Crediti incagliati, Federcostruzioni favorevole all’iniziativa del parlamento per sbloccarli
Federcostruzioni accoglie con favore la proposta dei Dem per affrontare la problematica dei crediti fiscali incagliati. La presidente Paola Marone sottolinea l'importanza degli incontri e delle sollecitazioni della Federazione con tutte le forze politiche, inclusi i continui confronti con la senatrice Valente.
Negli ultimi 4 mesi gli importi bloccati sono cresciuti da 19 a 30 mld
Federcostruzioni accoglie con favore la proposta dei Dem per affrontare la problematica dei crediti fiscali incagliati. La presidente Paola Marone sottolinea l'importanza degli incontri e delle sollecitazioni della Federazione con il Governo e con tutte le forze politiche, inclusi i continui confronti con il Sottosegretario Alessandro Morelli e la senatrice Valeria Valente.
“Il ritardo nella creazione di una piattaforma per la cessione dei crediti fiscali incagliati sta causando una bomba sociale, con un aumento degli importi bloccati stimati in crescita da 19 a 30 miliardi di euro negli ultimi quattro mesi. Ogni miliardo di credito bloccato comporta la fermata di circa 6.000 cantieri a causa della mancanza di liquidità con gravi conseguenze anche per le famiglie.” evidenzia Paola Marone, che aggiunge “Si stima che 33.000 imprese siano a rischio di fallimento e che 170.000 lavoratori siano stati espulsi dal mercato. Nonostante una variazione positiva più contenuta, nel 2023 si conferma la crescita del comparto delle costruzioni, che ha registrato un'accelerazione negli ultimi tre anni (2021-2023) con un aumento degli investimenti.”
I Bonus hanno rappresentato una grande opportunità per il sistema economico italiano, nonchè per la rigenerazione urbana, la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera e dei costi energetici per le famiglie.
La presidente di Federcostruzioni precisa infatti che “Il giro d'affari derivante dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo è stato stimato, sulla base dei bonifici parlanti, a 31,5 miliardi nel 2021 e 44,6 miliardi nel 2022. Secondo la nuova stima del Centro Studi dell'Ance per il 2022, si prevede una significativa crescita degli investimenti nel settore delle costruzioni del 17,6% rispetto all'anno precedente. Oggi è fondamentale garantire la proroga per completare i lavori in corso.”
L'Ance ha rivisto al rialzo gli investimenti nella manutenzione straordinaria del patrimonio abitativo, stimati in circa 70,3 miliardi di euro a ottobre scorso, portandoli a circa 86 miliardi di euro, con un aumento reale del 35% rispetto al 2021. Il settore rappresenta ormai oltre il 40% del valore complessivo degli investimenti nel settore delle costruzioni.
Per il 2023, l'Ance prevede un ulteriore incremento degli investimenti nel settore delle costruzioni, con una previsione di crescita del 5,4% in termini reali su base annua. Questo risultato è sostenuto dalle prospettive di sviluppo del mercato delle opere pubbliche grazie al PNRR, nonostante una leggera flessione nel settore della riqualificazione abitativa a causa delle modifiche apportate al Superbonus che ne hanno ridotto l'efficacia.
Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, conclude: "È fondamentale accelerare la creazione di una piattaforma per la cessione dei crediti fiscali incagliati al fine di evitare ulteriori danni alle imprese e ai lavoratori del settore e alle famiglie e condomini con lavori sospesi ed evitare probabili contenziosi.. Siamo fiduciosi che la proposta dei Dem possa rappresentare un passo avanti significativo per affrontare questa problematica e garantire un ambiente favorevole per la crescita del comparto delle costruzioni»
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