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D-day, Iniziativa ANCE contro i ritardi nei pagamenti della P.A.

Parte domani la protesta che vedrà coinvolti le imprese edili per manifestare contro i ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
Parteciperanno all’iniziativa anche Il Consiglio Nazionale degli Architetti e l’Associazione delle Imprese Edili e Manifatturiere (ANIEM) preoccupati per la grave situazione, non più sostenibile per professionisti e imprese.

Nella sede nazionale dell’Ance a Roma saranno illustrati i dati di questa grande operazione di recupero crediti che riguarda oltre 80 settori industriali legati al mondo delle costruzioni, con evidenti negativi riflessi anche sul piano provinciale.

A dare la notizia è stato l'Ing. Paolo Buzzetti, Presidente ANCE inviando nei giorni scorsi una lettera a tutti i Presidenti delle associazioni territoriali comunicando l’iniviativa "D.Day" con la quale, il prossimo 15 maggio, l'ANCE compirà un'enorme operazione di recupero crediti, che culminerà nell'invio contestuale di diffide di pagamento alle amministrazioni competenti.

Il lavoro deve essere pagato in tempi ragionevoli e certi
. Non sono più tollerabili i ritardi, anzi i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione ai professionisti e alle imprese che si trovano a fronteggiare, sia pure da angolature diverse, le conseguenze della crisi economica.
Così Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani, nel corso della Conferenza degli Ordini provinciali.

La questione dei ritardi dei pagamenti da parte della P.A., arrivati ormai a una media di 180 giorni - aggiunge - è grave soprattutto perché si somma a quella relativa all'estrema difficoltà, se non impossibilità, di accesso al credito ed inasprisce il pesante tributo che i 150 mila architetti stanno pagando all'attuale situazione economica: si trovano ad operare in un mercato della progettazione enormemente contratto che sta provocando, insieme all'aumento delle tasse, la conseguente riduzione dei fatturati e, in molti casi, la chiusura degli Studi professionali di medie e piccole dimensioni".

Conclude Leopoldo Freyrie: “Ci preoccupa anche la norma contenuta nella delega fiscale, secondo la quale i professionisti singoli o associati dovrebbero compilare bilanci per competenza e non per cassa. La proposta del Governo, non ancora chiarita, permetterebbe – come avviene per le società – di scaricare fiscalmente tutte le spese, ma costringerebbe i professionisti a pagare l’Iva all’emissione della fattura, ancorché quest’ultima non ancora pagata dal cliente: situazione che sarebbe insostenibile considerati i tempi medi di pagamento dei privati e della P.A.”.

L’ANIEM dichiara che si tratta di una condizione ormai insostenibile per la quale occorrono interventi immediati per non vedere in via definitiva destrutturato un sistema produttivo costituito, per lo più, da micro, piccole e medie imprese.

Intanto il ministro Corrado Passera e il viceministro di via XX settembre Vittorio Grilli, intervenendo all'assemblea di Confcooperative, rassicurano sull'accordo per il pagamento di una prima tranche dei debiti della Pubblica amministrazione, i due decreti attuativi necessari stanno per essere emessi.