Confort abitativo e sanificazione degli ambienti in bioedilizia
Se nei materiali per la bioedilizia, come ad esempio i biocompositi in calce e canapa, utilizzassimo all'interno delle miscele additivi probiotici quale risultato otterremo in termini di confort e salubrità degli ambienti? Ecco un articolo che ce lo spiega.
Utilizzo di additivi probiotici nei biocompositi calce canapa
Si parla sempre di più di ambienti sani, sanificazione degli ambienti e confort ambientale abitativo. Temi di solito trattati in modo superficiale ma che in realtà sono l’avanguardia tecnologica su cui sembra esserci il potenziale per risolvere moltissime problematiche, sia a livello di patologie ambientali - muffe, condense, odori e temperature percepite - sia per le patologie umane.
Non possiamo essere più sani dell’ambiente in cui viviamo o del terreno in cui coltiviamo il nostro cibo. Ma cosa significa ambiente sano? Secondo i nostri studi l’ambiente è sano quando l’umidità relativa dell’aria rimane entro un range che va dal 50% al 65%, con una situazione ideale al 55%. Entro questi parametri di umidità relativa, la temperatura percepita sulla nostra pelle è quella ideale in quanto se fa troppo caldo o troppo freddo le goccioline dell’acqua nell’aria non peggiorano la nostra percezione.
Se l’umidità relativa aumenta o diminuisce troppo, la temperatura percepita dal nostro corpo può essere peggiore di quella reale, e i più sensibili possono riscontrare una difficoltà respiratoria o più semplicemnte disconfort.
Ma è solo l’acqua a fare la differenza in un ambiente sano o meno?
In realtà no. Oggi il focus è sempre più attento alla sanificazione ambientale, si pensa sempre più a disinfettare le superfici per scongiurare patologie da virus e batteri patogeni.
A questo proposito ci aiuta la ricerca scientifica sui batteri buoni: batteri utili, batteri vitali, che ci proteggono e permettono la vita, dentro e fuori di noi. Questo è il paradigma verso il quale si sta - molto faticosamente - andando, malgrado le strenue resistenze dei sostenitori della chimica che «fa piazza pulita».
Lo studio condotto in sei sale operatorie italiane dalla dottoressa Elisabetta Caselli con cinque Università italiane, con a capo l’Università di Ferrara, ha dimostrato che i probiotici, cioè quegli specifici microrganismi che la stessa Oms ha definito come benefici per uomo e ambiente, sono in grado di ridurre persino le infezioni da batterio resistente.
Lo studio della dott.ssa Caselli dimostra che se anziché sanificare disinfettando, quindi eliminando il più possibile le cariche microbiotiche in ambiente, se applichiamo dei mix di batteri della fotosintesi dell’acido lattico e lieviti creiamo un ambiente equilibrato dal punto di vista microbiologico, che scongiura lo sviluppo di patogeni del 95%!
Quindi, che si tratti di muffe (Aspergillus), o di batteri resistenti, o di virus, l’importante è portare equilibrio, oltre che agire a livello antibiotico. Un po’ come il medico che dopo averci dato un antibiotico per l’influenza ci consiglia le "spore di Bacillus clausii" per ripristinare la flora intestinale.
Il microbioma ambientale delle nostre abitazioni andrebbe trattato nello stesso modo, il brevetto realizzato con canapa calce e microrganismi per esempio ha un impatto molto simile alla pratica medica.
Se sulla muffa applico la calce, grazie al PH alcalino che acquisisce con l’acqua, elimina quasi tutte le cariche microrganiche compreso l’Aspergillus, se mi limitassi a questo però, quei pochi batteri che resistono troverebbero spazio e condizioni per riprodursi più velocemente degli altri e la patologia tornerebbe a manifestarsi.
Applicando canapa e calce, riduco la possibilità di creazione di condensa e miglioro di almeno 5 gradi la temperatura superficiale della parete, riducendo le condizioni favorevoli per la ricreazione della muffa, con l’aggiunta delle cariche probiotiche, invece, riesco ad occupare in modo equilibrato gli spazi e rendo ulteriormente improbabile lo sviluppo di un patogeno, batterico o virus che sia.
Comfort e prestazioni igro-termiche dei composti in calce canapa
Un intonaco in canapa, calce e argilla è il segreto che ha permesso agli affreschi delle Grotte di Ellora, in India, di conservarsi intatti per 1500 anni. Dall’osservazione di un antico complesso archeologico ci immergiamo nei segreti del “buon costruire”, attraverso le proprietà di materiali senza tempo che meritano più spazio nell’edilizia odierna.
I materiali naturali aiutano a creare ambienti sani, sia dal punto di vista di regolazione e gestione dell’umidità e di conseguenza dal punto di vista microbiologico, perché si sono creati nell’ambiente in modo naturale e tutto in natura dipende o a che fare con il piccolo mondo dei batteri.
Vi invito ad approfondire lo studio della Professoressa Caselli, presentato in una conferenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore con il Professor Walter Ricciardi, proprio sull’uso dei probiotici come sanificante ambientale a prova di infezioni.
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