Costruzione e manutenzione di gallerie: in cosa consiste il progetto ARCITunLin

Lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture sotterranee rappresentano una sfida ingegneristica di grande rilevanza, data la complessità delle interazioni tra il terreno e le strutture. Questo è stato uno dei temi centrali affrontati durante le "Giornate Studio Fabre", evento svoltosi a Perugia il 12 e 13 febbraio 2025, nel quale il professor Daniele Peila del Politecnico di Torino e il professor Francesco Morelli dell'Università di Pisa hanno presentato il progetto ARCITunLin (Assessment, Risk Classification, Intervention on Existing Tunnel Linings).

Un approccio innovativo per la manutenzione delle gallerie

Il progetto ARCITunLin si pone l'obiettivo di affrontare le criticità legate alla manutenzione delle gallerie, con particolare attenzione all'interazione complessa tra il terreno e le strutture di rivestimento. A differenza delle opere di ingegneria civile tradizionali, dove la costruzione avviene per aggiunta di materiali, nelle gallerie il processo comporta l'asportazione di terreno e la successiva realizzazione del rivestimento. Questa peculiarità richiede metodologie specifiche di progettazione e manutenzione.

Come sottolineato dal professor Peila, il progetto ARCITunLin affronta sfide tecnologiche significative, considerando anche le soluzioni adottate in passato. "Le gallerie costruite negli anni '70, ad esempio, erano realizzate con le migliori tecnologie disponibili all'epoca. Oggi, grazie ai progressi tecnologici, possiamo valutare e migliorare quelle soluzioni con approcci più moderni ed efficaci", ha affermato.

Classificazione del rischio e soluzioni di intervento

Il professor Morelli ha evidenziato l'ampio respiro del progetto, che coinvolge otto tra università e politecnici, oltre al supporto di gestori autostradali. Uno degli obiettivi principali è classificare i rischi associati alle diverse tipologie di gallerie, specialmente quelle che non rientrano nelle attuali linee guida normative. L'attenzione è rivolta in particolare ai rischi di natura geotecnica, idraulica e sismica, per i quali il progetto intende sviluppare soluzioni innovative di intervento.

"La valutazione del rischio è cruciale per garantire la sicurezza e l'efficienza delle infrastrutture esistenti. Attraverso il progetto, cercheremo di individuare metodologie di intervento efficaci che possano essere applicate in situazioni specifiche, migliorando la gestione delle gallerie", ha spiegato Morelli.

Le "Giornate Studio Fabre" hanno rappresentato un'importante occasione di confronto tra il mondo accademico e quello industriale. Secondo il professor Peila, uno dei compiti fondamentali dell'università è trasferire conoscenza al di fuori dell'ambito accademico, contribuendo al progresso tecnologico e produttivo.

"Eventi come questo consentono di far uscire la ricerca dall'ambito accademico e metterla a disposizione della società e del mondo produttivo. L'ibridazione delle competenze tra università, enti di gestione e aziende è essenziale per affrontare le sfide dell'ingegneria moderna", ha dichiarato Peila.

Dello stesso parere il professor Morelli, che ha sottolineato come la ricerca universitaria non debba limitarsi agli aspetti teorici, ma debba tradursi in soluzioni concrete per la società. "L'interazione con i gestori autostradali è fondamentale per comprendere le problematiche reali delle infrastrutture e sviluppare strategie efficaci per affrontarle", ha concluso.