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Criteri di corretta posa in opera dei sistemi costruttivi a secco

L’articolo si propone di illustrare le principali prescrizioni per la corretta posa in opera di materiali e sistemi costruttivi a secco. La realizzazione a regola d’arte degli elementi edilizi è un tema di estrema importanza per chi si occupa di acustica edilizia: piccoli errori, infatti, possono comportare un forte divario tra i risultati dei calcoli previsionali e le effettive prestazioni misurate in opera al termine dei lavori.

Cos'è un sistema costruttivo "a secco" e quali vantaggi garantisce

Gli elementi di partizione possono essere distinti in “massivi” e “leggeri”. La prima categoria si riferisce alla tipologia costruttiva tradizionale utilizzata in Italia afferente a murature in pietra, laterizio, blocchi di calcestruzzo più o meno alleggeriti e similari, mentre i secondi si riferiscono a metodi costruttivi a “secco”.
I sistemi costruttivi a “secco” si basano sull'assemblaggio di elementi prefabbricati, come pannelli, profili metallici e isolanti, senza l'utilizzo di materiali umidi come malta o cemento.

 

Sistemi costruttivi tradizionali e a secco
(Crediti: A. Rossi)

 

Questa tendenza non solo accelera i tempi di costruzione, ma offre anche vantaggi significativi in termini di flessibilità e sostenibilità legata alla possibilità di riutilizzo degli elementi e una minore produzione di rifiuti.

In molte applicazioni queste due categorie possono essere utilizzate in sinergia tra loro.
Le pareti multistrato realizzate con lastre in gesso rivestito abbinate o non ad un materiale isolante di tipo fibroso presentano valori di fonoisolamento che vanno ben oltre i valori prevedibili dalla semplice legge della massa. Prove di laboratorio eseguite su numerose tipologie di tramezzi hanno confermato ciò, dimostrando allo stesso tempo che con i divisori leggeri è possibile raggiungere prestazioni acustiche superiori a quelle fornite dalle pareti tradizionali in muratura, aventi massa 4-5 volte più elevata.

Il tramezzo realizzato con lastre di gesso rivestito si presenta come una struttura eterogenea, costituita da più materiali, in grado ognuno di funzionare in maniera diversa da un punto di vita acustico: le lastre di gesso, grazie alla loro massa, hanno un effetto isolante, mentre il materiale fibroso all’interno dell’intercapedine, lavorando come una molla, ha un effetto smorzante, i montanti infine, anch’essi dotati di elasticità, assicurano una buona separazione strutturale.

Il sistema nell’insieme funziona secondo il principio della “massa – molla – massa” ed il contributo di ogni elemento va a sommarsi con quello degli altri, consentendo il raggiungimento di valori elevati di fonoisolamento.
Naturalmente per una buona riuscita della prestazione acustica del divisorio occorre che la posa in opera venga eseguita a regola d’arte, prestando attenzione anche ai minimi dettagli che in ambito acustico sono fondamentali, evitando di avere discontinuità che potrebbero ridurre sensibilmente l’efficacia del sistema.
Occorre evidenziare che le misure in opera risentono delle perdite dovute a trasmissioni laterali non presenti nelle prove di laboratorio.

Oltre alla posa in opera, è necessario curare attentamente anche la progettazione acustica dell’edificio, prevedendo ad esempio tutti quegli accorgimenti in grado di desolidarizzare le strutture e renderle scollegate l’una all’altra e riducendo così quelle che possono definirsi trasmissioni laterali.

 

Sistema “massa – molla – massa”
(Crediti: A. Rossi)

  

Criteri di posa

La norma di riferimento per la posa in opera dei sistemi a secco su orditure metalliche è rappresentata dalla UNI 11424 «Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartongesso) su orditure metalliche – Posa in opera». La norma tratta in maniera dettagliata temi come:

  • soluzioni applicative e modalità di posa in opera;
  • prodotti e accessori;
  • trattamento dei giunti;
  • livelli di qualità superficiale;
  • finitura delle superfici;
  • verifiche finali di tolleranza e posa in opera.

Sono esclusi dal campo di applicazione:

  • pareti mobili realizzate con pannelli prefabbricati che impiegano le lastre di gesso rivestito come rivestimento;
  • pareti realizzate con pannelli prefabbricati dotati di anima alveolare che impiegano le lastre di gesso rivestito come rivestimento;
  • sistemi realizzati con orditure di legno.

Pareti verticali

Nel seguito vengono elencate le prescrizioni generali di posa in opera delle partizioni murarie a secco al fine di ottimizzarne le prestazioni acustiche:

  • è importante avere cura della connessione verticale dei divisori alle strutture perimetrali (pareti esterne o solai) privilegiando la realizzazione di ammorsature in modo tale da evitare eventuali discontinuità. Inoltre, per evitare dei ponti acustici è necessario in corrispondenza dell’ammorsamento divisorio/parete esterna e divisorio/intradosso solaio, inserire una fascia in gomma o in silicone acrilico; 

 

Particolari architettonici fissaggio parete estera/partizione interna
(Crediti: A. Rossi)

 

  • particolare attenzione deve essere posta alla giunzione tra pareti divisorie ed elementi al contorno e più in generale a giunzioni tra elementi diversi per tipologia di materiale e/o spessore che, da un lato impediscono la trasmissione per fiancheggiamento, e dall'altro se non sono fissati in modo continuo, possono costituire elementi di trasmissione aerea;
  • nelle ammorsature tra pareti divisorie ed elementi laterali, occorre che la struttura laterale sia dotata di adeguata tenuta acustica, questo al fine di evitare che la trasmissione laterale possa diventare la via prioritaria di passaggio del rumore e vanificare l’isolamento acustico dell’elemento divisorio;
  • le partizioni verticali dovranno essere desolarizzate, dalle strutture rigidamente collegate, mediante l'interposizione di fascia sottoparete costituita da materiale elastico di opportuno spessore e resistenza meccanica. In particolare, tale materiale deve avere la funzione di disgiunzione tra divisorio verticale ed elementi orizzontali (solai) ed essere quindi in grado di smorzare le vibrazioni strutturali; tale elemento andrebbe posto al disotto di tutti i tramezzi (anche quelli interni all'alloggio) e non solo per i divisori tra unità immobiliari diverse. ll materiale scelto deve essere in grado di sopportare carichi concentrati per lunghi periodi.

 

Vista assonometrica di una parete leggera e posizionamento fascia elastica sottoparete
(Crediti: A. Rossi)

 

La presenza di ponti acustici dovuti a difettosità di posa, a discontinuità presenti nelle strutture o sui pavimenti, a presenza di detriti di cantieri ecc. può ridurre il potere fonoisolante fino a 7-8 dB, nel caso di potere fonoisolante della struttura di base elevato.

 

Contropareti

Per controparete si intende un elemento formato da una lastra di gesso rivestito accoppiata con un pannello in lana minerale (lana di vetro o lana di roccia), di densità adeguata. Se ad un divisorio in muratura viene applicata una controparete, si determina un sistema risonante a doppia parete in grado di migliorare il potere fonoisolante complessivo. Il rivestimento della parete consente di passare da una struttura monolitica ad una struttura composita che funziona secondo il principio “massa – molla – massa”.

 

Esempio di controparete applicata ad una parete in muratura tradizionale
(Crediti: A. Rossi)

 

Nella realizzazione delle contropareti in cartongesso, preferibilmente quelle a doppia lastra, è necessario osservare le seguenti indicazioni:

  • Per minimizzare la trasmissione di rumore in direzione laterale tutte le strutture metalliche perimetrali, orizzontali e verticali, dovranno essere desolarizzate dalle partizioni laterali perimetrali mediante l’interposizione di materiale elastico con funzione di taglio acustico;
  • Le lastre, che costituiscono le strutture delle contropareti, per poter dissipare energia sonora devono poter vibrare liberamente; pertanto, è necessario avvitare i pannelli (che nel caso delle lastre doppie dovranno avere i giunti sfalsati) alla struttura portante adottando le prescrizioni indicate dal produttore del sistema costruttivo;
  • Il pannello fonoassorbente/fonoisolante (costituito da un materiale poroso, fibre di legno o lane di roccia/vetro) posto all’interno dell’intercapedine delle pareti in cartongesso a doppia lastra deve avere una resistenza la flusso d’aria non inferiore a r > 5 kPas/m2 da certificarsi ai sensi della norma UNI EN 29053:1994 Resistività al flusso d’aria;
  • Il pannello fonoassorbente posto in intercapedine delle pareti in cartongesso a doppia e singola lastra dovrà essere continuo su tutto il paramento ovvero non dovranno esserci interruzioni o "buchi" (in particolare nella parte più vicina all’intradosso del solaio) e dovrà essere posato secondo le indicazioni della ditta produttrice/fornitrice del materiale (prevedendo se ritenuto necessario la nastratura dei diversi pannelli);
  • Nel caso di pilastri annegati all’interno della struttura è preferibile desolarizzare le lastre dalla struttura in c.a. interponendo del materiale elastico;
    Nel caso di eventuale presenza di impianti è importante seguire i seguenti criteri di posa in opera:
  • Le canalizzazioni degli impianti principali (in particolare le colonne di scarico dei servizi igienici) devono essere collocate in appositi cavedi rivestiti con materiale fonoassorbente e/o fonoimpedente (tipo lana di vetro/roccia) del quale sia dimostrata l’efficienza in situazioni di montaggio simili all’intervento in progetto;
  • È preferibile realizzare le colonne di scarico con tubazioni aventi caratteristiche superiori di isolamento acustico. Tuttavia, è possibile anche fasciare il tubo mediante materiali le cui caratteristiche siano certificate dal fornitore e dei quali sia dimostrata l’efficacia quale elemento di riduzione del rumore prodotto dagli impianti in situazioni di montaggio simili a tale accorgimento riduce il rumore generato dallo scorrimento dell’acqua nella tubazione ma non ha effetti sul potere fonoisolante della parete;
  • Tutti gli impianti (elettrico, idraulico) realizzati in corrispondenza dell’intercapedine tra controparte e struttura di base devono essere desolarizzati rispetto alla struttura di base o mediante semplice distacco oppure rivestendoli con materiale elastico e/o fonoimpedente-fonoassorbente; sarebbe preferibile che l’isolante comunque non riempisse completamente l’intercapedine per limitare possibili collegamenti rigidi dovuti alla compressione del materiale sulla struttura retrostante.

 

Trattamento impianti elettrici
(Crediti: A. Rossi)

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