Diagnosi energetiche delle imprese: nel 2023 sono oltre 10mila quelle inviate a ENEA

Sui 10mila audit energetici presentati, circa 6mila provengono da grandi imprese

L'Italia si conferma leader in Europa nell'implementazione dell'efficienza energetica, con oltre 10 mila diagnosi energetiche inviate all'ENEA da circa 6 mila imprese italiane solo nel 2023. Questo porta il totale delle diagnosi raccolte dal 2015, anno di entrata in vigore dell'obbligo, a quasi 40 mila. I dati emergono da un report presentato oggi dall'ENEA, che sottolinea il primato italiano nella classifica UE dei Paesi più virtuosi nell'attuazione della Direttiva europea sull'efficienza energetica.

L'analisi dettagliata rivela che degli oltre 10 mila audit energetici presentati entro il 31 dicembre 2023, circa 6 mila provengono da grandi imprese, quasi 2 mila da grandi imprese ad alta intensità energetica e oltre 2 mila da PMI ad alta intensità energetica. I settori più rappresentati sono il manifatturiero, il commercio e i trasporti, con rispettivamente 5.566, 1.455 e 585 diagnosi.

Per facilitare gli adempimenti e semplificare l'invio della documentazione, l'ENEA ha aggiornato il portale Audit102, introducendo nuove modalità per la comunicazione dei dati da parte delle imprese e ampliando la sezione relativa agli interventi effettuati.

Le diagnosi energetiche forniscono una vasta mole di dati, che ENEA ha raccolto attraverso la collana editoriale "Quaderni dell’Efficienza Energetica", offrendo agli stakeholder un'analisi approfondita di specifici settori, tecnologie e processi economici, nonché uno studio sui consumi, risparmi e potenziali in diversi ambiti.

Dopo l'aggiornamento delle linee guida settoriali, ENEA collaborerà con le associazioni di categoria per produrre nuovi quaderni che includeranno anche i dati raccolti attraverso le diagnosi pervenute entro dicembre 2023.

Marcello Salvio, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza Energetica nei settori economici, commenta: "L'inizio del terzo ciclo di obbligo ha rappresentato una nuova fase del meccanismo, trasformando la diagnosi da mero obbligo normativo a concreta opportunità per le imprese.

Questo è particolarmente rilevante considerando le contingenze geopolitiche ed economiche che hanno influenzato i contesti energetici in cui le imprese operano, come l'aumento dei costi di approvvigionamento. Inoltre, il crescente coinvolgimento di soggetti non obbligati per legge a effettuare l'audit energetico, che redigono volontariamente la diagnosi del proprio sito produttivo e la inviano all'ENEA, è un segnale di maturità e crescita culturale in tema di efficienza energetica, così come il maggior coinvolgimento degli esperti interni nelle aziende nella redazione degli audit".