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Crusi (CNAPPC): "Sinergia tra professionisti per garantire tutela e sicurezza nell'ambito del restauro"

In questa intervista il Presidente del CNAPPC sottolinea come una sinergia tra professionisti e una formazione universitaria adeguata siano cruciali per la tutela e la sicurezza del patrimonio storico costruito.

Professioni Tecniche per la Tutela e Sicurezza del Costruito Storico

Il tema della tutela e sicurezza del costruito storico è stato al centro del convegno tenutosi il 4 giugno 2024 presso la sede del Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a Roma.

Nel corso del convegno dal titolo "Tutela e Sicurezza del Costruito Storico: Quadro Normativo e Prospettive" è intervenuto anche il Presidente del CNAPPC, Massimo Crusi, il quale ha sottolineato come d'innanzi al patrimonio costruito storico sia necessaria una sinergia tra le diverse professioni coinvolte.

Il Presidente del CNAPPC lo ribadisce anche in questa breve intervista, realizzata a margine del convegno da Ingenio, in cui afferma che: "la questione della complessità della nostra professione è sicuramente un aspetto che tutti quanti noi dobbiamo tener conto e agire in sinergia con le varie capacità professionali che il mondo delle professioni esprime".

Il fine ultimo, secondo il presidente Cruisi, è quello di trovare un punto di equilibrio tra tutela e sicurezza in quanto "l'immobile non è solo composto di materiali, di aspetti architettonici e strutturali. È un qualcosa che arriva dal passato, che rappresenta una storia, che rappresenta un contesto che dobbiamo valorizzare e di cui tener conto."

Sull'attuale formazione universitaria, il Presidente nel corso dell'intervista ha dichiarato: "ho avuto modo di ascoltare il professor Blasi, e sia per gli architetti che per gli ingegneri emerge una criticità che non deriva dalla professione stessa, ma dalla struttura organizzativa attuale delle università. Abbiamo sentito dire che ci sono corsi di laurea in architettura che non guardano assolutamente l'ambito strutturale, ci sono corsi di laurea in ingegneria che non guardano assolutamente al restauro. Non abbiamo bisogno di questa confusione. 

Abbiamo bisogno di riportare tutto quello che è nelle competenze e nelle conoscenze della figura dell'architetto, includendo tutto ciò che può aiutarlo a sviluppare maggior sensibilità per gli interventi sui beni storici culturali nella loro più ampia accezione, compreso l'ambito strutturale. Le università di questo se ne devono far carico. Altrettanto, si devono far carico di dotare l'ambito ingegneristico di una minima sensibilità verso il restauro, di conoscenza del restauro, perché gli uni e gli altri sinergicamente possono fare degli interventi di ottima qualità senza compromettere la tutela e la sicurezza."

Il convegno "Tutela e Sicurezza del Costruito Storico: Quadro Normativo e Prospettive" è stato coorganizzato da ATE - Associazione Tecnologi per l'Edilizia - con il CNI e il CNAPPC.

 

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