Concluso il Congresso CNI 2024: "Non più rinviabile la revisione del T.U. Edilizia e l'equo compenso è un principio fondamentale"

CNI al lavoro per l'obbligatorietà di iscrizione all'Albo per tutti gli ingegneri 

Il 68° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia si è concluso con successo, lasciando un’impronta significativa per il futuro della professione. L’evento, che ha visto la partecipazione di circa 1.500 delegati provenienti da tutta Italia, ha rappresentato un importante momento di confronto sui principali temi legati alla professione e alle sfide che attendono gli ingegneri nei prossimi anni.

Durante il congresso, sono stati presentati i lavori dei Gruppi di lavoro organizzati all'interno del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e si è discusso approfonditamente delle proposte emerse dai Focus Group, ai quali hanno partecipato attivamente i delegati degli Ordini territoriali. Il punto culminante dell’evento è stata l’approvazione del documento programmatico 2024, che guiderà le attività del CNI nel prossimo anno.

Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha espresso grande soddisfazione per il successo del congresso. "La partecipazione è stata costante e, oltre agli approfondimenti e ai dibattiti, abbiamo registrato numerosi contributi dai partecipanti ai vari Focus Group", ha dichiarato. Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli Ordini di Grosseto e Siena, rappresentati da Enrico Romualdi e Francesco Gaudini, per l’ottima organizzazione dell’evento.

Uno dei temi centrali del documento programmatico riguarda l'obbligatorietà dell'iscrizione all'Albo per tutti gli ingegneri. Il CNI ritiene che questa misura sia essenziale per garantire la sicurezza collettiva, poiché gli ingegneri, come i professionisti nel settore sanitario, hanno un ruolo cruciale nella salvaguardia della società. Il CNI continuerà a lavorare per ottenere un riconoscimento formale e universale di questa obbligatorietà, attraverso interlocuzioni con i vari livelli istituzionali.

Un altro argomento di rilievo è stato il Codice dei Contratti Pubblici. Il CNI ha espresso la necessità di proporre emendamenti per correggere alcune criticità, soprattutto in merito ai requisiti di partecipazione che limitano la concorrenza e l’accesso degli ingegneri alle procedure di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Inoltre, si è discusso della valorizzazione della figura del Responsabile Unico del Procedimento (RUP), figura chiave nella gestione degli appalti.

L’equo compenso è stato ribadito come principio fondamentale. Il CNI ha sottolineato che i compensi per le attività professionali non devono essere soggetti a ribasso rispetto ai parametri normativi, soprattutto nei contratti pubblici, per garantire la qualità delle prestazioni e tutelare i professionisti. La sfida sarà estendere questo principio a tutte le categorie di committenti, incluse le consulenze tecniche in ambito giudiziario.

Tra le priorità del CNI, la revisione del Testo Unico dell’Edilizia è considerata non più rinviabile. Una nuova normativa urbanistica è necessaria per facilitare la rigenerazione urbana, la riduzione del consumo di suolo e promuovere la sostenibilità ambientale. Si punta a semplificare le normative per sostenere una crescita equilibrata del Paese.

Sul fronte dell’energia, il CNI ha proposto la creazione di un tavolo tecnico con il governo per discutere le ristrutturazioni profonde degli edifici. Tra le proposte vi è l’introduzione del fascicolo elettronico del fabbricato, uno strumento essenziale per garantire la sicurezza strutturale e prevenire rischi sismici.

Particolare attenzione è stata riservata alla formazione universitaria. Il CNI propone un percorso di studi che includa un tirocinio obbligatorio durante il ciclo di laurea magistrale, che consenta agli ingegneri di ottenere l'abilitazione professionale contestualmente alla laurea. Questa riforma, già oggetto di discussione con il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), richiederà una revisione completa delle norme vigenti e la riorganizzazione degli Albi professionali.

Il congresso ha anche affrontato il tema della formazione continua, considerata cruciale per l'aggiornamento professionale. Ogni Ordine territoriale sarà chiamato a organizzare una propria offerta formativa in linea con le esigenze locali, mentre il CNI supporterà tali iniziative con il proprio piano formativo nazionale, previsto per il 2025.

Inoltre, si è discusso della necessità di uniformare le norme elettorali per il rinnovo dei Consigli degli Ordini, con particolare attenzione alla tutela della parità di genere e all'introduzione di modalità elettorali telematiche.

Infine, il Congresso ha guardato al futuro, con un focus sull'integrazione dell'intelligenza artificiale (IA) nelle professioni ingegneristiche. L'IA sta già trasformando settori come le telecomunicazioni e la gestione delle infrastrutture, e il CNI ritiene fondamentale che gli ingegneri siano preparati a sfruttare queste tecnologie attraverso percorsi formativi specifici. Tuttavia, l'uso dell'IA dovrà rispettare principi etici e deontologici, garantendo trasparenza e sicurezza.

I lavori del Congresso si sono conclusi con la premiazione dei Campionati Nazionali sportivi 2024 e l’annuncio che la prossima edizione, la 69esima, si terrà nelle città di Ancona e Macerata. Questo Congresso ha rappresentato un’occasione di crescita e riflessione per la comunità ingegneristica italiana, ponendo le basi per un futuro di innovazione, sicurezza e sviluppo sostenibile.

IN ALLEGATO LA NOTA STAMPA INTEGRALE CNI.