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Decreto Stop Cessioni e crediti incagliati, Ruffini (Agenzia Entrate): ecco quanti ne possono acquistare banche e assicurazioni

Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, secondo le Entrate "risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua".

Il Decreto Stop Cessioni (11/2023) sta per iniziare il suo lungo e atteso iter parlamentare dove sono possibili modifiche e soprattutto integrazioni per quel che riguarda la compensazione tramite F24 delle banche sui crediti bloccati, ma nel frattempo alla Camera è intervenuto il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, facendo il punto sullo 'stato dell'arte' inerenti i bonus fiscali per l'edilizia, le nuove regole, le prospettive.

Il documento di audizione, che alleghiamo in calce all'articolo, assume senz'altro particolare rilevanza.

Lo stop alle cessioni

Nel documento si specificano le coordinate del decreto 11/2023, che ha stoppato la possibilità di scegliere una delle due opzioni alternative (cessione del credito o sconto in fattura): nello specifico, come ben sappiamo, l'art.2 comma 1 stabilisce, dal 17/2/2023, il divieto di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante per gli interventi previsti all’articolo 121, comma 2, del Decreto Rilancio.

Nel documento si da ampio spazio anche alle 'deroghe' operanti per i lavori già in corso e alla nuova disciplina della responsabilità solidale, sempre contenuti nel Decreto Stop Cessioni.

Il fenomeno della circolazione dei crediti

Poi si da ampio spazio ai numeri suio crediti attualmente circolanti (e bloccati): ad esempio la tabella a pag.14 espone, suddivisi per anno, i dati delle “prime cessioni” e degli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate, rilevati sulla Piattaforma al 1° marzo 2023, distinti per tipologia di detrazione e di intervento, con l’indicazione dell’ammontare
complessivo dei crediti compensati tramite modello F24.

Ma non solo: a pag.15 un'altra tabella riporta i dati, suddivisi per tipo di bonus, in relazione ai soggetti con codice ATECO principale appartenente alla sezione “F – Costruzioni”, alla data del 1° marzo 2023.

I bonus edilizi in capo a tali imprese ammontano complessivamente a 20.391 milioni di euro, pari a circa il 18,4% del totale.

Nella tabella a pag.16 sono riportate le rate dal 2023 in poi dei bonus edilizi attualmente in capo alle medesime imprese del settore delle costruzioni e le compensazioni dei relativi crediti nel 2023, mentre in quella di pag.17 i bonus edilizi residui in capo alle banche e alle società del gruppo bancario (comunicati dal 2020 al 2023).

Crediti incagliati: quanta capacità fiscale hanno le banche?

Esaminando i dati dei modelli F24 presentati nel 2022 - si legge nel documento - risulta che le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi, che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti (ipotesti prudenziale) e hanno utilizzato in compensazione crediti per complessivi 3,7 miliardi di euro, altrettanto ricorrenti (diversi dai bonus edilizi).

Pertanto, considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, secondo le Entrate "risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua (debiti ricorrenti 20,4, meno rata anno 2023 bonus edilizi 9,5, meno crediti ricorrenti 3,7)".

Applicando la stessa metodologia, per gli anni successivi le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua, in media, pari a:

  • 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2024/2026 bonus edilizi 9,8, meno crediti ricorrenti 3,7);
  • 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2027-2031 bonus edilizi, 1,7 meno crediti ricorrenti 3,7).

Nel documento, in ogni caso, si sottolinea come la situazione di cui sopra si riferisce "all’intero sistema bancario e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche".

Tradotto: alcune banche hanno esaurito la capienza fiscale per l'acquisto, altre avrebbero ancora ampi margini per ulteriori acquisti.

Resta fermo, conclude Ruffini nel documento, "che, per valutare la reale capacità delle banche di acquistare e assorbire ulteriori bonus edilizi, sarebbe necessario conoscere anche l’ammontare dei crediti relativi a pratiche in corso di lavorazione, che, come già detto, non è noto all’Amministrazione finanziaria".

E le compagnie assicurative? 10,2 miliardi nel 2023

Nel documento si tratta anche la capacità fiscale delle compagnie assicurative: dai dati in possesso del Fisco risulterebbe "una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi di euro su base annua (debiti ricorrenti 13,5, meno rata anno 2023 bonus edilizi 1,0, meno crediti ricorrenti 2,3)".

Applicando la stessa metodologia di cui sopra, ecco le possibilità future:

  • 10,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 (debiti ricorrenti 13,5, meno rata media anni 2024/2026 bonus edilizi 1,0, meno crediti ricorrenti 2,3);
  • 11,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031 (debiti ricorrenti 13,5, meno crediti ricorrenti 2,3), tenuto conto che, per tale periodo, le rate dei bonus edilizi attualmente in capo alle compagnie di assicurazione sono pressoché trascurabili.

Per completezza, nel documento si evidenzia che:

  • le compagnie di assicurazione che finora hanno acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi sono in numero contenuto rispetto al totale (15 compagnie su 120 soggetti con debiti ricorrenti annui maggiori di 5 milioni di euro) e nessuna ha esaurito la capacità di acquistare e compensare bonus edilizi;
  • alcune compagnie di rilevanti dimensioni, pur avendone in teoria la capacità, non risultano finora aver acquistato e mantenuto in portafoglio bonus edilizi;
  • anche le compagnie di assicurazione potrebbero cedere i bonus edilizi acquistati ad altri soggetti qualificati (banche, società appartenenti a gruppi bancari e intermediari finanziari).

IL DOCUMENTO DI AUDIZIONE E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE

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