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Crediti incagliati e Decreto Cessioni: la Basilicata approva una proposta di legge per far ripartire l'acquisto

La nuova proposta di legge attribuisce alla Regione la facoltà di favorire per il tramite degli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi (superbonus 110 per cento, bonus facciate 90 per cento, bonus efficientamento 65 per cento, bonus ristrutturazioni 50 per cento), previa valutazione della consistenza della loro capacità di compensazione annua mediante modello F24

Dall'entrata in vigore del Decreto Cessioni (11/2023), poi convertito in legge 38/2023, le pubbliche amministrazioni non possono pià acquistare crediti derivanti da bonus edilizi ma la Regione Basilicata pare aver trovato un modo per far ripartire il mercato dei crediti incagliati, visto che la situazione resta iper-critica coi cassetti fiscali pieni e i professionisti/aziende alla disperata ricerca di una soluzione.

I dettagli della proposta di legge

il Consiglio regionale della Basilicata ha quindi approvato un modello che consente all'ente territoriale di acquisire crediti d'imposta derivanti dalle ristrutturazioni edilizie (i bonus, che siano Superbonus o latri).

Si tratta di una proposta di legge che consentirebbe l'acquisto dei bonus non da parte delle PA (almeno: non direttamente), ma da parte di enti pubblici a prevalente caratterizzazione economica, oltre ad altre società partecipate pubbliche.

In pratica, queste tipologie di enti potrebbero acquistare i crediti non essendo ricompresi nell'elenco fissato dal DL Cessioni e inerente al divieto di acquisto dei bonus (non sono pubbliche amministrazioni in senso stretto).

Il commento ufficiale della Regione Basilicata

"La Regione Basilicata e gli enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati - ha dichiarato in una nota il consigliere di Fdi Tommaso Coviello - intendono assumere un ruolo attivo nella gestione dei crediti fiscali derivanti da interventi di cui all'articolo 119 del Dl 34/2020 , per contribuire in maniera decisiva ad evitare il fallimento di professionisti e imprese che, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo credito fiscale, non riescono a smaltirlo per la congestione del sistema". 

"Il testo normativo, in linea con il Dl 11/2023 - sottolinea Coviello - attribuisce alla Regione la facoltà di favorire per il tramite degli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi (superbonus 110 per cento, bonus facciate 90 per cento, bonus efficientamento 65 per cento, bonus ristrutturazioni 50 per cento), previa valutazione della consistenza della loro capacità di compensazione annua mediante modello F24. La peculiarità della legge - spiega il capogruppo consiliare di Fdi - è il fatto che deputati all'acquisto dei crediti incagliati possono essere solo gli enti pubblici economici regionali a prevalente caratterizzazione economica e/o società partecipate, non inclusi nell'elenco richiamato dal Dl 11/2023, per i quali è previsto il divieto". 

"Stabilito che nell'ambito delle operazioni di trasferimento dei crediti, l'acquisto degli stessi dovrà avvenire in ogni caso a condizioni di mercato e, comunque, entro un prezzo non superiore al valore nominale del credito. Una legge - conclude Coviello - che reputo un vero faro per dirimere una questione sempre aperta che non può lasciarci indifferenti, tanto più che ha un impatto notevole su tantissime famiglie, su imprese e professionisti lucani a cui abbiamo l’obbligo di fornire risposte e correttivi per uscire da un blocco che va avanti da troppo tempo".

La bontà dei crediti acquistati

Il Consiglio regionale, in una nota, sottolinea infine come la bontà dei crediti sia garantita maggiormente se l'ente acquirente è correntista della banca dalla quale acquista il credito Superbonus perché l'acquirente non è tenuto ad effettuare ex novo la medesima istruttoria già svolta dalla banca cedente al momento dell’acquisto del credito, a condizione che la banca cedente consegni al cessionario correntista tutta la documentazione idonea a dimostrare di aver osservato essa stessa all’atto dell’acquisto del credito ceduto, la necessaria diligenza. 

Possibile volano?

E' chiaro che, in attesa che la proposta di legge diventi legge vera e propria, essa potrebbe anche costituire un 'volano' per altre realtà locali che, magari, decideranno di seguire l'esempio della Basilicata.

Vedremo come evolveranno le cose, consci del fatto che il problema dei crediti incagliati resta un nodo per lo più irrisolto.

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