esperti in rischio sismico, con il supporto di amministratori di condomino e altri professionisti incontreranno i cittadini per far conoscere l’importanza della sicurezza sismica delle abitazioni e divulgare il programma di prevenzione attiva che partirà nel mese di novembre.


Architetto Baricchi, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori è tra i co-promotori della seconda Giornata nazionale della prevenzione sismica e del programma di prevenzione attiva «Diamoci una scossa!». Qual è l’importanza di questo appuntamento?

«Dopo l'edizione pilota dell’anno scorso, si può dire che ora l’iniziativa sia arrivata a regime e come sempre sarà l’occasione per incentivare la cultura della prevenzione sismica nel nostro Paese, passando in primo luogo dalla responsabilizzazione dei nostri iscritti. A oggi abbiamo tra i 30 e i 40 Ordini territoriali aderenti su 105 totali, ma dobbiamo considerare che vi sono ampie aree del Paese dove il tema dell’emergenza sismica è meno sentito, pensiamo a regioni come la Sardegna, il Trentino-Alto Adige o la Valle D’Aosta».

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La prima edizione è stata contrassegnata anche da alcune critiche riguardanti la gratuità delle visite tecniche informative da parte dei professionisti che tra l’altro si ripeteranno quest’anno a novembre in occasione del mese della prevenzione sismica. Cosa pensa a riguardo?

«Il nostro è un impegno civile. Chi non comprende quali sono le modalità e i fini di questa iniziativa rimarrà sempre critico. Si è a lungo discusso su questo aspetto evidenziando che si tratta di un tipo di prestazione non tanto professionale, ma che punta a orientare e informare il pubblico. È analoga a quella del medico che durante una qualsiasi giornata di prevenzione sul territorio mette a disposizione le proprie competenze per una prima visita al cittadino, per poi, se necessario, indirizzarlo a un esame più approfondito. Tra l’altro, ritengo che il punto forte non siano solo i sopralluoghi che i professionisti svolgono con le visite tecniche informative presso le case, piuttosto metterei in risalto il fatto che grazie a questa iniziativa, ingegneri e architetti esperti di rischio sismico, scendono in piazza per rappresentare il valore delle nostre professioni tecniche che non sono concorrenti, ma convergenti e collaboranti. La cultura e il concetto di una progettazione integrata, dove concorrono diversi profili professionali, deve essere condivisa e prioritaria. In questa occasione, entrambe le categorie forniranno informazioni al cittadino affinché acquisisca un maggior grado di consapevolezza delle situazioni di rischio e comprenda le potenzialità delle soluzioni tecniche e di sostegno economico oggi disponibili per mettere in sicurezza le proprie case». 

Quest’anno la Giornata sarà preceduta da eventi che gli Ordini professionali organizzeranno a livello locale. Perché è importante mantenere viva l’attenzione su questi temi?

«L’indicazione che abbiamo dato è stata quella di riuscire ad “agganciare” alla giornata celebrativa del 20 ottobre altre iniziative di sensibilizzazione come seminari, tavole rotonde, mostre o qualsiasi momento d’incontro che possa rafforzare la conoscenza di queste tematiche. Non si esaurisce tutto con la giornata in sé, nello spazio del gazebo, perché quello è il momento identificativo.

L’obiettivo è anche incentivare più occasioni di confronto con la cittadinanza

Magari di concerto con le istituzioni locali, le altre categorie professionali o i soggetti dell’associazionismo civico. Progetti di tale portata devono puntare anche a riposizionare la categoria al centro dell’attenzione delle comunità in cui operiamo, per riprendere possesso del valore sociale che ricoprono le nostre professioni. È fondamentale esaltare il ruolo delle posizioni tecniche: che poi s’indossi “la giacca” dell’architetto, quella dell’ingegnere o del geologo, interessa relativamente, l’importante è recuperare il nostro valore in termini di visibilità sociale».


La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.