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Dal rilievo 3D al modello informativo: Geomatica e HBIM per il restauro del patrimonio costruito

Nel contesto della digitalizzazione applicata al patrimonio edilizio esistente, la geomatica rappresenta uno degli strumenti fondamentali per costruire un approccio informato e consapevole alla conservazione. Tecniche di rilievo come laser scanning 3D, fotogrammetria e gestione delle nuvole di punti sono oggi alla base di metodologie evolute come l’HBIM (Heritage Building Information Modeling). Scopri di più nell'articolo.

Attraverso questa intervista, l’Arch. Benedetta Giordano e l’Ing. Martina Andreoli illustrano come l’integrazione tra rilievo 3D e modellazione BIM permetta non solo una rappresentazione precisa degli edifici storici, ma anche una gestione strategica del loro ciclo di vita.

 

Che cos’è l’HBIM: il BIM per il patrimonio storico

Cosa si intende con il termine HBIM?

Con l’acronimo HBIM (Heritage Building information Modeling) si fa riferimento ad una metodologia incentrata sulla modellazione e sulla ​gestione del contenuto informativo degli edifici storici, ampliando la definizione classica di BIM. Questo approccio permette di ottimizzare la gestione e la manutenzione del patrimonio esistente.

 

Il ruolo del rilievo 3D nella modellazione HBIM

Qual è il workflow di un progetto HBIM?

L’approccio ad un bene architettonico presuppone una fase di rilievo, generalmente eseguito tramite laser scanner, le cui acquisizioni di dati 3D sono restituite sotto forma di nuvole di punti. Quest’ultima viene utilizzata come riferimento per la realizzazione di un modello digitale dell’edificio corredato della documentazione archivistica e della mappatura del degrado.

Workflow di un progetto HBIM
Workflow di un progetto HBIM. (© One Team)

 

Geometrie complesse e modellazione avanzata: le sfide dell’HBIM

Quali sono i metodi e gli strumenti di modellazione degli edifici storici?

La peculiarità delle geometrie e l’irregolarità dei profili che caratterizzano gli edifici storici impongono un approccio non standardizzato alla modellazione, che si traduce nell’attitudine a ricercare tecniche alternative a quelle generalmente utilizzate per la rappresentazione di edifici di nuova costruzione.

La maggiore criticità nella gestione BIM del patrimonio storico si riscontra in effetti nella riproduzione di forme complesse – si pensi a capitelli, fregi o modanature – che in ogni caso subisce una forma di approssimazione, in ragione del livello di dettaglio (LOD) e delle finalità del modello stesso.

Nel caso specifico di Revit, al di là delle funzionalità più comuni, la modellazione HBIM contempla l’uso di famiglie parametriche, eventualmente adattive, per la riproduzione di componenti rimodulabili in base alle variabili del modello. Inoltre, l’impiego di masse e modelli locali permette di ottenere forme organiche complesse ed elementi singolari.

 

Il supporto di One Team per un progetto HBIM
One Team supporta i propri clienti in tutte le fasi di modellazione e studio di un progetto HBIM anche attraverso approcci più avanzati ovvero sperimentano l’uso congiunto del software BIM con applicativi per la gestione delle nuvole di punti, la loro parzializzazione, la conversione in mesh e quindi la creazione degli elementi del modello.

 

Restauro e manutenzione del patrimonio costruito storico con strumenti digitali

Che potenzialità si possono riscontrare nell’utilizzo di software BIM per la realizzazione di un progetto di restauro o manutenzione di un edificio storico?

L’utilizzo di software BIM costituisce uno strumento funzionale alla corretta valutazione del quadro complessivo dello stato di fatto, spesso risultato della sovrapposizione di interventi antecedenti, ciascuno dei quali può essere debitamente documentato nell’ambito della modellazione di una fase costruttiva dedicata.

La mappatura dello stato di conservazione del bene architettonico, ossia l’identificazione puntuale di eventuali fenomeni di degrado, deformazioni strutturali e fessurazioni, permette di considerare una serie di ulteriori variabili per definire la strategia di contrasto più consona.

Il modello HBIM non esaurisce la propria utilità nella possibilità di supportare il singolo progetto di restauro, ma è inteso a documentare la gestione e la manutenzione dell’edificio nell’arco del suo intero ciclo di vita, promuovendo una pianificazione consapevole degli interventi in favore della conservazione programmata.

 

Le sfide attuali dell’HBIM: verso una standardizzazione del metodo

Quali sono gli ostacoli che incontriamo in un progetto HBIM adesso?

La natura ancora in buona parte sperimentale dell’approccio HBIM lascia aperte alcune sfide, tra cui la possibilità di definire un metodo, applicabile su larga scala, che ne consenta la diffusione capillare. Nondimeno, ci si attende che il metodo trovi adeguato supporto negli sviluppi di nuove funzionalità software vicine alle esigenze della modellazione HBIM, al fine di incoraggiare il recupero dell’edilizia esistente attraverso interventi di riqualificazione.

 

Vogliamo concludere questa intervista con una domanda aperta ai lettori: Il recupero degli edifici storici è il futuro?

  

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