Decreto Progettazione: tutte le proposte di snellimento di comuni e regioni
Livelli di progettazione e progettazione semplificata: a 6 mesi dal primo schema di decreto (che attua l’art. 23, comma 3 del Codice Appalti), gli enti hanno proposto modifiche per sfoltire adempimenti e procedure
Novità interessanti, sul fronte Decreto Progettazione: come svelato da Edilizia e Territorio, il 30 ottobre scorso, dopo vari rinvii, i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, delle Regioni e dei Comuni si sono incontrati per un confronto tecnico su due decreti attuativi del Codice Appalti che riguardano la progettazione: quello sui livelli di progettazione, in attuazione dell'art.23, comma 3 e quello sulla progettazione semplificata (per lavori di manutenzione ordinaria di importo fino a 2,5 milioni di euro), in attuazione dell'art.23, comma 3-bis.
Le richieste di modifica di enti locali e regioni sono volte ad alleggerire il più possibile gli adempimenti che riguardano le due principali novità legate all'attività preliminare alla progettazione, e cioè il "quadro esigenziale" e il "documento di indirizzo alla progettazione".
Decreto Progettazione: le richieste dei comuni
Secondo l'Anci,le carte sono veramente troppe. "L'intero impianto del provvedimento si caratterizza per una mole rilevante di elaborati e relazioni tecniche da dover redigere, all’interno dei tre diversi livelli di progettazione che rischiano di appesantire il provvedimento". In particolare i comuni chiedono semplificazioni procedurali soprattutto per quanto attiene alla fase di pre-programmazione. Per esempio gli enti locali chiedono che per gli interventi di importo inferiore ai 100 mila euro (non inseriti nella programmazione degli enti) non si debba approvare il quadro esigenziale, "purché il primo livello di progettazione sottoposto ad approvazione» contenga gli elementi da includere nel quadro esigenziale". In allegato, è disponibile il documento integrale con le proposte di modifica presentate dall'ANCI.
Decreto Progettazione: le richieste delle regioni
Qui è stato consegnato al Mit un documento più articolato che riporta le numerose richieste di integrazione e modifica elaborate da Itaca, cioè l’organo tecnico degli enti territoriali. Anche qui l'oggetto del contendere è il famigerato "quadro esigenziale", la cui presenza quale documento necessario per l'avvio della progettazione "è comunque un appesantimento nell'iter di avvio della realizzazione di un'opera; tenendo conto che comunque le amministrazioni devono attuare pianificazioni settoriali si propone la definizione dei suoi contenuti in coerenza con quanto già previsto lì". In allegato, è disponibile il documento integrale con le proposte di modifica presentate dalle Regioni.
Decreto Progettazione: il punto della situazione
Ricordiamo che il MIT aveva ricevuto le richieste di modifica da parte del MinAmbiente (nel maggio 2018) e successivamente le osservazioni del Consiglio di Stato (a giugno 2018), il cui parere con le richieste effettuate è disponibile in allegato.