BIM | Digitalizzazione
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Computational Design al centro dell'ultimo incontro IDTUk

Nell'ultimo incontro di IDTUk il design parametrico di Othmane Kandri ci porta in Asia con un prestigioso progetto firmato Zaha Hadid mentre Andrea Rolle racconta la sua storia professionale e il suo ruolo strategico, assistendo le aziende per cui lavora nel loro percorso di trasformazione digitale.

I protagonisti dell'ultimo incontro della Community IDTUk

Giusto poche settimane dopo che IDTUk ha compiuto e festeggiato i suoi quattro anni, eccoci di nuovo insieme per il XVII° incontro della Community IDTUk. I protagonisti di questa sessione sono stati Othmane Kandri, architetto per l’affermato studio di architettura di Zaha Hadid a Londra, e Andrea Rolle, Computational BIM Specialist a Berkeley Modular; entrambi italiani ma residenti nella capitale inglese.

È stato possibile seguire l’evento sia in remoto che in presenza; e questa volta, Giulia Pastorino si è offerta di ospitarci nello studio per cui lavora nel cuore di Waterloo a Londra, lo studio di Architettura Weston Williamson + Partners.
Computational Design Enterprise Strategy di Andrea Rolle.

Rivoluzione digitale: fino a che punto influenzerà le nostre vite? La riflessione di Andrea Rolle

L’avventura di Andrea Rolle comincia appena laureato. Era il 2012 e, per chi se lo ricorda, un periodo di crisi per l’Italia, e la stessa non dava molte speranze ai giovani neo-laureati di perseguire una ambiziosa carriera nel campo dell’architettura. È cosi che Andrea decide di lasciare l’Italia.

Dopo una breve esperienza a Londra, Andrea decide di trasferirsi in Australia attratto dal sogno di lavorare in un paese caldo, ospitale e con molta richiesta di figure professionali specializzate.

La sua esperienza in Australia è stata tutt’altro che facile, nonostante si sia rivelata una tra le più belle che ha potuto compiere nella sua vita; ha iniziato con il famoso working holiday visa e anziché lavorare nelle famose “farm” ha optato per un lavoro in cantiere come manovale, una tipologia di occupazione più vicina al suo indirizzo di studi.

Nonostante il fantastico equilibrio tra lavoro e vita personale, (ci ha svelato che andava a "surfare" al mare ogni giorno dopo lavoro!) non si sentiva ancora soddisfatto dal punto di vista professionale.

Andrea voleva migliorare le sue capacità tecniche con qualcosa di "tecnologicamente emergente" e in linea con la nuova rivoluzione digitale nel campo delle costruzioni che si apprestava ad arrivare, ed è cosi che nel 2016 la capitale inglese lo richiama indietro e Andrea si iscrive all’Università londinese per il Corso di AA - Architectural Association, più precisamente un master chiamato EmTech - Emergent Technologies and Design.

Il corso di studi era improntato sull’utilizzo di linguaggi di programmazione come mezzo per sviluppare nuovi workflows nel mondo della progettazione digitale, quello che ora viene generalmente definito come "Computational Design".

Una volta terminato il master nel 2017, Andrea ha iniziato a lavorare per diversi studi di architettura e costruzioni: come Populous, Berkeley Modular e BDP. Durante queste esperienze lavorative ha avuto la possibilità di lavorare su differenti fasi di Progetto, dal Design e Concept, fino alla fase finale di Digital Fabrication. Durante queste esperienze ha sempre cercato di proporre un approccio orientato all’ automazione e al miglioramento dei processi.

Ed è proprio grazie a queste esperienze di vita e lavorative, ora ricopre il ruolo di Computational BIM Specialist e si occupa di assistere le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale, cercando di capire i loro bisogni e sviluppando plugins, scripts e workflows mirati a migliorare i loro processi produttivi, riducendo tempi, costi o migliorandone la qualità.

Andrea termina la sua presentazione con una riflessione sull’epoca che stiamo attualmente vivendo: “È un epoca dove oggi più che mai i rapporti sociali - virtuali o di persona - sono stati ampiamente modificati attraverso l’introduzione delle ultime tecnologie, basta pensare ai social media, meeting virtuali, l’imminente era del metaverso etc. Penso che oggigiorno creare solidi rapporti interpersonali con le persone, sia ancora il modo migliore per poter fare la differenza nel mondo. Abbiamo davanti un futuro entusiasmante e dinamico ma anche molto incerto perché non sapremo effettivamente fino a che punto questa rivoluzione digitale influenzerà le nostre vite e le nostre carriere. In un mondo che pian piano sta rimpiazzando le nostre mansioni con prodotti digitali sempre più avanzati, sono dell’avviso che dovremmo sempre dare assoluta importanza a nostri splendidi valori come la consapevolezza personale, l’empatia e la condivisione”.

Dal Free-Form al Cantiere: Othmane Kandri racconta un progetto basato su un sistema ibrido di modellazione parametrico-BIM

Dopo Andrea, che ci fatto volare dall’Australia a Londra, la parola è poi passata a Othmane Kandri che ci ha portato la testimonianza di un suo progetto che ha sviluppato in Asia.

La presentazione ha trattato un metodo progettuale basato sul design parametrico, come metodologia di sviluppo alternativo, esso da la possibilità di creare molteplici opzioni progettuali a seconda della necessità del cliente e del contesto insediativo massimizzando tempo di sviluppo ed efficienza.

Il primo design è stato abbozzato circa due anni fa, ma ora il cantiere include un'area totale di Progetto di 200.000 m2 comprendente di uffici, negozi, spazi pubblici e giardini, una biblioteca e un padiglione espositivo.

Il suo progetto è partito come free-form, con una volumetria nello spazio distribuita secondo parametri relazionati alla superficie interna , per poi essere razionalizzate , sviluppate in dettaglio, fino alla loro produzione e costruzione in cantiere.

Dal free-form a larga scala, Othmane si è poi focalizzato sul design dell'involucro esterno, facendolo diventare il punto di fulcro ed elemento di dialogo con lo spazio interno.

Nonostante la bellezza e lo studio nei dettagli delle varie opzioni di facciata, una nota interessante è stato quando Othmane ci ha rivelato che le stesse facciate rispondono positivamente ad altissimi standard energetici.

Othmane ci ha dimostrato un'alta capacità del suo team di lavoro soprattutto quando ci ha spiegato la particolare attenzione che hanno riservato al workflow di modellazione, basato su un sistema ibrido parametrico-Bim che ha dato la possibilità di sviluppare la facciata tramite una continua interoperabilità tra due software, massimizzando lo scambio di informazioni e iterazioni delle geometrie.

IDTUk: l'opinione di chi ha partecipato all'incontro

Testimonianza di Jacopo Montali, founder di Algorixon Srl.

Il design computazionale sta diventando sempre più una priorità in quanto permette di trasmettere più facilmente le informazioni progettuali agli attori coinvolti nella produzione e cantiere, andando di fatto a colmare il divario tra prodotto digitale e fisico.

Gli interventi di Andrea e Othmane dimostrano che molto spesso non esistono soluzioni predefinite, ma competenze e figure professionali che permettono la risoluzione di problemi (quasi) unici attraverso l’uso di tecniche digitali, con benefici tangibili per il processo di progettazione e costruzione quali l’aumento della produttività e della qualità del prodotto finale.

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