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Danno da perdita lavorativa: occorre provare il nesso tra calo dei redditi e lesioni

Cassazione: il professionista che abbia riportato a seguito di incidente stradale invalidità permanente ai fini del risarcimento per lucro cessante deve provare il nesso causale tra calo dei redditi e lesioni patite

Il professionista che abbia riportato a seguito di incidente stradale invalidità permanente ai fini del risarcimento per lucro cessante deve provare il nesso causale tra calo dei redditi e lesioni patite

La recente sentenza 12467/2017 della Cassazione Civile (in allegato) affronta una tematica molto delicata, ovverosia l'ottenimento del risarcimento, nella causa risarcitoria, del danno da mancato guadagno causato da un incidente stradale dal quale sono derivati danni alla professionista di una certa entità, comunque di tipo macropermanente.

Tale voce risarcitoria, infatti, non è la diretta conseguenza del fatto che sia stato accordato il risarcimento del danno fisico. Il caso specifico riguarda un libero professionista rimasto coinvolto in un incidente stradale, con lesioni riportate valutate nel 20% di invalidità permanente.

In primo grado e in appello la domanda di risarcimento viene accolta in parte: in secondo grado, nello specifico, viene aumentata con un'ulteriore somma il risarcimento del danno da lucro cessante relativo al periodo di invalidità temporanea riconosciuta in sede di c.t.u., senza però accordare il ristoro del lucro cessante da invalidità permanente.

Ma dal punto di vista della ridotta capacità lavorativa, ciò che conta è la prova del nesso causale tra il calo dei redditi del professionista e le lesioni patite nell'incidente: in altre parole, si tratta di prova presuntiva o specifica del pregiudizio economico collegato all'invalidità permanente causata dal sinistro?

Per la Cassazione, in definitiva:

1) la contrazione della capacità di guadagnare e produrre reddito va provata, in quanto non basta la presunzione anche se si è di fronte ad un'invalidità permanente non trascurabile;
2) va provato, nello specifico, il nesso causale tra la contrazione del reddito (o l'assenza di incremento) che si è verificata negli anni successivi all'evento e l'impossibilità fisica per il professionista di mantenere i precedenti elevati ritmi di lavoro e/o di aumentarli.
 
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