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Conservazione di strutture in c.a.: necessaria formazione continua per i professionisti

Una analisi del Centro Studi CNI mette in evidenza spazi di mercato e fabbisogni formativi legati ad interventi di recupero del cemento armato. In questo ambito, il 10 giugno a Lecco si terrà il convegno "Concreto Day", con la presentazione di casi di studio significativi.

In Italia ci sono 12 mln di edifici residenziali costruiti negli anni '70

Nel panorama dell'ingegneria italiana, non sono solo le sfide legate all’intelligenza artificiale, alla sostenibilità, ai vettori energetici puliti, ai big data, alla robotica e alle case green a spingere verso soluzioni innovative. Anche settori consolidati come l'ingegneria dei sistemi edilizi sono chiamati a innovare, con il cemento armato che si presenta come un elemento chiave in questo processo.

Sebbene il cemento armato sia in uso dalla fine dell’800 e quindi in una fase matura del suo ciclo di vita, non cessa di evolversi. Grazie alla sperimentazione, alla ricerca e all’innovazione continua, questo materiale migliora costantemente le proprie prestazioni, riducendo al contempo l’impatto ambientale. La diagnostica avanzata, le tecniche di riparazione, rinforzo e conservazione di strutture in cemento armato rappresentano un segmento di mercato cruciale per l’ingegneria, richiedendo un costante aggiornamento delle competenze tecniche.

In Italia, con oltre 12 milioni di edifici residenziali costruiti prima degli anni '70, la necessità di interventi di riparazione e conservazione delle strutture in cemento armato è evidente. Questo richiede la presenza di esperti qualificati nel trattamento del calcestruzzo armato, non solo per la conservazione delle opere d’arte contemporanee, ma anche per la manutenzione degli edifici residenziali e delle infrastrutture.

Per comprendere meglio l’orientamento dei professionisti dell’ingegneria su questo tema, il Centro Studi CNI ha condotto un sondaggio tra i membri dell'albo professionale. Questa indagine, parte del Progetto CONCRETO finanziato dall’Unione Europea, ha coinvolto un campione di quasi 3.000 ingegneri civili ed edili. I risultati rivelano che il 71,5% degli intervistati partecipa regolarmente a progetti di riparazione e conservazione di strutture in calcestruzzo armato.

Gli interventi su cemento armato costituiscono una parte significativa del lavoro per molti studi professionali e società di ingegneria. Per il 30% degli intervistati, questi interventi rappresentano il 25% del volume di lavoro annuale, mentre per il 21%, raggiungono il 40%. Le tipologie più frequenti di intervento includono riparazioni delle parti sottostanti l’intonaco esterno, rinforzi strutturali, riparazioni di fessurazioni e l'uso di materiali fibrorinforzati.

Solo il 42% degli ingegneri coinvolti in progetti di recupero e manutenzione ha seguito corsi specialistici universitari o possiede una certificazione professionale specifica. Tuttavia, il 98% degli intervistati riconosce l'importanza di approfondimenti specifici sulla diagnostica e sulle tecniche di recupero e conservazione. Questo indica una forte domanda di formazione continua, attraverso corsi di aggiornamento professionale e programmi universitari.

Il dibattito e il confronto tra professionisti su temi di recupero e manutenzione delle opere in cemento armato sono essenziali. Il convegno “Concreto Day”, in programma il 10 giugno presso il Campus del Politecnico di Milano a Lecco, organizzato nell’ambito del progetto CONCRETO, mira a promuovere queste discussioni. L'evento presenterà casi di studio significativi come il restauro della Chiesa della Beata Vergine Immacolata a Longuelo, la ristrutturazione del Mercato di Corso Sardegna a Genova e il recupero della Nuova Libreria Civica a Torino.

Il Progetto CONCRETO, guidato dalla Fondazione Pier Luigi Nervi e composto da 13 strutture tra università e organismi di rappresentanza, rappresenta un'importante iniziativa per promuovere la formazione e l'aggiornamento nel campo del cemento armato. Come sottolineato da Sandro Catta, Consigliere CNI, e Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, l'innovazione in questo settore è cruciale non solo per mantenere il patrimonio edilizio italiano, ma anche per accrescere la competitività degli ingegneri italiani a livello internazionale. Il cemento armato, oggi più che mai, rappresenta una sfida e un'opportunità per l'ingegneria moderna, richiedendo competenze avanzate e un impegno continuo verso l’innovazione.

 

IN ALLEGATO LA NOTA DEL CNI.

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