Convergenza tra Geomatica e Intelligenza Artificiale: i risultati del workshop Italiano sulla GEO-AI di Torino
A seguito del primo incontro italiano sull'applicazione dell'intelligenza artificiale nella geomatica, emergono risultati significativi e molto interessanti. Di seguito, una preliminare analisi a cura dello scrivente.
Con “le Geo-AI” tutto cambia nella Geomatica o quasi
É passato appena qualche giorno dal primo incontro italiano sulle Intelligenze Artificiali applicate alla geomatica e già siamo entrati nel vivo dei risultati che questa prima conferenza ci ha portato. L'evento si è svolto il 14-15 dicembre 2023 a Torino. Hanno preso parte all'organizzazione dell'evento il Politecnico di Torino, la Fondazione Bruno Kessler, l'Università Politecnica delle Marche, l'Università di Macerata con il patrocinio di SIFET, di AIT e FAIR. Ingenio è stata mediapartner dell'iniziativa e, attraverso questa nota, cerchiamo di delineare i primi risultati attesi di questo grande evento.
Prima di andare avanti però è necessario spiegare questa pluralità del titolo, che nella visione allargata ai mille approcci possibili, e soprattutto ai molti domini applicativi della Geomatica, può permetterci di coniugare al plurale la cosiddetta “Intelligenza Artificiale”.
Se da una parte infatti il mondo dell'AI è di sicuro un futuro possibile e imprescindibile per le applicazioni geomatiche più evolute e complesse, in altri ambiti applicativi e pratici, l'approccio AI è impraticabile o del tutto inutile. D'altronde nel campo della trigonometria tradizionale o della geometria analitica, così come in molte altre situazioni di calcoli e modellistiche semplici, non si capisce perché si dovrebbero applicare i concetti dell'AI.
Complessivamente però, la geomatica non è più dominabile con gli strumenti tradizionali, soprattutto perché i dati la fanno da padrona per quantità e qualità, e nei domini applicativi della geomatica senza gli strumenti della modellistica avanzata non si va più da nessuna parte. Infatti, la cosiddetta AI in qualche modo viene già impiegata da circa 30 anni, come veniva spiegato in una mia nota che riprendeva vecchi lavori editoriali, sul primo esempio di applicazione pseudo-AI al mondo, nel campo dell’analisi delle immagini. Concetti riassunti nel paragrafo che titolava “L’AI tra tecnologie geospaziali, dell’ingegneria e della robotica”
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Per il resto invece, il lavoro fatto dagli organizzatori della prima conferenza Geo-AI, è un lavoro da pionieri che mette insieme vecchi e nuovi approcci possibili, ma soprattutto porta l’innovazione necessaria su tutti i fronti applicativi e operativi.
La pluralità delle Geo-AI
Le motivazioni per allargare lo spettro dell’AI verso la moltitudine applicativa, sono tutte nella constatazione esperienziale di chi come me si occupa di problematiche legate alla geomatica da ormai quasi 40 anni.
Infatti, il problema vero della geomatica negli ultimi decenni non sono state né le tecnologie e né gli algoritmi primari di analisi o interpretazione, bensì la quantità impressionante di dati con i quali tutti si ritrovano a confrontarsi.
Dove per tutti intendiamo sia il semplice operatore, sia ovviamente gli operatori esperti e ovviamente chi si occupa di ricerca, o di ricerca e sviluppo, con l'obiettivo di rendere i dati geospaziali qualcosa di gestibile e di usabile in maniera “più easy” rispetto all’approccio storico degli ultimi 20-30 anni.
Di fatto le capacità del processo di “data capturing” della geomatica sono diventati massivi e invasivi. Basta pensare ai dati rilevati da un sistema MMS per una grande città o per un ampio territorio; si comprende da subito che analizzare quantità di dati di questo livello è quasi impossibile senza strumenti adeguati a supportare sia l’analisi, sia ovviamente la comprensione dei fenomeni. Pertanto le AI per la geomatica non potranno che seguire lo specializzarsi degli algoritmi, dei contesti e delle funzioni diverse assegnati ai domini applicativi, e quindi ai dati. Da ciò la constatazione che forse, parlando di Geo-AI, la forma plurale è quasi un obbligo.
Conferenza di Torino sulle GEO-AI
La conferenza di Torino può essere annoverata come l’evento di apertura di un dibattito che da molto tempo si attendeva nel settore, dove ovviamente già tutti provavano a capire in solitudine le giuste direzioni da intraprendere, per questo cambio di paradigma nelle scienze geomatiche, che nuovo però non è.
Il successo dell’evento d’altronde, fa comprendere la necessità di fare il punto. Ed è perciò che sulle 33 relazioni pervenute, almeno 14 di essere richiamano espressamente nel titolo l'acronimo AI, ma anche ovviamente tutto ciò che precede l’AI e la contorna. Machine learning, deep learning, reti neurali, etc. rappresentano, infatti, i pròdromi della AI, e continueranno a dominare la scena operativa al di la della comunicazione e dei punti di vista parziali del problema.
Tra le relazioni poi, alcuni punti di vista che servono proprio a chiarire le problematiche complesse, come quelli dell’aspetto etico dell’AI, o altri punti di vista attualmente dibattuti a largo spettro in altri contesti ancora più dominanti per la società tutta. Certo è che l’approccio chiamato “AI” è tutto da scoprire, e forse finalmente tutto ciò che prima chiamavamo “automatico”, passerà al rango di “intelligente” e poi finalmente “umano”.
La visione 3D, l’estrazione delle forme dai miliardi di punti desunti da immagini o sistemi lidar, finalmente si potrà fare seriamente, e la “visione artificiale” avrà un futuro che non è solo geometria, ma soprattutto interpretazione e significato.
Insomma, un mondo nuovo in cui l’uomo pian piano potrà demandare alle macchine compiti sempre più onerosi e ripetitivi. Senza dimenticare però che ogni AI avrà la sua base di partenza, un suo DNA Digitale, e che il sapere complessivo, storico e come si usa dire, “A MEMORIA D’UOMO”, rimarrà tale e quale, ancora per molto tempo. Almeno questa è la speranza.
In ogni caso il lettore può stare tranquillo, nelle prossime settimane sarà divulgato un report più specifico sulla Prima Conferenza Italiana del Geo-AI, insieme ad una intervista agli organizzatori, oltre alla pubblicazione di alcuni estratti direttamente dalla conferenza.
>>> Scopri i titoli delle relazioni presentate al convegno
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