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DDL Consumo del suolo in dirittura d’arrivo alla Camera

Proprio in questi giorni, forse proprio oggi, la votazione in prima lettura alla Camera il Disegno di legge AC. 2039, denominato “Contenimento del Consumo del suolo e riuso del suolo edificato”.

Proprio in questi giorni, forse proprio oggi, la votazione in prima lettura alla Camera il Disegno di legge AC. 2039, denominato “Contenimento del Consumo del suolo e riuso del suolo edificato”.
 
In un paese come il nostro, così fragile dal punto di vista del rischio idrogeologico, parlare di suolo ed in particolare di consumo di suolo significa prima di tutto parlare di sicurezza delle persone e di vivibilità.
L’ultimo Rapporto ISPRA ci parla di 7 metri quadrati di terreno fertile persi al secondo, 80 mila ettari consumati dal 2012 ad oggi. Numeri allarmanti a cui porre un freno.
Dopo 4 anni di lavori oggi, alla Camera, si va al voto. Obiettivo della legge tutelare i nostri paesaggi e ridurre gradualmente la cementificazione fino ad arrivare al “consumo del suolo zero” nel 2050. Obiettivi di buon senso ma che hanno trovato nel tempo numerosi ostacoli.
Molte infatti le osservazioni e gli appelli fatti da più parti in questi anni. Primo fra tutti l’ANCI allarmata per i vincoli troppo stingenti all’edificazione e che ha portato nel tempo, a colpi di emendamenti, ad uno secondo molti, “svuotamento” della legge. Di qui le denunce e gli appelli delle associazioni ambientaliste, l’ultimo inviato, tramite lettera, dal FAI, Legambiente, Slow Food e WWF, a Chiara Braga e Massimo Fiorio, rispettivamente relatrice (Commissione Ambiente) e relatore (Commissione Agricoltura) lo scorso 10 maggio.
Secondo il promotore del testo iniziale del 2012, Mario Catania, “l’attuale legge non salva solo le aree agricole ma punta anche al recupero delle aree già cementificate. Ma è un testo zoppicante. Mi riferisco, in particolare, alla saldatura tra il partito dei sindaci e gli interessi della filiera del cemento”.
Un’osservazione legata ad un emendamento pd che concede ai Comuni una deroga per gli interventi edilizi già pianificati con una probabile corsa alla presentazione di istanze prima dell’entrata in vigore della legge.
Fortunatamente però la legge porta con se anche importanti punti positivi. Tra questi l’obbligo, per i Comuni, del censimento delle aeree ed edifici dismessi e degli alloggi sfitti.
Tra le varie modifiche dell’ultimo momento anche la possibilità di interventi di demolizione con ricostruzione, all’interno della stessa proprietà allo scopo di favorire la sicurezza e l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, per gli edifici residenziali in classe energetica E, F o G, o inadeguati dal punto di vista sismico o del rischio idrogeologico. Questi interventi, che dovranno portare a una prestazione energetica di classe A o superiore, potranno beneficiare di uno sconto sugli oneri da versare per il permesso di costruire. Saranno le Regioni a dover quantificare questo bonus. Un emendamento che fa il paio con un’altra modifica, che istituisce uno sconto anche per gli interventi di recupero.
Se approvata, il ministro delle Politiche agricole definirà la riduzione del suolo a livello di suolo che verrà poi con un meccanismo a cascata, ripartita per Comuni.
Attraverso un registro verranno poi elencati Comuni virtuosi ossia quelli che hanno adeguato i piani regolatori alla riduzione di consumo di suolo. Se entro tre anni gli enti Locali non applicano la legge scatta il blocco del 50% di consumo del suolo rispetto al quinquennio precedente.