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DDL consumo suolo, il Governo da l'ok agli emendamenti. Tutte le novità

Per il ddl, il consumo suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse

Le Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera hanno dato l'ok agli emendamenti sul ddl consumo suolo, legge A.C. 2039 sul contenimento del suolo e riuso del suolo edificato che è incentrata su un concetto ben definito: "il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse".

Ci siamo: la strada è ancora lunga ma da oggi più tracciata, verso che il Governo - Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera - hanno finalmente approvato gli emendamenti del ddl consumo suolo. 

Il focus del ddl consumo suolo
"Il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse". Il testo base stabilisce, "nell'ambito delle procedure di valutazione d'impatto ambientale, di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità delle opere pubbliche diverse dalle infrastrutture e dagli insediamenti produttivi strategici", che gli organi competenti dovranno tenere conto "delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo inedificato".

Il nuovo testo di Legge – ha spiegato Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del PD  - introdurrà nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell'attività agricola; il percorso permetterà di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l'obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050".

Il ddl consumo suolo ai raggi x

1. Copertura artificale del suolo
E' così definita “la copertura permanente della superficie terrestre con materiali artificiali o la sua alterazione biofisica per la realizzazione di edifici, capannoni, infrastrutture di trasporto, piazzali, parcheggi, piste, banchine, moli, cortili, serre, altre aree pavimentate, impermeabilizzate o in terra battuta, campi fotovoltaici, aree estrattive non rinaturalizzate, discariche, cantieri, interventi di scavo o di rimozione del suolo”.

2. Censimento comunale degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati esistenti
Le Regioni dettano ai comuni disposizioni per la redazione di un ''censimento comunale degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati esistenti'', in cui saranno quantificate caratteristiche e dimensioni degli immobili per creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato, disponibile per il recupero o il riuso. Tramite questo censimento, i comuni potranno verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo di suolo inedificato possano essere soddisfatte con gli immobili individuati dal censimento.

3. Destinazione dei proventi dei titoli abitativi edilizi e delle sanzioni
I proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni per il mancato rispetto del divieto di mutamento di destinazione sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali ''a interventi di riuso e di rigenerazione, ad interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura in ambito urbano''.

4. Strategie di rigenerazione urbana
Per favorire il riuso e la rigenerazione urbana, le Regioni dettano disposizioni per incentivare i Comuni, singoli o associati, a promuovere strategie di rigenerazione urbana anche mediante l'individuazione, negli strumenti di pianificazione, degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, prevedendo il perseguimento di elevate prestazioni in termini di efficienza energetica e integrazione di fonti energetiche rinnovabili, accessibilità ciclabile e ai servizi di trasporto collettivo, miglioramento della gestione delle acque a fini di invarianza idraulica e riduzione dei deflussi.