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Coronavirus (COVID-19), cittadini arrangiatevi !!! Non siamo preparati e il Paese si blocca

il problema del Coronavirus - o meglio, del COVID-19 - evidenzia un fatto drammatico per il nostro Paese: non siamo preparati ad affrontare emergenze di questo tipo e non siamo sufficientemente maturi per affrontarle e la prima conseguenza è che il Paese si blocca.

Preciso che non mi sto riferendo agli aspetti sanitari, lungi da me la tentazione di entrare nel merito che non conosco neppure lontanamente.

Un Paese a basso tasso di digitalizzazione

Mi sto riferendo all'organizzazione generale del Paese e al ruolo che le istituzioni sono in grado di svolgere per questa funzione. Come ho già anticipato in un mio recentissimo editoriale - Allarme Coronavirus. Ordini, UNI, Associazioni, Fiere, formazione ... stop riunioni - siamo in un Paese in cui, oltre a organizzare al meglio il lavoro della Protezione Civile (attività sacrosanta), e bloccare gli aerei per e da la Cina (quando ormai tutti sanno che le principali rotte prevedono uno scalo per MOnaco, Francoforte o Dubai) poco altro si è fatto.

E mentre Conte e Renzi litigavano su congressi e poltrone nessun ministero ha avviato iniziative che potessero essere applicate nel caso, quanto mai probabile, di messa in quarantena del Paese. Sto pensando alla creazione di procedure e alla indivduazione di piattaforme digitali per consentire la continuazione di alcune funzioni fondamentali quali, ad esempio, la formazione, il telelavoro, alcuni servizi sociali e istituzionali.

Certo, la difficoltà nasce anche dal fatto che questo Paese non è preparato, ha un tasso di digitalizzazione basso.

Cittadini, c'è l'emergenza. Arrangiatevi !!!

Mi scuso per la violenza del titolo, ma la sostanza è questa.

Questa sera tramite un tam tam privato ci è arrivata a casa la comunicazione della Regione Emilia Romagna (io abito a Rimini) sulla sospensione dell'attività di tutte le scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, musei, manifestazioni ed eventi, procedure concorsuali.


Giunta Regionale Emilia Romagna - Agenzia di informazione e comunicazione

Prot. N. 66/2020 - Data 23/02/2020

Salute. Aggiornamento Coronavirus: da domani, e fino al 1^ marzo, in Emilia-Romagna sospensione dell'attività di tutte le scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, musei, manifestazioni ed eventi, procedure concorsuali. Ordinanza del presidente Bonaccini e del ministro Speranza

Bologna – Sospensione delle attività delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Sono le misure che vengono adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del Coronavirus e che saranno valide fino al prossimo 1 marzo compreso.


E' arrivata per tam tam perchè nel nostro paese questo è ancora il sistema che viene adottato: tramite Social. Ci scandalizziamo spesso inorriditi quando sentiamo che negli Stati Uniti il 60% della popolazione si aggiorna tramite Facebook ma poi viviamo in un Paese in cui non esiste ancora un sistema di informazione digitale del cittadino.

Ogni iniziativa è lasciata al volontariato.

Nelle scuole le chat su whatsapp sono organizzate a discrezione delle mamme. Il collegamento con le insegnanti sono regolati dalla discrezione delle persone, e così la gestione dell'assegnazione di compiti. 

Nell'era delle piattaforme social le nostre scuole non sono in grado di realizzare lezioni a distanza. Non serviva questo Coronavirus per capirne l'esigenza, è un mese che l'influenza normale ha falcidiato la presenza dalle scuole.

Un mese per preparare le scuole: non è stato fatto nulla

E' un mese che sappiamo che sarebbe arrivata, eppure il problema non è stato affrontato. 

Si sarebbe potuto prevedere l'utilizzo di piattaforme esistenti - come telegraph, workplace, facebook, bluejeans, skype ... - formare gli insegnanti e dotarli di un computer per fare lezione, creare una procedura da fare scattare in caso di emergenza la formazione a distanza. Ma non è stato fatto nulla.

Mancano anche gli strumenti di comunicazione digitale

L'Ordinanza della Protezione Civile stabilisce l'obbligo per chi proviene dalle aree dei focolai di contattare i nummeri verde per fare il tampone. Ma se si va sul sito del Dipartimento della Protezione Civile non sono segnalate le aree dei cosiddetti focolai, e neppure nei siti del ministero degli interni e della salute.

Eppure si potrebbe creare uno strumento GIS che segnali, momento per momento, quali sono le aree colpite. Facile in un Paese digitalizzato, facile nel 2020, eppure non c'è. Forse lo faranno, ma in un mese sarebbe stato semplice realizzarlo.

Come ho già detto le informazioni arrivano tramite tam tam. In questo mese è mancata la predisposizione di un sistema di comunicazione digitale formale.

"Isolare il virus, non le persone"

L'ha appena detto il Ministro Paola De Micheli. Ma cosa significa ? ma che proclami sono se poi non c'è sostanza. Si dice di evitare i luoghi affollati ma in questo mese non ci si è attrezzati per la vendita a distanza, per la vendita su prenotazione digitale. Sarebbe stato semplice, avviare in questo mese un servizio - facendo squadra con la grande distribuzione - per la prenotazione digitale dei beni di . prima necessità con la consegna fatta in modo programmato, eliminando occasioni di contatto tra cittadini e personale. E purtroppo, nelle aree in quarantena, se l'emergenza prosegue, in questa situazione sarà sempre più difficile garantire il servizio tradizionale.

Il numero 112 spesso suona a vuoto

Il numero 112 non funziona adeguatamente. Troppo spesso suona a vuoto. Ma nel 2020 si sarebbe potuto creare uno strumento di prenotazione digitale, senza dover costringere a dovere fare innumerevoli tentativi di chiamata.

Telelavoro e aziende chiuse

Lo sapevamo, sarebbe arrivato. Ma non si è pensato a creare un supporto normativo per gestire poi, nell'emergenza, la chiusura delle fabbriche o la creazione di telelavoro temporaneo (nei casi in cui sia possibile). Ora nei telegiornali si dice che si comincerà a pensare come si gestiranno queste situazioni.

E l'industria, è pronta ? 

DIGITALIZZAZIONE: una priorità

La digitalizzazione è una priorità. Perchè consente  di accorciare le distanze, migliorare l'organizzazione, affrontare in modo migliore le emergenze.

Ma la digitalizzazione richiede professionalità.

Professionalità da parte di chi deve programmarla nel Paese. E questo non sempre accade. Per esempio, i fondi per realizzare una piattaforma digitale per le costruzioni sono 3 provvedimenti che sono previsti e poi eliminati nella notte che precede la firma del decreto. Per esempio, pensiamo alla scuola ...

Professionalità da parte di chi deve attuarla. Ma nel nostro Paese manca ancora una regolamentazione su questo tema: chi può firmare un progetto di piattaforma/strumento/hardware/software digitale ? chiunque. Manca una regolamentazione etica e sui profili di responsabilità. Oggi si può trovare in commercio una telecamera intelligente sicura e non sicura, senza alcuna etichetta riservata al cittadino. Oggi un software che gestisce il data base di un comune può essere realizzato da chiunque.

Professionalità diffusa, che consentirebbe poi una reale diffusione.