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Controlli in cantiere sul legno, in arrivo e in fase di messa in opera.

Parliamo di legno come materiale da costruzione, argomento di grande attualità. In particolar modo parliamo di controlli sulle fasi di cantiere, fasi decisive per il completamento del ciclo costruttivo.

I controlli in generale sono un servizio dedicato alla verifica di un sistema, ed alla raccolta dati di feed-back che possono poi essere utilizzati dai vari reparti per migliorare il ciclo produttivo. Va da se che sono decisivi in proporzione alla seriazione del processo, l’edilizia in genere è dedita ai prototipi ma laddove la seriazione aumenta, come nella prefabbricazione, i controlli diventano importanti, alle volte essenziali per la correzione dei reparti coinvolti nel processo: commerciale, progettuale, manageriale, logistico e realizzativo.
Il legno è un materiale che si presta moltissimo alla prefabbricazione, perché è leggero quindi facilmente trasportabile e sollevabile, perché lavorabile in varie forme e facilmente modificabile in cantiere, inoltre agevolmente assemblabile con gli altri sistemi e sottosistemi, tutte qualità non da poco se poi si pensa alla monetizzazione delle stesse si riesce a capire il vantaggio del legno su altre prefabbricazioni. Doti amplificate poi dalle caratteristiche meccaniche: buon rapporto resistenza peso, buona flessibilità, buono il rapporto isotropico, insomma un materiale quasi ideale e anche ecologico, da qui le progressive quote di mercato acquisite.
Le installazioni in legno ormai sono all’ordine del giorno, gli operatori del mercato sono agguerritissimi e si misurano tutti i giorni su un volume d’affari crescente, la qualità in questo contesto diventa essenziale e i controlli quindi fondamentali, dotarsi di controllori o supervisori in fase di cantiere diventa valore per le aziende, più i controlli sono professionali più si riesce a far meglio della concorrenza. I controllori poi, oltre a tracciare il processo, svolgono una funzione importantissima cioè la funzione commerciale o di post vendita, il controllore ha il compito di aumentare il gradimento del cliente verso l’azienda, un cliente soddisfatto può garantire un ritorno commerciale migliore di altre operazioni di marketing, il passa parola è virtualmente esponenziale. Il legno è un materiale relativamente nuovo sul mercato, va spiegato, le strutture in legno alle volte sono finitura e l’utente va guidato ad apprezzarle, cosi come deve essere guidato ad apprezzare le qualità meccaniche e termodinamiche delle installazioni, la professionalità del controllore in questa fase fa la differenza. Il controllore inoltre armonizza i rapporti tra gli attori impegnati, una politica commerciale troppo aggressiva, ad esempio, può creare delle false attese nelle utenze e quindi degli attriti, va da se che nella fase costruttiva questi attriti devono essere ripianati e ancora una volta la funzione di mediazione è affidata alla professionalità del supervisore. Chiaramente una miglior politica commerciale eliminerebbe alla radice il problema ma l’equilibrio di questo aspetto è difficile da trovare se non nella consapevolezza del valore aggiunto di un servizio vendita migliore, e quindi nella maggior professionalizzazione dei venditori.
Controllare quindi significa molto, ed è più di un semplice servizio è competenza tecnica, comunicazione, diplomazia, teoricamente una funzione centrale. Armonizzare il processo dei vari reparti è una funzione direttiva da contestualizzare ed è quindi fondamentale avere figure di rapporto con il contesto stesso. Alcuni operatori del settore, tendono a centralizzare tutto, sbagliando, il legame con il territorio e con la committenza impongono la decentralizzazione, il controllore svolge benissimo tale funzione ma andrebbe affiancato anche dal progettista o dal project manager, o magari ricoprire più di un ruolo, essere manager e controllore o progettista e controllore o meglio venditore e controllore, cosi da rispondere in prima persona dei contratti.
Ultima ma non meno importante funzione del controllore è la vigilanza sulle maestranze, geniali carpentieri che tutti i giorni fanno grande l’industria del legno. Ovviamente devono essere diretti da un tecnico che verifichi la congruenza con i progetti e risolva le criticità laddove il progetto presenti delle mancanze, anche qui il controllore risolve e porta a valore il processo perfezionando l’aspetto qualitativo e funzionale delle opere. Inoltre al controllore vengono demandati tutti gli aspetti sulla sicurezza in particolare la vigilanza sul rispetto delle norme. Le stesse norme per la verità frequentemente sono insufficienti, su questo fronte il normatore dovrebbe sforzarsi di comprendere le reali necessità del cantiere, individuare le responsabilità è solo una parte del problema, maggiori controlli e sanzioni potrebbero aiutare. Una sensibilizzazione fatta con più cartelli segnalatori e maggior formazione fatta sul luogo, sulla peculiarità del singolo cantiere e sulla particolare lavorazione, potrebbe essere il resto della soluzione mancante. POS e PSC sono teoria che le maestranze quasi sempre non conoscono per ignoranza ma anche per mancanza di volontà dei responsabili più interessati alle scadenze che alla qualità del lavoro.
L’industria del legno in Italia è in espansione e credo si ricaverà una nicchia consistente nei prossimi anni a venire, materiale pratico ed economico consente architetture piacevoli e usato con sapienza non è meno performante dei sui diretti concorrenti. Prima dell’industria del legno andrà metabolizzata la cultura del legno, e per tutti gli aspetti che abbiamo visto delle figure chiave per questa funzione sono appunto i tecnici impegnati sul territorio. In questa prima parte dell’impresa, già avanzata, a mio avviso molti operatori potrebbero fare di più per divulgare l’uso di un materiale, per la verità è già atavicamente parte del nostro dna. Grossi margini di miglioramento si potrebbero avere nella parte commerciale o reparto vendita, in settori più evoluti la vendita si è già spostata su un livello scientifico, in settori un po’ arretrati come l’edilizia alcuni retaggi tendono ad appiattire quello che potrebbe essere il vero motore di diffusione, ma si sa le evoluzioni hanno bisogno di tempo.