Sostenibilità
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Consumi e sprechi dell’acqua: buone pratiche e soluzioni tecnologiche

Acqua nelle nostre mani: deve essere l’impegno da prefiggersi per perseguire una corretta cultura sull’utilizzo dell’acqua con il fine di ridurne gli sprechi a partire dalle azioni quotidiane. È quindi necessario l’adozione sia di interventi di una certa rilevanza che di semplici comportamenti tra le mura domestiche. Sono disponibili in commercio soluzioni che permettono di contenere i consumi con soluzioni di facile applicazione ed economicamente accettabili.

Il patrimonio idrico: 13 Paesi possiedono il 64% delle risorse

A partire dalle origini nella filosofia antica l’acqua era considerata l’elemento chiave del cosmo e della vita. La teoria sviluppata da Talete, uno dei primi filosofi fondatore nel VI° secolo a. C. della scuola di Mileto in Asia Minore, reputava l’acqua l’arché, cioè il principio ordinatore del mondo.
La risorsa idrica però non è distribuita in maniera uniforme nel mondo. Dallo studio di Giorgio Cancelliere “L’oro blu: la battaglia per l’acqua, XXI Secolo” (2010) risulta che il 64,5% delle risorse idriche rinnovabili mondiali sono distribuite in soli tredici paesi: Brasile (14,9%), Russia (8,2%), Canada (6%), Stati Uniti (5,6%), Indonesia (5,2%), Cina (5,1%), Colombia (3,9%), India (3,5%), Perù (3,5%), Congo (2,3%), Venezuela (2,2%), Bangla Desh (2,2%), Myanmar (1,9%), mentre dal rapporto “Acqueduct”, del World Resources Institute, risulta che attualmente 17 Paesi (Qatar, Israele, Libano, Iran, Giordania, Libia, Kuwait, Arabia Saudita, Eritrea, Emirati Arabi Uniti, San Marino, Bahrein, India, Pakistan, Turkmenistan, Oman, Botswana), che globalmente ospitano un quarto della popolazione mondiale, vivono una condizione di stress estremamente grave per quanto concerne la disponibilità idrica. La Figura 1 fornisce un’indicazione della disponibilità di acqua in m3 per abitante.

   

  

Si tratta di un contesto che origina situazioni di stress idrico o di assoluta scarsità di acqua per certi paesi, mentre per altri addirittura, si possono raggiunge situazioni di esubero di acqua.
Analizzando la condizione Italiana e riprendendo alcuni dei dati riportati nel seguente articoloRisparmio, riuso e incentivi fiscali per la tutela della risorsa idrica” l’agricoltura è il settore che registra il maggior consumo di acqua, con 17 km3/y (50% del totale consumo) dei quali solo una minima parte è emunta dalla rete idrica; l’industria ne assorbe 8 km3/y (circa il 23%) utilizzando soprattutto sistemi di prelievo dedicati, mentre il settore civile, i cui prelievi che provengono quasi esclusivamente dalla rete idrica, consuma 9 km3/y (circa il 27%) con tendenza ad aumentare.

Nonostante l’elevata abbondanza di acqua (garantita da 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge) possono presentarsi situazioni di criticità a causa delle perdite idriche che caratterizzano le nostre reti. Infatti i valori relativi ai consumi di acqua per uso civile includono anche una percentuale di perdite, che varia da regione a regione come riportato nella Tabella 1 dove sono elencati i volumi di acqua potabile giornalmente immessi in rete, quelli effettivamente erogati all’utenza finale e, di conseguenza, i valori percentuali medi delle perdite registrate.

 

Tabella 1 - Per regione, volume in l/d per abitante immesso in rete, volume erogato e perdite (fonte: Istat, censimento delle acque per uso civile, anno 2015)

  

Quota delle perdite è da attribuire a dispersioni fisiologiche legate all’estensione delle reti, parte è conseguente a criticità di vario ordine: rotture nelle condotte, vetustà degli impianti, scarsa manutenzione delle infrastrutture necessarie per la captazione, l’adduzione, la potabilizzazione e la distribuzione finale.

Focalizzando l’attenzione sulla quota parte di acqua potabile effettivamente destinata agli usi alimentari l’impiego è dell’ordine del 4%, mentre il restante 96% è per usi non alimentari, come si evince dai valori percentuali degli impieghi riportati nella Tabella 2.
Ponendo l’attenzione su questi valori appare evidente che occorre adottare un sistema di gestione sostenibile della risorsa idrica finalizzato a ridurre quanto più possibile i consumi inutili, evitare gli sprechi e, laddove possibile, immagazzinare, conservare, riutilizzare le acque e, contestualmente, rigenerare gli ecosistemi naturali.

 

Tabella 2: Percentuale degli impieghi medi giornalieri pro-capite di acqua potabile

  

Ricerca di soluzioni in ambiente domestico con piccoli risparmi quotidiani

La semplicità e la comodità dell’uso del rubinetto inducono a dimenticare l’interconnessione sociale, economica e ecologica conseguente al processo di captazione, distribuzione e gestione dell’acqua. Si tratta di un’azione semplice, abituale e meccanica, che racchiude uno stile di vita, una scelta etica e un’assunzione di responsabilità.

Il 22 marzo 2022 è stata celebrata la Giornata mondiale dell'acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 con l'obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua. Per questa ricorrenza l’Onu ha scelto, per quest’anno, come filo conduttore l’acqua di falda che, essendo sotterranea, non è immediatamente visibile mentre è ovunque visibile l’impatto che ha sulla vita. Da qui il motto “rendere visibile la risorsa invisibile”.

 

Soluzioni tecnologiche per un risparmio idrico

Grazie a qualche semplice accorgimento nelle abitudini quotidiane si possono ottenere, a parità di beneficio, minori consumi di acqua evitando così inutili sprechi di questo bene prezioso. Un uso parsimonioso dell’acqua, oltre a favorire un risparmio idrico, permette una riduzione dell’energia necessaria per filtrare, trattare, pompare e distribuire l’acqua alle utenze finali, e nel caso di domanda di acqua calda, di una quota dell’energia necessaria per riscaldarla con una conseguente riduzione dell’emissione di gas serra.

Ai fini di un risparmio idrico particolare attenzione deve essere posta anche al fattore “impronta idrica” che fornisce una quantificazione dell’acqua nascosta nei prodotti e nei servizi. L’argomento è già stato affrontato in un altro articolo: “Impronta idrica: cosa è, a cosa serve e come calcolarla”.
A completamento di quanto già trattato nell’articolo, “Risparmio, riuso e incentivi fiscali per la tutela della risorsa idrica”, citato precedentemente, sono analizzati con maggiori dettagli alcuni interventi finalizzati a perseguire una riduzione dei consumi idrici. Si tratta di obiettivi molto sentiti anche dalle principali istituzioni tra le quali, ad esempio, l’ENEA che ha elaborato una guida in 20 punti con suggerimenti, buone pratiche e un elenco di errori da evitare in ambito residenziale. Si tralasciano le soluzioni finalizzate al recupero delle acque meteoriche, delle acque grigie e delle acque provenienti dagli impianti di depurazione in quanto affrontati, anche se sinteticamente, nel summenzionato articolo.

Le azioni correlate a un risparmio idrico domestico devono far riferimento al presupposto di una corretta gestione degli impianti, all’adozione di tecnologie e comportamenti tali da limitare gli sprechi di acqua senza però produrre riduzione di comfort o di funzionalità. Porre l’attenzione sui consumi idrici in ambiente domestico richiede un’analisi dell’utilizzo delle utenze finali (rubinetti, docce e sciacquoni) e una valutazione della possibilità di installare dispositivi finalizzati a razionalizzare i consumi di acqua. Numerosi sono gli interventi finalizzati a ottenere un risparmio idrico. Sono disponibili apparecchiature molto semplici che consentono elevati risparmi sul consumo di acqua fredda e acqua calda.

Le soluzioni più semplici contemplano l’installazione di erogatori completi di limitatori di flusso e diffusori su rubinetteria di lavandini e docce. Il mercato offre poi altre tipologie di dispositivi che permettono di ridurre sensibilmente i consumi idrici: dai rubinetti con leva monocomando (miscelatori), ai rubinetti elettronici, con apertura e chiusura automatica, ai rubinetti con temporizzatore e ai rubinetti termostatici, particolarmente indicati per le docce.

L'ARTICOLO CONTINUA...

Nei prossimi paragrafi si parlerà di:

  • limitatori di flusso e diffusori;
  • rubinetti elettronici;
  • rubinetti con temporizzatore;
  • rubinetti con miscelatore;
  • riduttori di pressione;
  • cassette di scarico e vasi.

Articolo integrale in PDF

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Vittorio Bruzzo

Ingegnere Chimico - Esperto in tematiche ambientali, fonti rinnovabili, risparmio

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