Concretezza: Calcestruzzo durevole, Produzione con mescolatore, Controlli, Blockchain e Formazione
Il resoconto dell'evento clou del GIC 2018
Durante le Giornate Italiane del Calcestruzzo (GIC 2018) a Piacenza dall’8 al 10 novembre si è svolta la prima edizione di “Concretezza”, un ciclo di tre incontri organizzati dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’Ordine degli Ingegneri di Piacenza e dedicato al tema della durabilità del calcestruzzo.
Concretezza. La durabilità delle opere in calcestruzzo armato
Gli incontri, che si sono aperti con il saluto del vice Ministro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, (vedi il video saluto del vice Ministro) hanno visto la partecipazione di importanti esponenti del mondo delle istituzioni, della PA, dell’Accademia e della Formazione professionale, delle Professioni e dell’Industria e stati occasione di confronto tra istituzioni, amministratori delle infrastrutture pubbliche, ingegneri e specialisti dei materiali.
Molti gli obiettivi delle tavole rotonde, primo fra tutti il comprendere come ricerca e formazione, in un costante dialogo tra mondo scolastico e impresa, possano fornire percorsi formativi in grado di preparare i giovani alle future sfide del mondo del lavoro.
L’Istituto Italiano del Calcestruzzo d'altronde si occupa di formazione nell’ambito del calcestruzzo da molti anni, collaborando con l’Università, gli Istituti per Geometri e per Periti, e le aziende del settore.
Non solo eventi ma anche una mostra sulle opere di Nervi e Musmeci
A margine del ciclo di incontri di Concretezza si sono tenute due mostre monotematiche organizzate dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo e dedicate a due tra i più importanti progettisti italiani: L’opera di Pier luigi Nervi nelle fotografie di Mario Carrieri; Sergio Musmeci: il ponte sul Basento.
Nella stessa area presente un mescolatore di 14 metri cubi.
Destinato agli Stati Uniti, questo mescolatore di calcestruzzo, prodotto dalle Officine Meccaniche Galletti, leader mondiale di settore con una produzione annua di circa 2.600 mescolatori, è all’avanguardia per quanto concerne qualità ed efficienza di produzione del materiale nello stabilimento in quanto consente di garantire una produzione di alto livello e un controllo di produzione efficiente
Silvio Cocco, Gianni Massa, Giovanni Cardinale: CONCRETEZZA
Silvio Cocco lo conosco da quarant’anni.
In questi anni l’ho sempre visto impegnato non solo nella sua attività imprenditoriale – è infatti il fondatore di Tekna Chem e Tenso Floor – ma nel sostenere, a proprie spese, una costante attività formativa e una campagna dedicata alla qualifica della produzione del calcestruzzo.
Pur non essendo ne un produttore di impianti ne di mescolatori, è da anni che si impegna infatti, anche con scontri pubblici che sono rimasti nella storia del nostro settore, nel sostenere la necessità dell’uso del mescolatore nella produzione del calcestruzzo preconfezionato, evidenziando la necessità che la fase di produzione si concluda direttamente in impianto, e non durante il trasporto, in un paese dove, peraltro, gran parte del trasporto è affidato a terzi, i cosiddetti padroncini. E in effetti l’Italia pur essendo una delle patrie internazionali del cemento e del calcestruzzo continua ad essere uno dei pochi paesi in cui il calcestruzzo non viene prodotto con mescolatore. E Silvio su questa battaglia ci ha messo sempre la faccia, effettuando anche una delle poche ricerche di confronto fra i due sistemi mai eseguite nel nostro Paese.
E’ da lui che nasce l’idea alcuni anni fa di creare l’Istituto Italiano del Calcestruzzo. E’ da lui che è nata l’idea di investire – ancora in prima persona – per realizzare questo primo evento di Concretezza.
Per saperne di più invito il lettore a seguire il suo intervento di apertura a questo LINK.
Gianni Massa è una persona straordinaria ma anche un ingegnere atipico.
E' atipico non solo perché è anche architetto, non solo perché riveste la seconda carica istituzionale della nostra professione, quella di vice presidente Vicario del CNI, ma soprattutto perché è da sempre impegnato su un tema a cui pochi dedicano tempo e risorse: quello dell’evoluzione della professione.
Quando arrivò al CNI, sempre vestito da rocker con t-shirt e anfibi, e cominciò a raccontare come la digitalizzazione delle costruzioni e della società stesse portando a una contaminazione dei linguaggi, a un cambio di paradigma della progettazione, all’esigenza di individuare nuovi percorsi della professione pochi lo capivano. Quando si invento il “Network Giovani Ingegneri” molti pensarono alla solita iniziativa di ghettizzazione dei giovani. Oggi, molti di loro, dopo meno di un lustro, sono alla presidenza dei propri ordini. Quando si inventò “Scintille” al primo congresso gli fu riservata una finestra a fine evento, ora ne è l’asse portante. Quando si inventò gli eventi “slidingdoors” ricordo i sorrisini dei più, anche qualche Consigliere, perchè non si capiva il valore di questi eventi per la categoria: oggi sono i momenti di maggiore interazione tra professionisti e società civile.
Gianni Massa rappresenta per me il testimonial principale della discussione intorno al processo di evoluzione della professione.
Quando ho presentato Gianni Massa a Silvio Cocco un anno e mezzo fa speravo in questo, in una scintilla che portasse a qualcosa di nuovo per il settore. Concretezza è anche il frutto della straordinaria visione di Gianni, di impegnarsi su progetti che non guardano al presente ma vogliono lasciare una traccia sul futuro. Ecco perché di Concretezza, oltre ovviamente Silvio, Gianni è stato il secondo elemento fondamentale.
Vi allego a questo LINK il suo intervento durante l'apertura di Concretezza.
Giovanni Cardinale (vice Presidente del CNI) è stato una delle prime persone che ho conosciuto quando il precedente Consiglio Nazionale degli Ingegneri è entrato in carica e il primo a dare fiducia ad INGENIO.
Il conflitto con il Collegio degli Ingegneri non rendeva facili i rapporti con il Consiglio appena insidiato e Giovanni fu il primo ad aprirmi le porte (e ricordo che Armando Zambrano fece lo stesso poco dopo).
A Giovanni penso piacque la mission di questo nuovo portale che avevamo creato, quello di non limitarsi a rilanciare le news come molti altri facevano ma dare un supporto per l’approfondimento. E’ la passione per l’approfondimento, per la cultura tecnica del settore che da sempre ha connotato, per me, la figura di Giovanni Cardinale.
Ed è questa secondo me è stata la causa della scintilla che è nata tra Giovanni e Silvio, tra Giovanni e l’Istituto Italiano del Calcestruzzo, scintilla che ha portato alla realizzazione della mostra su Nervi e Musmeci prima a Renate e poi a Piacenza, ai contenuti che hanno costituito l’asse portante di Concretezza.
Giovanni è sempre asciutto nei suoi interventi, le sue frasi sono un rasoio che delineano un confine su cui non è possibile stare a cavallo, o da una parte o dall’altra. Ecco perché a mio parere è stata la terza anima di questo evento di grande successo, di "Concretezza".
Vi allego a questo LINK il suo primo intervento nella tavola rotonda di Concretezza.
Valeria Campioni: il segreto di CONCRETEZZA
Se a Silvio va indiscutibilmente il merito di aver dato vita a Concretezza, se a Gianni e Giovanni di averne appoggiato fin dall’inizio la realizzazione con le loro idee, la loro presenza e il loro ruolo istituzionale questa bella iniziativa, vi è un’altra figura che deve essere ricordata pensando al successo avuto da Concretezza: Valeria Campioni.
Valeria Campioni, laureata in chimica, è da sempre il braccio destro di Silvio Cocco. Lo è nell’attività di ricerca di Tekna Chem, lo è nei corsi di formazione dell’Istituto Italiano del Calcestruzzo, lo è nei controlli in cantiere, lo è nelle iniziative di Silvio.
Il suo nome spesso non compare ma è la sua “concretezza” che permette spesso che le cose si realizzino.
Vedi il video dell'Intervista realizzata da INGENIO a Valeria Campioni.
La Durabilità delle opere. NTC 2018: Aspetti progettuali e innovazioni normative. Dialogo tra i protagonisti.
E’ questo il tema dell’evento del primo giorno.
Moderato dal giornalista Rai Duilio Giammaria, l’incontro si propone di comprendere e far comprendere ai cittadini le scelte politiche, amministrative, progettuali e tecnologiche, e il loro impatto sui nostri territori.
Ricordiamo che Duilio Giammaria è il conduttore di Petrolio.
Come ho già detto si è aperto con un intervento del vice Ministro Edoardo Rixi, poi un saluto del Presidente dell'ordine degli Ingegneri di Piacenza Alberto Braghieri, del Presidente dell'Istituto italiano del Calcestruzzo Silvio Cocco, e del vice Presidente del CNI Gianni Massa, e quindi vi ha preso parte l'altro vice Presidente del CNI Giovanni Cardinale.
Ma alla tavola rotonda ha preso parte anche altri importanti esponenti della politica e del mondo tecnico.
Riprendiamo qui i passaggi più significativi.
I comuni italiani chiedono più risorse per la manutenzione delle infrastrutture
Michele de Pascale - Presidente ANCI Emilia-Romagna e Sindaco di Ravenna – ha evidenziato come l’Emilia Romagna abbia sempre monitorato le opere infrastrutturali, e quindi abbia saputo rispondere in tempi brevi alla call del Ministero di conoscere lo stato delle opere, ma non sia una situazione generale. Ci sono comuni con pochi abitanti ma territori ampi che non sono in grado di fare la stessa cosa, ma che si sono impegnati per rispondere al MIT nei tempi previsti. In ogni caso quello che servono sono le risorse. Senza risorse non è possibile realizzare piani di manutenzione affidabili. Una battaglia che deve essere sostenuta insieme ai professionisti.
Ecco l’intervento del Sindaco di Ravenna ….
Autostrade A24 e A25: le parole del Ministro finite in una bolla di sapone
Elio Masciovecchio - rappresentante del CNI nel Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ha toccato il tema, quanto mai odierno, del degrado dei ponti della A24 e A25, evidenziando come il Ministro, oltre a denunciare il problema, non abbia poi proseguito nell’azione di chiarezza, in una situazione in cui il concessionario rimanda allo stato le opere straordinarie di manutenzione.
Ecco l’intervento dell'Ing. Masciovecchio ….
Costruzioni, la qualità nasce dal dialogo e dal confronto
Emanuele Gozzi – presente in rappresentanza di OICE e Vicepresidente di Ingegneri Riuniti, fra le prime di società di progettazione indipendenti in Italia – ha evidenziato l’importanza del dialogo tra diverse figure all’interno del ciclo dell’edilizia. La comprensione delle esigenze dei committenti è possibile solo in una logica del confronto e non della contrapposizione. Attraverso il confronto si arriva all’uso dell’innovazione. Ma l’innovazione, per essere utilizzata, deve essere autorizzata e devo essere chiare le responsabilità. Infine Emanuele Gozzi ha denunciato il fatto che oggi la legislazione “premia” chi non fa controlli rispetto a chi si prende la responsabilità di farli.
Ecco l’intervento dell'ing. Gozzi ….
Calcestruzzo: non si può insegnare il futuro con le leggi del passato
Silvio Cocco, ha concluso il primo giro di tavola parlando di innovazione. Ha infatti ricordato come – partendo dalla conoscenza dei calcestruzzi romani – si sia arrivati a realizzare un prodotto che consente di realizzare calcestruzzi davvero eterni. Ha ricordato come nella mostra sia presente un concio del tunnel del brennero realizzato con calcestruzzi con oltre 1000 kg di resistenza a compressione e capaci di resistere in ambienti estremamente aggressivi. Oggi è possibile realizzare questi calcestruzzi ma il mercato non li premia e le norme non li riconoscono, e non si pensare di insegnare il futuro con le leggi del passato. Ecco perché dove ci si pone con l’innovazione oggi si trovano dei muri. Infine un appello a tutti gli imprenditori perché sostengano con maggiore attenzione la formazione professionale dei giovani.
Ecco l’intervento di Silvio Cocco sul tema della qualità dei materiali ….
Silvio Cocco ha ricordato anche come si sia arrivati alla formulazione dell’Aeternum Call, la tecnologia che porta al calcestruzzo eterno.
Ecco l’intervento di Silvio Cocco su come è nato l'Aeternum Cal ….
Cemento, Calcestruzzo, blockchain, degrado e durabilità delle costruzioni
L’ultimo intervento di Silvio Cocco e il commento del giornalista Duilio Giammaria ha fatto da stimolo per il secondo giro di tavolo dell’evento del primo giorno.
La Direzione Lavori non è il Carabiniere che controlla quello che fa l’impresa
Da Giovanni Cardinale un sostegno alle osservazioni di Cocco sui materiali, ma ci tiene ad osservare come non basti puntare alla qualità del prodotto, ma alla qualità del progetto nel suo complesso e alla buona esecuzione. E in tal senso denuncia un problema: che l’evoluzione normativa non ha considerato il fatto che un calcestruzzo strutturalmente si fessura per ipotesi, e che quindi tale fessura non sia un problema strutturale, ma che tale fessura è poi un problema per la durabilità. Manca la cultura e l’attenzione per la durabilità. Infine un osservazione: la Direzione Lavori non è il Carabiniere che controlla quello che fa l’impresa.
Ecco l’intervento di Giovanni Cardinale ….
Piano di Manutenzione delle Opere: questo sconosciuto
Per Elio Masciovecchio uno dei problemi delle costruzioni del nostro Paese è che si sia dedicata troppa poca attenzione al Piano di Manutenzione delle Opere e quindi alla manutenzione. Elio Masciovecchio ricorda la figura del Cantoniere delle strade, che si occupava della manutenzione di tutti i giorni delle strade. Il cantoniere del futuro è la tecnologia.
Su questo punto è intervenuto anche Michele de Pascale, evidenziando come oggi alla sostanza si preferisca lo scarico delle responsabilità. La stessa indagine fatta in quattro giorni dal MIT va in questo senso.
Emanuele Gozzi è d’accordo. I Piani di Manutenzione di oggi sono prodotti con software che spesso di partenza sono sbagliati. In uno di questi viene detto, per esempio, che “le fondazioni vanno verificate con un controllo visivo ogni sei mesi” … Peraltro non ha notizie di Piani di Manutenzioni aggiornati nel tempo, e questo dimostra che si opera solo sulla carta.
Michele de Pascale, ha voluto anche in qualche modo smentire la celebrazione di ANAS da parte del Governo, un ente con cui per ogni PA è molto difficile collaborare e intarfacciarsi. A suo parere si dovrebbe dare maggiore responsabilità e autorità ai Comuni.
Per Giovanni Cardinale la complicazione normativa è il primo ostacolo da superare. E’ sbagliato il concetto di avere un codice degli appalti che vale per il ponte sullo stretto di Messina e al tempo stesso per una piccola scuola. Però va detto che qualcosa si sta facendo, per esempio si sta lavorando alla riscrittura del DPR 380, inserendo l’obbligo del cosiddetto fascicolo di fabbricato. Occorre ovviamente arrivare a una normativa cogente più “ristretta” e più “chiara”.
Silvio Cocco ritiene importante dare certezze, soprattutto ai giovani, perché altrimenti, il senso di deriva, finisce per far perdere di vista non solo gli obiettivi e i traguardi, ma anche l’entusiasmo di chi vuole fare.
Duilio Giammaria ha chiuso la tavola rotonda augurandosi che quanto emerso in questo primo appuntamento non vada perso.
Ecco il LINK al video della seconda parte della tavola rotonda
Un mio commento alla prima tavola rotonda di Concretezza
La prima tavola rotonda è stata molto interessante e si sono dette cose non ovvie, non banali, in alcuni casi anche molto forti. La sintesi sta nelle parole di Giovanni Cardinale: per un'opera di qualità occorre che tutti gli elementi siano di qualità, i materiali, la progettazione, la direzione lavori, l'esecuzione, ma anche l'azione del Committente.
E da Elio Masciovecchio viene la stangata più forte: il piano di manutenzione è il grande assente, sempre, anche nelle opere meglio realizzate.
D'effetto la frase del Sindaco di Ravenna su ANAS, ripresa dal Giornalista di Petrolio.
Infine la chiusura di Silvio Cocco è un monito, senza certezze non diamo sicurezze ai giovani su cui costruire il proprio futuro.
Peccato solo per la numerosità del pubblico, non all'altezza degli argomenti e delle considerazioni fatte.
Il ciclo del materiale dalla progettazione alla manutenzione (tecnologia, chimica, fisica, controlli..)
L’incontro del secondo giorno si proponeva di comprendere e far comprendere l’importanza del calcestruzzo dalla progettazione alla manutenzione.
L’evento è stato moderato dall’Ing. Gianni Massa, vice Presidente Vicario del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che avuto anche il compito di aprire la tavola rotonda, che anche in questo caso ha visto il saluto iniziale di Silvio Cocco, presidente dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, e Enrico Cami, Consigliere Segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Piacenza.
Silvio Cocco ha voluto ricordare che L’Istituto è appena diventata Fondazione, con gli stessi obietti scelti 16 anni fa, quando fu creato l’Istituto, ovvero la formazione dei giovani. Silvio ha ricordato il programma dei corsi che ha riguardato in questi anni oltre 350 geometri. Un’azione che Silvio, ha ricordato, potrebbe fare ogni azienda, anche al di fuori delle costruzioni. L’Istituto non si occupa solo di formazione, ma anche di controlli di cantiere e ricerca.
Ecco il video con gli interventi di apertura dell’evento del secondo giorno.
Il Ponte di Sergio Musmeci sul Basento, il Minimo Strutturale
La prima relazione è stata tenuta da Michele Lapenna, Consigliere Tesoriere del CNI, e ha riguardato il ponte progettato da Sergio Musmeci, argomento che è stato oggetto anche della mostra organizzata all’interno di Concretezza.
Il ponte del Basento rappresenta una espressione delle incredibili capacità del calcestruzzo armato, riconosciuta dal 2003 anche dal MIBACT come opera di architettura protetta. Nel progetto di questo ponte vi è un cambio di paradigma della progettazione: la forma infatti nasce dalla struttura, il progetto parte dalla migliore forma strutturale per utilizzare nel modo migliore il calcestruzzo armato e da questo si evince la forma architettonica.
Michele Lapenna ha portato con se anche un video sull’opera di Musmeci, che ha la capacità non solo di trasmettere il pensiero del progettista, ma anche di guidare lo spettatore a un nuovo approccio alla valutazione dei materiali. D’altronde questo è un ponte straordinario realizzato anche grazie alla capacità del committente di comprendere la novità delle proposte.
Guarda il Video dell’intervento di Michele Lapenna a questo LINK
Calcestruzzo, tra Forma e Struttura
Gianni Massa ha evidenziato come Musmeci nel progeto del ponte abbiamo creato un linguaggio di completamento tra forma e struttura, abbia costruito un filo che unisce materiali, progetto ed esecuzione. Il linguaggio dell’Ingegneria ha proprio questo compito, quello di costruire un percorso che va dall’idea alla realizzazione, in cui la scelta sui materiali non possa essere ne superficiale ne occasionale, in cui la durabilità è un elemento fondamentale.
Gianni Massa ha anche evidenziato la necessità di superare i linguaggi autoreferenziali, anche per l’ingegneria: tutto non ruota intorno all’Ingegnere, affermazione ancor più vera in una società che sta rapidamente cambiando e in cui vi è il rischio di perdere la conoscenza e la cura della memoria.
Non possiamo pensare che la iper cogenza e gli iper controlli siano la soluzione ai problemi delle costruzioni. Occorre andare oltre il confine dell’obbligatorietà e si deve sperimentare il nuovo. In questo, Gianni Massa, ha speso parole di pregio per l’attività dell’Istituto Italiano per il calcestruzzo.
Guarda il Video dell’intervento di Gianni Massa a questo LINK
Il Calcestruzzo: è venuto il momento di parlare con lui
Michele Brigante, professore presso la Federico II e presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno, ha tenuto un’affascinante relazione sul “dialogo” che va mantenuto aperto con il materiale calcestruzzo, troppo spesso dato per scontato e troppo spesso banalizzato, anche dai professionisti. Eppure, il calcestruzzo, come ci insegna il ponte di Musmeci, è un materiale straordinario. E’ una chiave di lettura da seguire nel momento in cui si vuole perseguire obiettivi importanti come la durabilità. Obiettivi che possono essere perseguiti solo se la scelta delle caratteristiche non solo del materiale, ma anche della sua messa in opera e maturazione, sono fatte con la dovuta attenzione.
Michele Brigante ha richiamato anche alcuni passi della storia normativa del calcestruzzo, ovvero dal Decreto del 1939, l’anno zero delle norme tecniche, 15 pagine con le indicazioni inziali fondamentali per la prescrizione, la produzione, la posa in opera e i controlli del calcestruzzo. Anche allora si faceva riferimento ai controlli complementari che la Direzioni Lavori poteva eseguire. In tal senso vengono mostrati certificati di prova del 1955 su calcestruzzi destinati ai ponti. Brigante ha proseguito la disamina sull’evoluzione normativa, fino a individuare le principali assonanze e differenze tra le norme fino ad arrivare alle NTC 2018.
Guarda il Video dell’intervento di Michele Brigante a questo LINK
Il quadro dei controlli della guardia di finanza sulla sicurezza dei prodotti
Su questo punto è intervenuto Giacomo Scilli Belluomo, Tenente Colonnello della Guardia di Finanza, che ha evidenziato della presenza di un nucleo speciale che si occupa dei controlli ai fini della sicurezza. In queste attività la Guardia di Finanza opera in sinergia con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero delle infrastrutture, nel rispetto dell’art. 17 del D.legislativo 106 del 2017. Vigilanza eseguita attraverso controlli, ispezioni e prove anche finalizzate alla verifica del rispetto delle norme sulla marcatura CE dei prodotti da costruzione.
Giacomo Scilli Belluomo ha ricordato che la Guardia di Finanza partecipa anche all’Osservatorio del Consiglio Superiore LL.PP sul Calcestruzzo.
Guarda il Video dell’intervento di Giacomo Scilli Belluomo a questo LINK
Calcestruzzi innovativi per rivestimento di tunnel realizzati con TBM
Il prof. Alberto Meda, dell’Università La Sapienza di Roma, è passato al tema delle gallerie, una delle applicazioni dove l’ingegneria italiana primeggia nel mondo, in particolare le gallerie realizzate con TBM. In queste opere il calcestruzzo è un componente fondamentale, in particolare oggi in cui dopo il passaggio della macchina si posizionano conci prefabbricati (uno è esposto all’interno della mostra di Concretezza). Un settore che a livello internazionale non sta sentendo la crisi e in cui l’innovazione è costantemente premiata. Tra i tunnel Alberto Meda ricorda anche quelli di servizio.
Meda ha poi approfondito il tema dei conci, della loro produzione, delle prestazioni che devono possedere, in fase di posa e poi in opera. E la durabilità è una delle prestazioni più importanti, anche perché spesso si richiedono tempi di vita anche di 200 anni. A Doha per esempio si è parlato di un tempo di vita di 120 anni in terreni ricchi di cloruri. E in questi casi non basta la classe di esposizione, ma occorrono sistemi più raffinati, che tengono conto dei criteri di sicurezza. Questi calcoli portano all’uso di calcestruzzi speciali, spesso fibrorinforzati, più resistenti alla corrosione, o calcestruzzi ad alta impermeabilità. Per fare questo non basta pensare solo all’uso di calcestruzzi ad alta resistenza. L’uso di calcestruzzi in grado di raggiungere resistenze molto elevate in tempi brevi peraltro potrà consentire di realizzare i prefabbricati a piè d’opera. Si sta studiando anche la possibilità di utilizzare elementi stampanti in 3D in galleria.
Guarda il Video dell’intervento di Alberto Meda a questo LINK
La chimica per comprendere le dinamiche del calcestruzzo
Valeria Campioni, dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, ha ricordato come per comprendere al meglio il comportamento del calcestruzzo il laboratorio debba essere il cantiere. Ecco perché in questi anni, per comprenderne al meglio il comportamento, ha dovuto capire anche “come non deve essere prodotto e impiegato” il calcestruzzo.
Valeria Campioni ha ricordato la tragedia del ponte in Brianza, dove la corrosione dell’armatura è sicuramente una delle cause del crollo. Un crollo che risente quindi della mancata manutenzione.
Tra i ricordi richiamati da Valeria Campioni anche gli insegnamenti del Prof. Pedeferri, e le foto sul calcestruzzo ammalorato. Da questi insegnamenti la dott.ssa dell’Istituto presenta una serie di azioni di degrado da cui il calcestruzzo va protetto, evidenziando le prassi corrette nella prescrizione del materiale, nella produzione, nel getto e posa, e nella manutenzione. E si sottolinea come il 42% dei casi di degrado dipende però da una qualità del calcestruzzo scadente. Rapporto acqua/cemento, scelta dei componenti, sono elementi importanti per arrivare a calcestruzzi quindi in grado di resistere nel tempo.
Valeria Campioni ha fatto quindi una attenta analisi dei meccanismi di attacco del calcestruzzo per arrivare ad esprimere quali siano i principi alla base del buon calcestruzzo. Tra questi ha ricordato la soluzione del’aeternum call per ridurre la porosità del calcestruzzo. Infine, ha sottolineato l’importanza del mescolatore.
Guarda il Video dell’intervento di Valeria Campioni a questo LINK …
Senza il mescolatore l'autobetoniera non è un vettore ma una parte di impianti, la Bolla allora è sbagliata
Marco Nicoziani è intervenuto per UCOMESA e UNACEA, le due Associazioni che si occupano in Italia di Impianti e Mezzi per la produzione di calcestruzzo. Nicoziani ha ricordato una provocazione di Silvio Cocco: un cattivo calcestruzzo si fa con cemento, additivi, acqua e aggregati, un buon calcestruzzo si fa con cemento, additivi, acqua e aggregati … ricordando quindi come anche il metodo di produzione abbia un importante peso sulla qualità di calcestruzzo. Nicoziani ha evidenziato come, a causa della crisi, si sia ridotta la quantità, in percentuale, di impianti che operano con il premescolatore. E questo è un problema, perché solo nella produzione con mescolatore la produzione si completa in impianto, quindi all’interno di un completo processo di controllo. Cosa che non può accadere con la produzione a secco, in cui la miscelazione del calcestruzzo si completa in autobetoniera.
Nicoziani si chiede se a questo punto la “bolla di trasporto” sia veritiera, perché il materiale che esce dall’impianto non è ancora un calcestruzzo, e l’autobetoniera non è un semplice “vettore” come indicato in bolla, ma una parte del processo produttivo. Tecnicamente questo sistema a secco, a parere di Nicoziani, non si ha la possibilità di avere un reale FPC.
Nicoziani ha mostrato un Video registrato in Germania in cui si affronta proprio un ragionamento su questo tema, la produzione del calcestruzzo a fresco o a umido.
Guarda il Video dell’intervento di Marco Nicoziani a questo LINK …
Se il settore del calcestruzzo va male è soprattutto colpa di se stesso
Silvio Cocco ha sottolineato la qualità delle relazioni ascoltate fino a questo momento, ricordando come il settore del calcestruzzo sia vittima innanzitutto di se stesso: la mancanza di controlli su marcature Ce, certificazioni, prodotti … la scelta di non aver voluto spingere verso una documentazione “accompagnatoria” di aggregati e cemento … siamo l’unico Paese dove il mescolatore non è obbligatorio per la produzione del calcestruzzo … le Linee Guida del Consiglio Superiore sono incomplete sulla produzione di calcestruzzo … il calcestruzzo in cantiere continua ad essere deturpato con le aggiunte d’acqua … le gabbie di armatura spesso non sono ancorate e ben posizionate e il calcestruzzo è gettato con poca attenzione. Questa è la fotografia del settore. Silvio Cocco sottolinea “queste cose esistono”. Il professionista che progetta dovrebbe essere al corrente di queste criticità, altrimenti il numero di Rck che pone nel progetto perde di significato. In un'ampia dissertazione sulla qualità poi Silvio Cocco ha ricordato l'Aerternum Cal, un prodotto richiamato anche nei Capitolati di RFI.
Guarda il Video dell’intervento di Silvio Cocco a questo LINK …
Tavola Rotonda finale - secondo giorno
Alla tavola rotonda hanno partecipato Gianni Massa, Elio Masciovecchio, Valeria Campioni, Marco Nicoziani e Silvio Cocco. Gianni Massa ha posto, come tema di riflessione, quello delle responsabilità.
Guarda il Video della Tavola Rotonda Finale a questo LINK …
Produzione, trasporto, posa in opera, manutenzione
Il sottoscritto ha avuto l'onore e il piacere di moderare la terza giornata, dedicata agli aspetti di cantiere e quindi alla produzione, al controllo e alla messa in opera del calcestruzzo.
Hanno partecipato all'evento Angelo Valsecchi (segr. consiglio nazionale ingegneri), Alberto Peretti (Genius Faber), Guido Garlati (Istituto Mosè Bianchi di Monza), Donatella Guzzoni (ATE), Marco Torricelli (CMB), Paolo Galletti (Officine Meccaniche Galletti), Pietro Cardone (TecnoControlli) e Silvio Cocco (Istituto Italiano Calcestruzzo).
Intervento di apertura di Andrea Dari
Intervento di apertura di Silvio Cocco - Presidente Istituto Italiano per il Calcestruzzo
Intervento dell'Ordine Ingegneri di Piacenza
Intervento di Angelo Valsecchi - Consigliere Segretario del CNI
Alberto Peretti - Genius Faber
Guido Garlati - Istituto Mosè Bianchi di Monza
Pietro Cardone - TecnoControlli
Un premio alla Carriera per Silvio Cocco
A testimonianza dell’attività svolta e del ruolo assunto nel corso degli anni nel comparto del calcestruzzo, Silvio Cocco, durante la tre giorni del Gic, ha ricevuto un riconoscimento nella sezione 'Premi speciali alla carriera: produttori e distributori di materiali e additivi'. Queste le motivazioni del premio: "Perché ha dedicato la sua vita al Calcestruzzo e si batte da sempre per il buon costruire, per proporre soluzioni innovative ancor prima che prodotti, per la formazione a 360 gradi sul calcestruzzo (dai ragazzi delle scuole secondarie ai professionisti). Stando accanto a lui, non si impara solo a lavorare, ma a vivere con grinta ed onestà. La quotidianità può risultare frenetica e faticosa, ma sempre profondamente saggia ed educativa. Questo mondo è la sua ragion d’essere".
Controlli
Una raccolta di approfondimenti per chi si occupa di fare controlli e verifiche dei materiali nel settore delle costruzioni e dell'edilizia.