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Comunità Energetiche Rinnovabili Termiche: che cosa sono, come realizzarle, quali risultati si possono ottenere

Nel contesto delle CER, i territori si trovano ad affrontare insicurezza e dipendenza dai combustibili fossili, con una crescente necessità di autonomia. Anche i servizi termici possono essere gestiti collettivamente e diventare una leva importante per dare risposte concrete alla povertà energetica.
Possiamo costruire valore per le comunità, progettando dal basso impianti di distribuzione del calore alimentati da rinnovabili, creando filiere locali e intervenendo sulla riduzione del fabbisogno.

Cosa si intende per CER termiche

Sentiamo spesso parlare di comunità energetiche rinnovabili e delle opportunità connesse a questo strumento. Il tema si presta molto bene ad essere affrontato da diversi punti di vista, sia perché richiede il coinvolgimento su più livelli, dal cittadino al progettista, dagli amministratori del territorio agli studiosi di economia, sia perché il mercato energetico ha ripetutamente mostrato instabilità dei prezzi ed evidenziato gli effetti collaterali della forte dipendenza italiana dai combustibili fossili e dai Paesi che li producono.

La Direttiva RED II (Direttiva 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018) pone al centro dello sviluppo locale i cittadini, promuovendo la condivisione dell’energia ma anche la partecipazione attiva dei consumatori nella produzione dell’energia, allo scopo di aumentare l’autonomia locale e l’autoconsumo o la condivisione di energia rinnovabile prodotta sul territorio.

ULTIME NOTIZIE
Il Parlamento europeo, nella seduta del 12 settembre, ha approvato in via definitiva la Direttiva RED III per le energie rinnovabili, per la cui entrata in vigore ora si attende l'ok finale del Consiglio UE.
Per approfondire leggi anche l'articolo "Direttiva RED III energie rinnovabili: ok dal Parlamento UE. Le principali novità".
Secondo quanto disposto dalla direttiva, entro il 2030 la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia, negli Stati UE, dovrà essere almeno pari al 42,5%.

Gli incentivi attualmente vengono erogati sulla quota di energia elettrica condivisa tra membri della stessa CER, ma è utile valorizzare le opportunità anche per gli aspetti riguardanti l’energia termica.

In generale, una qualsiasi aggregazione di soggetti che condivide a livello finanziario o operativo gli aspetti di gestione dell’energia può rientrare sotto il concetto di condivisione dell’energia e portare alla realizzazione di una CER.

LEGGI ANCHE
Le comunità energetiche: cosa sono, normativa e incentivi

Si sente sempre più parlare di comunità energetiche come una delle possibili soluzioni al caro bolletta, ma di cosa si tratta e quali possono essere i reali benefici per il cliente finale? In questo articolo proviamo a fare chiarezza, distinguendo tra varie tipologie di aggregazione possibili, anche alla luce delle recenti disposizioni in tema di incentivazioni. Leggi l'articolo.

Inoltre, è essenziale capire che le CER non possono avere scopo di lucro e sono dei soggetti giuridici che piuttosto devono essere focalizzati nel produrre valore di tipo ambientale, economico e sociale per il territorio su cui si insedia e per i membri stessi.


Si presenta, quindi, un’enorme occasione di generare valore economico in modalità collettiva dalla vendita di energia rinnovabile, dalla condivisione della stessa, da servizi energetici e, secondo certe condizioni, attraverso l’ottenimento di incentivi; tuttavia, tale valore deve essere reinvestito per la comunità stessa con scopo mutualistico e ricadute sul territorio.

In questo quadro si dovrebbe sempre inserire l’attività di autoproduzione di energia termica rinnovabile di gestione comune della filiera e della rete e di supporto alla riqualificazione degli edifici esistenti.

Troppo spesso viene trascurato e dimenticato l’aspetto legato agli usi termici dell’energia, che però è fondamentale per il processo di decarbonizzazione in quanto circa il 50% dei consumi a livello europeo riguarda i servizi di climatizzazione e ad oggi solo il 25% circa di questa energia è coperta da fonti rinnovabili.

Un adeguamento del quadro legislativo di riferimento per le CER dovrebbe valorizzare opportunamente il contributo delle rinnovabili termiche, che potrebbero coprire una quota rilevante dei consumi, la più impattante anche in termini di povertà energetica.


Come si possono realizzare degli impianti termici collettivi

La decisione di affrontare gli aspetti termici spetta alla comunità stessa, secondo le modalità stabilite dallo statuto. Infatti, le CER con i mezzi e le proprietà a loro disposizione hanno facoltà di svolgere attività che abbiano esclusivamente impatti positivi su aspetti ambientali, economici e sociali.

Nella letteratura ci sono numerosi esempi, in Europa soprattutto, di impianti collettivi di teleriscaldamento rinnovabile, che vedono la governance e la proprietà condivisa tra utenti stessi. Ne presentiamo due di matrice tedesca.

Un esempio è la realizzazione nel 2016 di un impianto di teleriscaldamento che integra le fonti di biomassa e solare termico per servire i centri rurali di Külz e Neuerkirch in Germania: seppur la realizzazione dell’impianto e la gestione sia stata affidata a un’azienda municipalizzata, il processo partecipato dei cittadini dei due comuni, interessati alle questioni ambientali, ha permesso al progetto di nascere e di prosperare. La comunità locale è stata la principale promotrice dell’iniziativa e questo fa sì che l’identificazione con essa sia davvero forte.

Come ulteriore conseguenza, non essendoci necessità di perseguire scopo di lucro, anche il prezzo della bolletta rimane stabile e anzi, quando il cippato ha avuto un calo del prezzo a causa di parassiti, il beneficio è stato ribaltato subito sui consumatori.
Il campo solare è stato dimensionato sul carico estivo, quindi sul fabbisogno di acqua calda sanitaria, coprendo nel totale circa il 20 % dell’energia richiesta annualmente. Contestualmente, l’esperienza ha acceso lo spirito d’iniziativa e rafforzato la coesione sociale al punto da avere oggi una serie di progetti dal basso come linee guida per il risparmio energetico, supporto per le riqualificazioni energetiche degli edifici, acquisto condiviso di biciclette elettriche e cargo-bike.

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