Data Pubblicazione:

Diamoci una Scossa: a Terni decine di sopralluoghi ma nessun intervento privato

Ecco le città umbre coinvolte e le iniziative in programma per la seconda Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica.

Nel 2018, alle visite nelle case richieste dai privati durante il mese della prevenzione sismica, poi non sono seguiti gli interventi di miglioramento sismico

diamoci-una-scossa-2019-giusto.jpg

Coinvolgerà oltre 40 ingegneri, tre piazze (a Orvieto, Terni e Narni) e vuole far salire a bordo anche il mondo universitario. Sono alcuni dei numeri salienti della seconda edizione della Giornata nazionale della prevenzione sismica in programma domenica 20 ottobre anche nel territorio umbro. Simone Monotti, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Terni, fa il punto della situazione sul numero di adesioni al programma di prevenzione attiva «Diamoci una Scossa!» e sulle iniziative che la sua istituzione metterà in campo in un territorio in cui ancora «la ricostruzione tarda a partire per una serie di problematiche».


Anche l’Ordine di Terni parteciperà alla seconda Giornata nazionale della Prevenzione Sismica, quante adesioni avete ricevuto da parte degli ingegneri iscritti?

«Lo scorso anno i volontari sono stati circa 40, a breve apriremo le nuove adesioni ed immaginiamo saranno altrettanti, ma pensiamo che il numero possa salire perché vogliamo allargare l’iniziativa anche a Narni, oltre che a Terni e Orvieto».

Quanti sono gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni?

«Circa mille, la nostra Regione ha soltanto due Ordini provinciali ed abbiamo voluto intensificare il rapporto tra essi dando vita nel 2016 alla Federazione degli Ordini degli Ingegneri dell’Umbria, una figura ambasciatoriale di coordinamento che entra in scena ogni qualvolta decidiamo di affrontare un tema comune con voce univoca».

Pensate di coinvolgere altri enti per la Giornata del 20 ottobre?

«Parteciperemo in sinergia con l’Ordine degli Architetti e, oltre che con i Comuni, potrebbe essere un’idea coinvolgere sia le Associazioni di categoria del mondo dei costruttori sia l’Università. Abbiamo aperture anche dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco».

Volete coinvolgere anche le scuole?

simone-monotti-1.jpg

«Sì. Ad inizio settembre è già emersa la proposta di avviare un progetto anche nelle scuole durante la riunione di coordinamento che si è svolta a Roma. Il progetto nel nostro caso nasce però da un confronto che abbiamo avuto con i colleghi di Siena e il Presidente Francesco Montagnani. Del resto, l’idea era nata l’anno scorso quando abbiamo previsto di proporre al Provveditorato ed ai presidi degli Istituti di Terni, una campagna di sensibilizzazione sul rischio e sulla prevenzione sismica e sul tema della gestione dell’emergenza. A breve presenteremo loro il progetto. Sarebbe ottimo se il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (da sempre sensibile al tema) fosse promotore di questo progetto distribuendo agli Ordini territoriali lo stesso materiale divulgativo, così che tutti possano parlare con la stessa voce evitando divergenze».

Che riscontro avete avuto dalla prima edizione di «Diamoci una Scossa!», sia sul fronte della partecipazione dei professionisti sia dei cittadini?

«C’è stato un grande interesse che però, obiettivamente, non si è tradotto in vere e proprie attività di progettazione o d’intervento da parte dei cittadini. Il terremoto rappresenta un pericoloso “coinquilino“ ma siccome si fa sentire occasionalmente, le persone non lo considerano come un qualcosa su cui ragionare quotidianamente come invece avviene per l’efficientamento energetico o il rischio idrogeologico ad esempio.

Inoltre, essendo un argomento poco piacevole per la cittadinanza si tende a non affrontarlo con piacere. Per questo è importante che noi Ingegneri, più di qualsiasi altra figura professionale, ci impegniamo in simili campagne di sensibilizzazione, cercando di coinvolgere anche la stampa.

«L’anno scorso i cittadini avevano una scarsa conoscenza dell’iniziativa, mi auguro che quest’anno il pubblico si avvicini agli stand con più consapevolezza».

La stupisce la scarsa attenzione al tema?

«Sisma Bonus ed Eco bonus consentono di avere importanti sgravi fiscali, al punto che dovrebbe esserci la fila delle persone che corrono a richiedere lavori sulle proprie case, ma una serie di componenti mentali, di pre concetto e sottovalutazione portano il cittadino a non approfittare di questa agevolazione.

Forse si teme che i lavori di adeguamento sismico possano essere molto invasivi, ovviamente in alcuni casi lo sono, ma in realtà, soprattutto per il miglioramento, ci sono tecnologie tali che consentono di continuare a vivere all’interno dell’edificio durante i lavori, anche se con alcuni disagi. Chiaramente sempre se effettuati all'esterno e compatibilmente con le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro». 

Anche quest’anno dal 20 ottobre a fine novembre sarà possibile richiedere visite tecniche informative gratuite, nella prima edizione quante ne sono state richieste?

«Diverse decine».

Si sono trasformate in interventi di miglioramento sismico?

«In pratica no a meno di rarissime eccezioni, anche perché un ulteriore problematica è quella che si verifica nei condomini, in cui magari non tutti i proprietari sono d’accordo».

A tre anni dalle prime scosse che colpirono alcune zone dell’Umbria, come procede la macchina della ricostruzione?

«L’Ordine di Terni aderì fin da subito alla fase dell’emergenza, ma ora stiamo riscontrando problemi su problemi». 

«La ricostruzione tarda a partire per una serie di problematiche». 

Quali sono?

«La complessità-burocratico normativa che costringe il professionista a presentare all’Ufficio speciale per la ricostruzione una media di 50 documenti tra elaborati e dichiarazioni varie, anche per i progetti per danno lieve.

Inoltre le Regioni coinvolte dal sisma sono state quattro, di conseguenza ci sono altrettanti Uffici speciali che lavorano duramente e nobilmente, ma con scarsi mezzi e poco personale. Infine, come professionisti avremmo gradito ricevere un acconto iniziale per affrontare le spese dato che i tempi sono molto lunghi e passano mesi tra la consegna del progetto e l’avvio dei lavori.

I colleghi che si stanno occupando della ricostruzione da mesi lavorano sostanzialmente gratis, anche anticipando danari di tasca propria». 


La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.