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Commissione ICT: visita tecnica all'innovativo data center della Federico II

Nell’ambito delle attività di aggiornamento professionale promosse dall’Ordine di concerto con le Commissioni tematiche, si è svolta nella mattinata di martedì 8 maggio, a cura della Commissione Ict, una visita tecnica al S.Co.P.E., l’innovativo data center dell’Ateneo Federiciano che ha sede nel complesso didattico di Monte Sant’Angelo.

Nell’ambito delle attività di aggiornamento professionale promosse dall’Ordine di concerto con le Commissioni tematiche, si è svolta nella mattinata di martedì 8 maggio, a cura della Commissione Ict, una visita tecnica al  S.Co.P.E., l’innovativo data center dell’Ateneo Federiciano che ha sede nel complesso didattico di Monte Sant’Angelo.
Nella foto, da sinistra, gli Ingegneri Mario De Chenno (Commissione ICT, organizzatore della visita), Antimo Angelino (Coordinatore Commissione ICT), il Consigliere dell’Ordine Gennaro Annunziata e Giovanni Battista Barone (Direttore Tecnico dell’area Sistemi di Elaborazione).Visita_socope.jpg
S.Co.P.E. è un'iniziativa dell’Università degli Studi di Napoli Federico II con l’obiettivo di creare un'infrastruttura di supercomputing general purpose, basata sul paradigma del Grid e sulle più moderne tecnologie di calcolo distribuito, a supporto della ricerca di base ed delle Piccole e Medie Imprese. I partecipanti alla visita hanno così potuto scoprire tutte le caratteristiche di un moderno datacenter, progettato secondo le normative ANSI/TIA-942 per essere conforme allo standard Tier 4.
Nel progetto sono state adottate alcune delle tecnologie più attuali (e in qualche caso peculiari) per realizzare un impianto di elaborazione per calcolo parallelo distribuito ad elevate prestazioni.
“Nella maggior parte delle organizzazioni mondiali – si legge in una nota elaborata a cura degli organizzatori - le attività legate all'Information Tecnology sono divenute critiche: si tratti di garantire elevatissime prestazioni di calcolo per elaborazioni “real time”, disponibilità e gestione di storage in ambito Big Data, o in generale continuità operativa e sicurezza dei dati. L'infrastruttura di elaborazione delle informazioni deve quindi essere conforme a requisiti sempre più stringenti. Architetture “ridondate” (ossia duplicate) per i sottosistemi di alimentazione e raffreddamento, tecnologie all'avanguardia per reti di trasmissione e di storage sono sempre più richiesti dalle normative e dagli standard di mercato. L’architettura di S.Co.P.E. – prosegue la nota - prevede di integrare in un'unica piattaforma di tipo Grid, basata su middleware di nuova generazione, risorse di calcolo e storage preesistenti e un moderno datacenter ad alte prestazioni, destinato ad applicazioni scientifiche multidisciplinari, modellistica computazionale e gestione di grosse banche dati, per ricerche nelle aree applicative di Scienze del Microcosmo e del Macrocosmo, Scienze della Vita, Scienze dei Materiali e dell’Ambiente”.
Il datacenter di ScoPE ospita 33 rack con circa 370 server, per un totale di circa 4400 core, e circa 550 TeraByte di storage, con impianto di alimentazione e raffreddamento da 1 MegaWatt.