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Comunità e terzo rapporto Povertà energetica in Italia: coinvolte 2,2 milioni di famiglie a fine 2021

Pubblicato il "Terzo Rapporto sullo Stato della povertà energetica in Italia (2023)" a cura dell'Osservatorio Italiano Povertà Energetica (OIPE). Le misurazioni, le politiche di contrasto e il ruolo delle comunità energetiche. La presentazione del report è in fondo all'articolo nella sezione Allegati

Povertà energetica: misurazioni, politiche di contrasto e il ruolo delle Comunità

La povertà energetica (PE) in Italia è stata definita, per la prima volta, nella Strategia energetica nazionale (SEN) del 2017, come “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, ovvero alternativamente, in un'accezione di vulnerabilità energetica, quando l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse (in termini di spesa o di reddito) superiore a un valore normale”.

Il 23 giugno 2023 presso la sala seminari del Palazzo Levi Cases, in via del Santo 33 a Padova, si è tenuta la presentazione del Report 2023 su la povertà energetica in Italia. La presentazione del report è in fondo all'articolo nella sezione Allegati.

Il  Rapporto 2023 dell'Osservatorio Italiano Povertà Energetica prevede tre sezioni:

  1. Definizione e misurazione della povertà energetica in Italia;
  2. Politiche di contrasto;
  3. Approfondimento: il ruolo delle comunità energetiche.

L'analisi di contesto si riferisce agli anni 2021 e 2022, anche se devono ancora essere pubblicati i microdati per il 2022 da parte dell'ISTAT.

La Povertà Energetica in Italia è aumentata: a fine 2021 riguarda 2,2 milioni di famiglie, circa il 8,5% delle famiglie italiane, quasi una su dieci, con una maggiore incidenza nelle ragioni del sud a conferma dell'incidenza del reddito famigliare rispetto al costo e consumo dell'energia o alle caratteristiche, costruttive e impiantistiche, dell'abitazione.

Risultano ancor più svantaggiate le famiglie che vivono nelle aree interne e marginali del paese.

Media 2001 - 2021: 8,1% o 2,0 mln famiglie (2,2 mln famiglie in PE nel 2021 – 8,5% del totale), rapporto OIPE.
Media 2001 - 2021: 8,1% o 2,0 mln famiglie (2,2 mln famiglie in PE nel 2021 – 8,5% del totale), rapporto OIPE.

In prospettiva il processo dovrà orientarsi verso la responsabilizzazione della cittadinanza energetica, la famiglia o il singolo cittadino non è solo un consumatore con bisogni specifici, ma deve diventare un 'cittadino energetico' che "partecipa attivamente alla transizione energetica in quanto prosumer" assumendo "il controllo delle risorse energetiche partecipando attivamente al processo di produzione e autoconsumi di energia rinnovabile".

Diffusione sul territorio eterogenea, report OIPE.
Diffusione sul territorio eterogenea, report OIPE.
Diffusione sul territorio eterogenea, report OIPE.
Diffusione sul territorio eterogenea, report OIPE.

Le POLITICHE DI CONTRASTO sono riferite, in particolare, al caro energia registrato a partire dal 2021 ed esploso nel 2022 con l'invasione russa dell'Ucraina, e alle politiche di contrasto alla povertà mediante i bonus elettrico e gas.

Il Superbonus 110 si è dimostrato strumento non efficace e non orientato a ridurre il fenomeno della povertà energetica.

L'approfondimento sul RUOLO DELLE COMUNITA' ENERGETICHE per contrastare la povertà energetica raccoglie diversi contributi.

In "COMUNITA' E POVERTA' ENERGETICA: UN CONTRIBUTO CRITICO CONTRO LA NARRATIVA DOMINANTE" (K.Fabbri e A.Rossi di ANCI) gli autori sottolineano il ruolo dei Comuni quali possibili, ma non unici soggetti in grado di realizzare 'comunità'.

Le amministrazioni dovrebbero tenere conto degli oneri e onori del porsi quali promotori delle comunità energetiche in base alle proprie risorse, economiche e di personale. In ultimo, le comunità energetiche possono essere strumento di contrasto della povertà energetica SE nella loro costituzione prevedono tale obiettivo.

Ruolo delle Comunità Energetiche

L'Osservatorio rivela qual è il ruolo delle comunità energetiche sono nuove strutture organizzative locali, atte a gestire la produzione, il consumo e la condivisione dell’energia tra i membri della comunità, con attese ricadute in diversi ambiti:

  • benefici economici: riduzione del costo dell’energia per i membri della comunità (autoconsumo, consumo in scambio), concessione di incentivi pubblici da ripartire tra i membri, nuove opportunità lavorative ed imprenditoriali;
  • benefici ambientali: aumento della quota di “energia verde” consumata;
  • benefici sociali: gestione collettiva di una risorsa comune, l’inclusione sociale, cooperazione locale.

Il ruolo delle comunità energetiche:

  • l’inclusione dei “poveri energetici” è fondamentale e non ovvia
  • ruolo delle istituzioni ed enti pubblici indispensabile in questa fase
  • la povertà energetica deve essere spiegata e compresa
  • una metrica comune è necessaria per valutare i possibili benefici

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