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Conosciamo il Presidente della Consulta Ingegneri di Sicilia

Conosciamo il Presidente della Consulta Ingegneri di Sicilia

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Elvira Restivo è il Presidente della Consulta degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia. 

E’ stata eletta il 6 giugno scorso al termine della seduta che il Consiglio della Consulta ha tenuto a Palermo nella sede di via Francesco Crispi che è anche sede dell’Ordine provinciale.

Specializzata in ingegneria idraulica, con un dottorato in geotecnica, moglie di un ingegnere e madre di tre ragazzi, è la prima donna chiamata a guidare la Consulta Regionale dal giorno della sua costituzione, avvenuta nel novembre del 1971.

Dopo la Consulta del Lazio, nata nel 1970, la Consulta siciliana è la più antica d’Italia; è composta dai 9 Presidenti degli Ordini Provinciali e da 9 delegati degli stessi.

Il Presidente dura in carica 4 anni ed è rieleggibile per un solo mandato.

 

La Consulta è un ente giuridico con grandi potenzialità, che dà voce a quasi 22 mila ingegneri siciliani iscritti agli Ordini. Svolge un ruolo importantissimo nella tutela degli Ingegneri iscritti all’albo che trovano in essa uno spazio di tutela, di proposte e di input positivi.

L’attività della Consulta si esplica in modo efficace soprattutto nel rapporto con le istituzioni. Essa dovrebbe essere presente, infatti, ai tavoli tecnici e prendere parte a tutte le iniziative a tutela della categoria: è quindi un’importante interfaccia tra il professionista e le Istituzioni.

A tale scopo la Consulta ha al suo interno quattro Dipartimenti con diversi qualificati gruppi di lavoro costituiti da colleghi delle nove province, suddivisi per competenze e specializzazioni, al fine di portare le proprie osservazioni nelle sedi adeguate dove è importante ascoltare la voce degli ingegneri.

 

L’abbiamo intervistata.

Gentile, cordiale e affabile la nuova “Presidentessa” di tutti gli Ingegneri di Sicilia.

 

Qual è il ruolo del presidente in questo contesto?

Interpreto il ruolo di Presidente come ruolo di servizio verso i colleghi e di collante tra gli ordini siciliani, proprio perché sono convinta che la forza stia nell’unione. Nella mia recente esperienza ho avuto modo di vagliare le potenzialità di quest’organo in relazione ad una vicenda che riguardava la tutela degli ingegneri più giovani nell’applicazione dell’Avviso 20 e che è stata risolta in modo vantaggioso per i giovani colleghi ed in tempi brevi grazie alla determinazione e alla compattezza degli Ordini siciliani che hanno fatto fronte comune portando a segno un eccellente risultato.

L’Avviso 20 infatti ammetteva i giovani ingegneri al tirocinio professionale retribuito solo a condizione che non avessero ancora conseguito l’abilitazione, rallentando di fatto l’immissione nel mercato del lavoro degli stessi. Come Consulta ci siamo attivati, riuscendo ad ottenere la modifica dell’Avviso a vantaggio dei giovani laureati.

 

La Consulta è dunque attenta alle ricadute anche sociali delle attività…

Certamente c’è una grande sensibilità ai temi sociali e proprio per questo è capitato di mettere a disposizione competenze e professionalità al servizio dei cittadini. In questo senso, tra le attività più recenti, le missioni nei territori della provincia di Catania colpiti dal sisma del 26 dicembre, dove gli ingegneri hanno dato il proprio contributo tecnico ed eseguito le verifiche di agibilità delle abitazioni colpite. È stata un’esperienza molto formativa sia dal punto di vista professionale sia umano.

Quali sono le attività in programma e gli obiettivi da raggiungere?

Numerose le attività che stiamo portando avanti e quelle in programma nei prossimi mesi.

Come prima cosa stiamo procedendo al potenziamento della comunicazione e dell’informazione, compresi i social network, perché è fondamentale divulgare il lavoro svolto dalla Consulta in ogni ambito e dare la possibilità ai colleghi di seguire tutte le nostre attività in tempo reale. A tal fine sono già nati un canale telegram e una pagina fb entrambi molto attivi e seguiti dai colleghi e da settembre partirà il giornale on line della Consulta che si chiamerà “Ingenio Sicilia” e sarà all’interno del giornale web nazionale Ingenio.

Nei fatti, un importante obiettivo che vorremmo raggiungere è la stipula di un protocollo di intesa tra la Regione Sicilia e la Consulta, analogamente a quanto fatto in Lombardia e più di recente in Lazio, che non resti sulla carta. Questo protocollo servirebbe ad affermare il ruolo della Consulta in tutti i tavoli tecnici che interessino gli ambiti dove sia coinvolto l’ingegnere. In questo mese la Consulta ha già preso parte ad alcuni importanti tavoli tecnici: l’incontro convocato dal dirigente generale del Dipartimento di Protezione Civile, ing. Calogero Foti, per la riqualificazione sismica del territorio siciliano per cui la Consulta ha già riunito il proprio gruppo di lavoro e ha prodotto un documento già condiviso con il DPC; la riunione in ARS della IV Commissione “Ambiente, Territorio e Mobilità” sul nuovo ddl presentato a giugno sulla Riforma Urbanistica a cui la Consulta ha partecipato attivamente e per il quale ha già nominato e convocato per il 10 settembre p.v. un gdl di esperti in materia che si occuperanno del tema in questione.

Un’altra recente attività riguarda la piattaforma informatica Portos Sicilia attiva dall’1 giugno u.s. La Consulta, con nota 67/19, ha rappresentato agli organi preposti le criticità riscontrate in piattaforma al fine di trovare soluzioni rapide e risolutive alle numerose difficoltà incontrate dai colleghi nella presentazione delle pratiche negli Uffici del Genio Civile di tutta la Sicilia.

E’ in fase di organizzazione la prossima Assise di Consulta che si terrà a novembre prossimo presso l’hotel Baia Taormina e che vedrà presenti deputati regionali ed europarlamentari siciliani.

 

É stato molto enfatizzato il suo essere la prima donna a ricoprire questo ruolo…

Questo aspetto in sé non mi lusinga particolarmente, in quanto spero e credo che le donne debbano essere apprezzate soprattutto in quanto bravi tecnici e non solamente in quanto donne. Il mio plauso va agli ingegneri siciliani che hanno dimostrato che, pur senza l’obbligo delle quote rosa, sanno apprezzare le capacità professionali di una donna al punto da nominarla Presidente della Consulta.