Contratto lavoro: verso l'accorpamento di cemento, lapidei e laterizi

Una buona notizia per il settore: Feneal, Filca e Fillea hanno approvato l'unificazione dei contratti collettivi nazionali dei tre settori

Si va quindi verso la razionalizzazione di alcuni comparti molto vicini tra loro e si punta un unico contratto per cemento, lapidei e laterizi, primo passo per arrivare al contratto unico delle costruzioni. I sindacati di settore, Feneal, Filca e Fillea, dopo aver riunito i delegati nei giorni scorsi, hanno approvato l’ordine del giorno che prevede l’accorpamento dei contratti collettivi nazionali dei tre settori, tra l’altro già auspicato durante l’ultima tornata contrattuale.

Per questo hanno scelto di avviare i lavori per «un’unica piattaforma sindacale, in vista del rinnovo dei tre contratti».

Entro settembre alle controparti datoriali arriverà quindi la piattaforma unica che riguarderà, come ricorda il segretario nazionale della Filca Cisl, Salvatore Federico, «circa 50mila addetti. Questo è un percorso che nasce all’interno del sindacato ma che si inserisce nel solco dell’accordo sui “Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva” di Confindustria e Cgil, Cisl, Uil, siglato lo scorso marzo».

Il percorso è già iniziato e a quadri e delegati è arrivato ben chiaro l’invito da parte delle segreterie nazionali ad attivarsi per programmare i lavori che portano alla creazione della piattaforma unica, che vedrà la luce entro settembre. È il primo passo verso un obiettivo molto ambizioso che per i sindacati fa seguito all’accordo siglato lo scorso marzo sulle relazioni industriali e la contrattazione. «Nasce dal bisogno di mettere assieme e razionalizzare i costi di settori che hanno delle forti affinità – continua Federico -. Va notato che ridurre la quantità di contratti, può avere l’effetto di aumentarne la qualità».

Il punto di partenza sono articolati e istituti diversi, tra cui, data la contiguità dei settori, potrebbe essere trovata una sintesi. Certamente l’unificazione potrebbe produrre una forte razionalizzazione dei costi degli enti bilaterali complementari, come quelli della previdenza: ogni settore ha infatti un suo fondo, Concreto per il cemento e Arco per lapidei e laterizi, e l’unificazione produrrebbe una razionalizzazione dei costi. Se poi si andasse verso un contratto unico delle costruzioni, e questo sarebbe l’obiettivo finale del sindacato, allora si potrebbe arrivare, potenzialmente, a un fondo del settore delle costruzioni che avrebbe 15 miliardi di patrimonio.

La difficoltà principale sarà quella di dover mettere insieme esigenze di tipo industriale - cemento e lapidei - e di tipo cantieristico come quello dei lapidei, sul tema dell'organizzazione e della sicurezza. 

Fonte: IL SOLE 24 ORE