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Decreto Salva Casa, Federcostruzioni: "Ripercussioni positive su mercato immobiliare, ora attendiamo T.U. Edilizia"

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Salva-Casa per semplificare le norme sulle lievi difformità edilizie e stimolare il mercato immobiliare. Federcostruzioni apprezza l'iniziativa, evidenziando l'importanza di un progetto industriale stabile e sostenibile per il settore delle costruzioni.

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato il decreto Salva-Casa, promosso dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il decreto mira a "liberare" gli appartamenti vincolati da normative complesse che ne ostacolano la commerciabilità e l'accesso a mutui e sovvenzioni. L'obiettivo principale è semplificare le regole per le lievi difformità, agevolando così la gestione degli immobili e stimolando il mercato.

 

Cosa prevede il Decreto

Il decreto Salva-Casa interviene su alcune problematiche specifiche, tra cui:

  • Difformità Formali: Quelle derivanti da incertezze interpretative della normativa vigente riguardo alla legittimità dello stato dell’immobile;
  • Difformità Edilizie: Spesso risultanti da interventi storici realizzati senza autorizzazione formale;
  • Parziali Difformità: Difformità che potevano essere sanate all'epoca della loro realizzazione, ma che non sono più sanabili oggi a causa delle normative attuali.

Una delle principali innovazioni introdotte è il regime di silenzio-assenso, che semplifica ulteriormente le procedure burocratiche: se l'amministrazione non risponde entro i tempi previsti, l'istanza del cittadino viene automaticamente accettata. Inoltre, il decreto consente l'installazione di tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici in regime di edilizia libera.

 

Impatti sul settore delle costruzioni

Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, ha commentato favorevolmente il decreto, definendolo "utile in tema di semplificazione e sburocratizzazione" e rilevando l'importanza del superamento della doppia conformità. "Senz’altro così si renderà più dinamico il mercato immobiliare. Sicuramente la Federazione manderà le sue osservazioni in tema di “cambi di destinazione d’uso”, azione fondamentale per un mercato in evoluzione. Restiamo in attesa del testo unico dell’edilizia come strumento attuale e moderno a servizio dei processi di rigenerazione urbana".

 

Federcostruzioni e il settore immobiliare

Federcostruzioni rappresenta un comparto che ha raggiunto un valore della produzione di 600 miliardi di euro nel 2022, con un'occupazione di 3 milioni di persone. Il settore ha contribuito significativamente alla crescita del PIL nazionale, dimostrando la sua importanza strategica per l'economia italiana.

Tuttavia, il settore si trova ad affrontare sfide significative, come la scarsità di manodopera qualificata e l'aumento dei costi energetici. La digitalizzazione e l'uso di tecnologie avanzate come il BIM sono visti come soluzioni chiave per migliorare la produttività e sostenere una crescita sostenibile.

 

Prospettive Future e Priorità

Federcostruzioni sottolinea la necessità di un progetto industriale di incentivi stabile e di lunga durata senza cambi di regole, che riordini l’attuale sistema di bonus e che riattivi il meccanismo della cessione del credito, unico strumento utile per gli incapienti, al fine di raggiungere gli obiettivi della Direttiva Europea EPBD.

Un sistema di finanziamenti accessibili alle famiglie per stimolare la domanda anche per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare dal rischio sismico ed idrogeologico oltre all’efficientamento energetico mediante incentivi commisurati alla domanda.

Il 73% degli immobili rientrano nelle classi più energivore (Dati Ance) e secondo Federcostruzioni occorre predisporre le necessarie risorse pubbliche, anche derivanti da fondi europei per supportare gli investimenti necessari alla filiera industriale delle costruzioni per sostenere i processi di decarbonizzazione, e contenimento dei costi energetici per la competitività e la tutela del Made in Italy.

Serve, inoltre, una legge sulla Rigenerazione urbana che faccia da legislazione quadro alle norme regionali, secondo una visione d’insieme di carattere strategico che persegua obiettivi materiali e immateriali, recuperando del patrimonio pubblico e privato, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusività, incentivando gli interventi in ottica di PPP.

La situazione del PNRR: il settore costruzioni si conferma il più dinamico

Gli ultimi dati ufficiali sullo stato di attuazione del PNRR segnano, al 31 dicembre 2023, un livello di spesa di 45,6 miliardi, circa il 24% delle risorse europee del Piano. Le costruzioni si confermano il settore più dinamico, con una spesa pari a 26,7 miliardi e un avanzamento più che doppio rispetto alle altre misure del PNRR.

Si stima che oltre la metà (53%) dei definanziamenti totali e parziali, determinati dalla revisione del Piano, colpirà le regioni del Mezzogiorno.

Infine, Federcostruzioni rende noto che gli investimenti che hanno coinvolto il settore delle costruzioni risultano concentrati sugli incentivi automatici del Superbonus 110% e sulla realizzazione di lavori pubblici, principalmente interventi ferroviari e investimenti diffusi sul territorio, di competenza degli enti locali.

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