Costruzioni sostenibili secondo norma: il Protocollo ITACA Puglia 2023

Sostenibilità ambientale: il 29 marzo 2024 entrano in vigore i Protocolli ITACA Puglia 2023

La sostenibilità ambientale nell'ambito delle costruzioni sarà notevolmente rafforzata con l'entrata in vigore, il 29 marzo 2024, dei Protocolli ITACA Puglia 2023 dedicati agli Edifici Residenziali e non Residenziali.

Questo importante passo è stato reso possibile dalla Deliberazione della Giunta Regionale pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.9 del 29 gennaio 2024, la quale ha ratificato il Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici, come previsto dalla Legge Regionale 10 giugno 2008, n. 13 "Norme per l'abitare sostenibile".

L'approvazione dei Protocolli ITACA Puglia 2023 rappresenta un impegno concreto per promuovere la costruzione di edifici in linea con i principi della sostenibilità. Tali protocolli, denominati "Protocollo ITACA Puglia 2023 per Edifici Residenziali" e "Protocollo ITACA Puglia 2023 per Edifici non Residenziali", sono stati approvati attraverso l'Allegato A e B della suddetta Deliberazione e saranno efficaci dopo sessanta giorni dalla loro pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Fino a quella data, continuerà ad applicarsi la versione precedente dei protocolli.

I Protocolli ITACA Puglia 2023 sono stati aggiornati tenendo conto del decreto CAM 2022 (DM n. 256 del 23 giugno 2022) e della normativa UNI/PdR 13:2023 sulla sostenibilità ambientale delle costruzioni. Un foglio elettronico in formato Excel, disponibile sul sito ufficiale della Regione Puglia, è stato predisposto per la certificazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici residenziali e non residenziali. Tale certificazione, compilata e firmata digitalmente dal certificatore secondo le indicazioni fornite, è valida secondo il metodo di valutazione definito nei rispettivi allegati.

L'aggiornamento della normativa UNI/PdR 13:2023 è stato necessario per rispondere alle ultime novità normative a livello nazionale ed europeo, inclusi i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.

Tale aggiornamento si è reso indispensabile anche per potersi conformare al nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 36/2023), che prevede l'inclusione delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei CAM nella documentazione progettuale e di gara.

La revisione della normativa UNI/PdR 13:2023 ha comportato modifiche e l'eliminazione di alcuni criteri precedentemente previsti, con l'obiettivo di razionalizzare lo strumento e allinearlo alla costante evoluzione degli obiettivi ambientali, come la lotta ai cambiamenti climatici, prioritaria sia nel settore pubblico che privato.