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Decreto Pos: professionisti in rivolta

Il decreto POS pubblicato in GU, rispetto a quello che aveva ottenuto il loro OK, contiene modifiche che mandano su tutte le furie i professionisti

Il decreto sul POS pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rispetto a quello che aveva ottenuto il loro via libera, contiene alcune modifiche che mandano su tutte le furie i professionisti italiani. Durissima la reazione della Rete delle Professioni Tecniche. Zambrano: “Decisione sconcertante. E’ l’ennesimo regalo alla lobby delle banche!”.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che stabilisce i criteri per l’obbligo di accettare i pagamenti col POS. La lettura del testo ha mandato su tutte le furie i rappresentanti dei professionisti italiani che lamentano una serie di modifiche che hanno stravolto l’impianto al quale, nelle scorse settimane, avevano dato il loro via libera. Intanto la soglia di applicazione è stata abbassata da 300 mila a 200 mila euro di fatturato. Ma soprattutto nel testo finale è stato deciso di considerare anche il fatturato derivante da transazioni con imprese, professionisti e Pubblica Amministrazione. I professionisti, invece, si erano battuti per considerare il solo fatturato generato da servizi rivolti ai consumatori finali.

Una decisione sconcertante!” protesta Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche. Che poi prosegue: “Il Governo ha deciso di fare un ulteriore regalo alle banche italiane che, evidentemente, rappresentano una lobby che niente e nessuno può scalfire. A tutto danno, in questo caso, dei professionisti italiani. Denunciamo la grave contraddittorietà del provvedimento. Il Ministero dello Sviluppo Economico afferma che si voleva favorire il consumatore finale ma poi il decreto estende l’obbligo all’uso del POS anche a quei professionisti il cui fatturato deriva nella quasi totalità dai servizi resi ad aziende, alla PA o ad altri professionisti. Se consideriamo anche le altre modifiche apportate, questo decreto si configura come un vero e proprio attacco ad una categoria che, in momento di crisi devastante, si vede obbligata a sopportare l’ennesimo balzello che, lungi dal rappresentare un concreto vantaggio per il consumatore, va ad ingrassare ulteriormente la potente casta bancaria. Valuteremo, insieme ad altri Ordini e Collegi, non solo della Rete delle Professioni Tecniche, la possibilità di intervenire per le modifiche o l’annullamento del provvedimento”.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti - sottolinea il presidente Leopoldo Freyrie - ricorrerà al TAR e all'Autorità Garante per la Concorrenza - che non ci risulta essere stata mai interpellata sulla vicenda – contro questo decreto”.

"Mi preme sottolineare come sia evidente a tutti che questa imposizione stupidamente vessatoria, favorisca sfacciatamente il sistema bancario e non porti alcun vantaggio alla comunità dei cittadini. Tanto più che nel Decreto pubblicato in Gazzetta, lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico si riserva, tra l’altro, di modificare gli importi minimi e le soglie che lo rendono obbligatorio ponendo, di fatto, le premesse per ri-applicarlo a tutti".

Verrebbe da dire che, nel frattempo, attendiamo fiduciosi che la Banca d'Italia, parte attiva nella stesura del Decreto, scopra l'esistenza del bonifico bancario e intuisca, oltre che l’ingiustizia, la scelleratezza di continuare a far pagare a professionisti e imprese il costo di una crisi che ha avuto origine proprio dal sistema bancario.

Ci preoccupa molto” afferma Andrea Sisti, Segretario della Rete delle Professioni Tecniche, “quello che potrà avvenire dopo il 30 giugno. Se non interverrà un nuovo decreto con indicazioni di senso contrario, l’obbligo all’uso del POS sarà esteso indistintamente a tutti i professionisti, indipendentemente dalle soglie di fatturato”.

L’entrata in vigore del decreto è prevista tra sessanta giorni e sarà estesa a tutte le transazioni superiori ai 30 euro.

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