Dal BIM e GIS al generative design tutte le novità per progettare
Il webinar Organizzato da ESRI in collaborazione con One Team è stato l’occasione per fare il punto della situazione sulle novità riguardo alle soluzioni di integrazione del modello BIM-GIS e sulla applicazione alla progettazione infrastrutturale
Il webinar Organizzato da ESRI in collaborazione con One Team su GIS e BIM per lo sviluppo sostenibile del territorio e la riqualificazione urbana dello scorso 24 febbraio è stato l’occasione per fare il punto della situazione sulle novità riguardo alle soluzioni di integrazione dei due modelli e sulla applicazione alla progettazione infrastrutturale, urbana e territoriale.
Integrare BIM, GIS e AI a vantaggio della progettazione infrastrutturale
Emilio Misuriello di Esri Italia ha aperto i lavori dichiarando che ormai la connessione tra i due strumenti è stata sdoganata e i risultati ottenuti hanno dimostrato come sia indispensabile questa interrelazione, soprattutto quando si tratta di progettare opere complesse. “Il BIM è sempre più integrato con i sistemi territoriali e l’obiettivo, ormai quasi raggiunto, è quello di creare una piattaforma comune di scambio di dati anche a favore delle politiche territoriali e infrastrutturali. La parte BIM è sicuramente fondamentale, ma il passo successivo è quello di integrare a questi strumenti anche l’intelligenza artificiale”.
Per Riccardo Perego, presidente di One Team: “BIM e GIS sembrano nati per lavorare assieme e per dare il valore aggiunto agli strumenti di analisi esistenti. Permettono di analizzare gli oggetti reali attraverso la loro rappresentazione e una raccolta di informazioni e dati ad essi collegati. Anche lavorano in modalità differenti, il primo in 3D e il secondo prevalentemente sulla cartografia, la loro impostazione di base è comunque la stessa. Inoltre, adesso, attraverso strumenti più avanzati, potremo sfruttarne al massimo le potenzialità. La necessità di comprendere come cambieranno i nostri sistemi urbani, alla luce delle nuove abitudini e lifestyle, anche dovuti alla pandemia, ci richiede strumenti di analisi, simulazione e previsione evoluti e in grado di anticipare le tendenze. Per fortuna abbiamo già le soluzioni in mano, dobbiamo solo ottimizzarle e applicarle”.
Nel corso del webinar è stato presentato il quadro normativo all’interno del quale si colloca la necessità dell’integrazione BIM e GIS e successivamente sono state mostrate al pubblico le novità in tema software. La terza parte dell’evento è stata dedicata ai Case History con focus su infrastrutture e rigenerazione urbana.
Nuove soluzioni software per chi progetta
Le novità della integrazione Autodesk – Esri e 3D in ambito GIS prevedono l’inserimento delle opzioni di digital twin per la creazione di una “copia virtuale” dell’area territoriale individuata grazie proprio alla integrazione tra BIM e GIS. Questa soluzione è applicabile a tutto il mondo della progettazione territoriale: dall’analisi geomorfica di un terreno, alla realizzazione di una rete viaria o infrastrutturale, fino alla riprogettazione urbana e alle operazioni di facility management. La componente geo-spaziale è comunque alla base di ogni operazione AEC (progettazione e costruzione).
Il prodotto ArcGIS pro, grazie alla integrazione con Autodesk, ha fatto sì che l’integrazione con Revit diventi parte integrante di un prodotto GIS in maniera molto semplificata. L’ultima versione, presentata in anteprima, la 2.7, ha un workflow decisamente più immediato e fluido e performance migliori, tra cui l’aggiornamento di dati in Revit in tempo reale così come creare layers speciali dedicati al building Revit e combinare file multipli nello stesso strumento.
Per la app di Esri, inoltre, sono previste evoluzioni con nuovi template e nuove funzionalità. Sarà poi possibile anche navigare sotto il suolo, grazie ai dati acquisiti e ad ArcGIS geoBIM: prodotto che uscirà nel 2021 e integrerà ArcGIS con Autodesk Construction cloud, grazie al quale sarà possibile aggiungere anche un ambiente GIS all’ambiente di collaborazione in condivisione.
ArcGIS Urban è invece un nuovo prodotto implementato per agevolare la comunicazione tra pubblico e privato, perché permette la condivisione di progetti relativi alla pianificazione urbana e alla progettazione partecipata attraverso l’interazione e condivisione da parte delle community. L’integrazione con ARCGIS City Engine permetterà inoltre, nella nuova versione, l’integrazione della Virtual Reality per creazione di scenari fotorealistici sempre più precisi e dettagliati.
L’integrazione dei sistemi GIS e BIM è già una realtà in molte soluzioni di One Team. Nel webinar abbiamo potuto seguire il flusso operativo supportato da GEMON per la gestione delle ispezioni in campo, attraverso la mappatura cartografica e la correlazione delle informazioni ai modelli BIM contenuti nell’Ambiente di Condivisione Dati.
Dal presente al futuro: alcuni casi esemplari dell’applicazione BIM-GIS
Molte le esperienze di successo nate dall’integrazione dei due modelli. Due in particolare sono state presentate durante il webinar: la prima ha riguardato il progetto del nuovo centro intermodale di Bressanone da parte di NET Engineering e la seconda il potenziamento e velocizzazione della ferrovia in un tratto fortemente urbanizzato della Pianura Padana da parte di FS technology. Due esempi di come la tecnologia BIM - GIS sia entrata a supporto della comunicazione tra pubblico e privato (NET Engineering) e dell’ottimizzazione della viabilità cittadina in ottica di sostenibilità ambientale (FS Technology).
Infine, con l’intervento di Moruzzi di Augmenta è stato presentato il Generative Design: un modello nato dallo Space design che si basa sull’ Artificial Intelligence e sulle multifunzionalità degli elementi per ottimizzare spazi ed edifici. Per la governance e la progettazione delle città è allo studio un cervello digitale in grado di imparare e “crescere” sulla base delle esperienze, proprio come un cervello umano: una piattaforma che possa replicare virtualmente una città e apprenderne dati e informazioni da riutilizzare poi sul campo per la sua gestione. Nasceranno da questa nuova concezione strade in grado di auto ripararsi e edifici capaci di regolare in maniera autonoma o centralizzata i propri consumi energetici. Sembra fantascienza, eppure non lo è: alcune di queste tecnologie sono già in fase di test e molte presto faranno parte della nostra vita quotidiana.
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