Isolamento Termico | Efficienza Energetica | Progettazione | Bioedilizia
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Costruire edifici con la paglia

Sempre di più sentiamo parlare di edifici in paglia. Ma come vengono progettati ? Quali vantaggi e criticità hanno? A cosa bisogna prestare attenzione nella fase realizzativa? Su questo tema alcune considerazioni di un progettista che ha fatto della sostenibilità una scelta di "progettazione".

La scelta che ho fatto con gli edifici di paglia è di riportare centrale il ruolo della progettazione.

La paglia è un materiale straordinario per costruire, ma richiede rigore e ordine se si vuole garantire la durabilità dell’opera.

Nei prossimi anni assisteremo alla crescita di città di legno e di paglia, città vegetali, che saranno il nuovo “cemento”. 

 

Il ruolo della paglia

La paglia è un materiale del quale ognuno crede un po’ quello che vuole. Il primo pensiero è la favola dei tre porcellini. Tanti mi hanno ridicolizzato alle fiere all’inizio, parliamo del 2013, ma ho tenuto duro e ho cercato di scoprire i segreti progettando, costruendo e confrontandomi con altri colleghi architetti, ingegneri, fisici e imprese edili per capire questo straordinario materiale. 

La paglia nell’edificio costituisce l’isolamento termico dell’involucro. Viene utilizzata per isolare le pareti e la copertura, posata in forma di balle pressati all’interno di un telaio in legno. 

Nelle prime case che progettavo, la paglia veniva inserita manualmente in cantiere all’interno dei telai prefabbricati e lasciata allo scoperto in attesa dell’intonacatura. Ora, invece, la paglia arriva in carpenteria e all’interno del capannone viene inserita e pressata nella struttura di legno.

 

Costruire edifici con la paglia

 

Come viene calcolato lo spessore della paglia

Lo spessore della paglia è calcolato in base alla prestazione che vogliamo ottenere, come avviene per un normale materiale isolante. La paglia che utilizzo è certificata e ha determinati valori di trasmittanza, capacità termica, permeabilità, densità.

Ad esempio se dobbiamo costruire un NZEB in zona climatica E dove il limite è di 0,26 W/mqK con le misure della balla di paglia otteniamo un valore che è quasi la metà e cioè 0,167 W/mqK. 

Lo standard della balla di paglia che io utilizzo è la misura 42x32x90 cm con un peso di circa 15/20 kg e una conducibilità (ƛ)di 0,055 W/mqK. Lo spessore della sola balla di paglia è di 32 cm e la parete finita completa di contro parete e finitura è di 45 cm. Se devo aumentare la prestazione termica posso usare balle di paglia dello spessore di 36 cm.

 

Come viene calcolato lo spessore della paglia

 

Criticità e ponti termici 

Le criticità della paglia, come per tutti i materiali vegetali, sono l’acqua e l’umidità. Per questo motivo negli edifici di paglia torna protagonista la progettazione

La paglia deve sempre essere rialzata dal piano di calpestio esterno almeno di 30 cm per evitare il contatto con l’acqua piovana di rimbalzo o stagnante. Deve poggiare su una superficie completamente asciutta, ed essere protetta in caso di allagamento.

Criticità e ponti termici negli edifici in paglia

 

La paglia non deve essere trasportata in cantiere senza un’adeguata protezione alle intemperie. Una volta in cantiere, va sempre protetta dall’acqua piovana attraverso idonei teli di protezione prima dell’intonacatura. Per fare in modo che il prodotto duri nel tempo, l’umidità del materiale deve essere inferiore al 20%.

Prima di essere utilizzata, la paglia, anche se certificata, va controllata: deve avere un bel colore giallo dorato, non deve avere un forte odore, deve avere gli spigoli dritti, regolari e non deve essere bagnata, non deve contenere erba, fieno, animali, insetti, ecc. 

I ponti termici si possono presentare nei punti di connessione della struttura: cordoli, banchine, pilastri, attacco copertura e nodo finestra.

Per eliminare o almeno ridurre il ponte termico, le pareti prefabbricate devono includere uno strato di isolamento continuo esterno in fibra di legno dello spessore di 4 cm. L’utilità di questo strato aggiuntivo di isolamento, oltre che eliminare i ponti termici, è quello di proteggere la paglia in cantiere e durante il trasporto, e soprattutto quello di facilitare la stesura dell’intonaco esterno. 

Infatti, una delle maggiori criticità che ho riscontrato in questi anni, è trovare la figura dell’intonacatore in calce e in argilla. Questa figura incide molto sul costo dell’opera e sui tempi di costruzione. Per semplificare il processo, ho scelto di utilizzare un isolante esterno a superficie piana, in modo che per completare l’opera basti una semplice rasatura armata in calce di qualche millimetro. Nelle prime esperienze, invece, la paglia a vista esterna era ricoperta da uno strato di intonaco di rinzaffo di 2-3 cm con successiva rasatura e finitura, ma era una pratica troppo lunga e soggetta a imprevisti. 

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