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Concluse le celebrazioni per il cinquantenario del Vajont

Fonte: Protezione CIvile

Si è conclusa il 15 settembre con un evento commemorativo la tre giorni di iniziative in programma per il cinquantenario del disastro del Vajont. L’evento – organizzato dai Comuni di Longarone, Castellavazzo, Erto e Casso e Vajont, e la Fondazione Vajont – è stato un omaggio ai soccorritori che dall’indomani del 9 ottobre 1963, giorno del disastro, intervennero sul luogo per cercare i dispersi e prestare aiuto ai sopravvissuti.

Una giornata commovente che è iniziata con il raduno dei soccorritori e degli attuali volontari di protezione civile di fronte alla sede del Comune di Longarone, da dove è partita la sfilata a cui hanno partecipato anche numerose autorità. Una volta giunti al Palasport di Longarone, soccorritori, volontari e autorità, insieme ai cittadini intervenuti alla manifestazione, hanno partecipato alla Santa Messa.

L’evento si è concluso con una cerimonia nella quale si sono susseguiti gli interventi delle autorità presenti: Roberto Padrin, Sindaco di Longarone, Franco Gabrielli, Capo Dipartimento delle Protezione Civile, Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto. In chiusura è intervenuto il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando. Temi cardine dei vari interventi sono stati la memoria e la prevenzione, che nonostante i tanti disastri avvenuti in Italia, resta ancora oggi un punto debole per molti territori.

Durante la cerimonia il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha lodato l’operato dei soccorritori sottolineando come questi, con il loro lavoro, abbiano gettato “le basi per l’attuale volontariato di Protezione Civile”.
A chiusura del suo intervento il Capo Dipartimento ha ricordato come la tragedia del Vajont “è ancora una ferita molto aperta, c'è ancora una rabbia sorda, un lutto non ancora elaborato anche perché nessuno ha aiutato queste persone ad elaborarlo” e per questo "come rappresentante di un pezzo di Stato, la cui mission è la salvaguardia e la cura delle persone - ha concluso Gabrielli - vi chiedo scusa”.

La cerimonia è terminata infine con un simbolico passaggio di testimone tra i soccorritori del Vajont e gli attuali volontari della Protezione Civile.