Crisi climatica: i piani anti-alluvione per Lower Manhattan
New York City più di altre città soffre gli effetti della crisi climatica. Dall’uragano Sandy del 2012 in poi ha saputo però reagire e mettere in campo studi e progetti importanti, chiamando a lavorare i migliori studi di progettazione internazionale. E da poco sono iniziati i lavori di messa in sicurezza e di riqualificazione del waterfront sud (prima parte).
Cambiamenti climatici: come intervenire sulla fragilità ambientale di New York
New York City, come molte altre città del mondo, sta affrontando la difficile realtà del cambiamento climatico e dei suoi pesanti impatti sull'ambiente urbano. La “città che non dorme mai” è considerata infatti una delle metropoli più vulnerabili, sottoposta a tempeste intense, precipitazioni estreme e all’innalzamento del livello delle acque del mare. Gli uragani Sandy (2012) e Ida (2021) sono stati i casi più eclatanti della fragilità climatica della Grande Mela.
Il 22 ottobre del 2012, quasi un quinto della città andò sott’acqua, colpita dalla forza di Sandy: alla fine si contarono 44 vittime, danni per 19 miliardi di dollari, migliaia di edifici rimasero allagati e più di 20mila attività dovettero chiudere.
Nei dodici anni che ci separano da quei giorni drammatici, a New York vi è stata una mobilitazione senza precedenti, sia degli enti locali, federali e governativi sia da parte della popolazione newyorkese sotto la spinta dell’organizzazione Rebuild by Design: sono state avanzate proposte, avviate iniziative, messi a punto progetti, recuperati fondi, attivati confronti con gli abitanti delle zone più colpite.
Dagli studi si è poi passati ai progetti e ora si è finalmente arrivati alle prime realizzazioni, per mettere in sicurezza una delle zone più densamente popolate al mondo. In questo primo articolo raccontiamo i masterplan e i primi progetti; nel successivo il loro avanzamento e alcune prime realizzazioni.
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Il progetto della Lower Manhattan
Nel 2019, l’Ufficio resilienza del sindaco (Mayor’s Office of Recovery and Resiliency), la società di sviluppo economico della città (NYC Economic Development Corporation) e l’Ufficio governativo contro gli eventi calamitosi (Governor’s Office of Storm Recovery) affidarono a una serie di studi di progettazione (Aecom, HR&A Advisor, Bjarke Ingels Group, One Architecture & Urbanism, James Lima Planning + Devolopment) il compito di produrre uno studio per mettere in sicurezza l’intera Lower Manhattan.
Si stima infatti che entro il 2040 la costa della parte inferiore di Manhattan subirà frequenti inondazioni dovute all’innalzamento del livello del mare, che colpiranno strade, marciapiedi, edifici e infrastrutture di varia natura.
Il Lower Manhattan Coastal Resiliency Study (LMCR) del marzo 2019 fu la base per impostare il successivo masterplan, il cui obiettivo è proteggere la costa, ridurre il rischio di inondazioni dovuto alle tempeste e all'innalzamento del livello del mare, accrescere la resilienza dei luoghi, garantire l’accesso dei cittadini al lungomare e integrare i nuovi interventi agli spazi pubblici esistenti.
Perché Lower Manhattan?
Perché non è solo uno dei waterfront più iconici al mondo. A Lower Manhattan vivono 100mila persone, sono attive 12mila società e vi lavorano 300mila persone. È una zona fondamentale per l'economia globale: Wall Street ha sede proprio qui. E qui hanno sede numerose istituzioni culturali. Risorse, queste, che rendono Lower Manhattan unica.
È anche al centro del sistema dei trasporti, dell’economia e della vita civica di New York City. Ogni giorno milioni di persone la attraversano in treno, autobus, macchina e traghetto. Questa parte di città fornisce collegamenti tra i cinque i distretti e con altri centri regionali come Midtown, Jersey City e Downtown Brooklyn.
Lower Manhattan è centrale per l'intera regione. È molto più di un semplice quartiere degli affari: è un centro regionale di cultura, comunità e vita civica. Una meta per studenti e visitatori da tutto il mondo.
I quattro progetti per Lower Manhattan
Il masterplan, che indicava le modalità tecniche per proteggere Lower Manhattan dall'innalzamento del livello del mare e dalle tempeste costiere, è stato pubblicato nel dicembre del 2021; è stato successivamente perfezionato per tenere conto delle molteplici esigenze, dei vincoli tecnici e delle norme esistenti.
Il piano generale - i cui risultati si basano sulla scienza del clima, sull'ingegneria e sull'analisi di fattibilità - rappresenta una visione condivisa con la comunità locale per un lungomare resiliente del 21° secolo.
La città di New York e le istituzioni governative e federali hanno investito oltre un miliardo e 700 milioni di dollari per la realizzazione di quattro progetti a protezione della costa di altrettante zone della Lower Manhattan:
- Two Bridges Coastal Resilience (tratto di costa che comprende i ponti di Brooklyn e Montgomery);
- Seaport Coastal Resilience (che comprende il distretto finanziario e il porto);
- The Battery Coastal Resilience;
- Battery Park City Resilience Projects (South, North & West).
Le raccomandazioni del Lower Manhattan Climate Resilience Study includevano anche lo sviluppo di un piano per estendere gli interventi sull'East River di Manhattan.
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Two Bridges Coastal Resilience
Il progetto prevede la realizzazione di protezioni mobili e permanenti lunghe circa un chilometro e 300 metri per proteggere il quartiere. I muri anti-inondazione sono accompagnati da numerosi corridoi panoramici per garantire la vista e l’accesso all’acqua. Si tratta di protezioni permanenti che rimarranno nascoste alla vista in quanto saranno inglobate nella parte sottoterra: in caso di maltempo verranno posizionate come paratie di sbarramento dell’acqua.
La NYC Economic Development Corporation si è occupata della progettazione definitiva, mentre il NYC Department of Design and Construction della realizzazione vera e propria dell’opera.
Seaport Coastal Resilience
Per questo tratto di costa, lungo un chilometro e 400 metri circa e che comprende il distretto finanziario e il porto, sono previste soluzioni provvisorie di protezione dalle inondazioni.
La prima, sviluppata dalla US Flood Control Corp, verrà impiegata nel tratto di costa che va dal distretto finanziario alla zona del porto, fino all’area dei due ponti. Si tratta di lunghi tubi flessibili (barriere anti-inondazione Tiger Dams) uniti tra di loro e riempiti con acqua. Hanno una forma a piramide e possono essere impilati fino a un’altezza di 80 centimetri e collegati tra loro senza soluzione di continuità.
La seconda - il cui progetto è curato dall’Ufficio che gestisce le emergenze della città, mentre l’implementazione è seguita da NYCEM - prevede un altro tipo di barriera (Hesco), di tipo permanente e riempite con sabbia.
The Battery Coastal Resilience
Nella Battery, zona che comprende il parco cittadino di circa 85 mila metri quadrati, verrà ricostruito il lungomare per una lunghezza di 500 metri, che verrà rialzato a una quota idonea a contenere l'innalzamento della falda freatica e del livello del mare al 2100. In questo caso, il progetto di adattamento climatico tiene conto del carattere storico del parco e degli utilizzi attuali del litorale. Sarà compito della NYC Economic Development Corporation, in collaborazione con il Dipartimento parchi e ricreazione di NYC (DPR), occuparsi della progettazione e della sua costruzione.
Battery Park City Resilience Projects
Battery Park City, quartiere residenziale delimitato dal fiume Hudson e dalla West Side Highway, è stato creato negli anni Settanta a seguito della bonifica del fiume Hudson utilizzando oltre due milioni di metri cubi di terreno e roccia scavati per la costruzione del World Trade Center. Un terzo dell’area è destinata a parco.
La Battery Park City Autorithy, in coordinamento con la Battery Coastal Resilience, sta mettendo a punto tre progetti - a sud, a nord e a ovest dell’area – con lo scopo di resistere alle alluvioni. La progettazione e la sua realizzazione sono affidati alla stessa autorità.
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