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Come isolare il pavimento del piano terra?

Le principali soluzioni tecnologiche nel caso di coibentazione di un pavimento del piano terra e come eseguirle correttamente.

L’isolamento del pavimento al piano terreno, in genere elemento di separazione tra ambiente interno dell’edificio (riscaldato) e box/cantine non riscaldate o terreno, è molto importante per ridurre sia le dispersioni termiche che il fenomeno della condensa superficiale.

A seconda della tipologia di pavimento e dell’ambiente con cui esso confina, sono possibili diverse tipologie di intervento. Di seguito alcune brevi considerazioni per un corretto intervento.

 

Le diverse tipologie di interventi realizzabili

I “pavimenti freddi”, rivolti verso ambiente esterno (solai verso porticati), ambienti non riscaldati o terreno, sono luoghi di ingenti dispersioni termiche e possono di conseguenza presentare delle criticità in tema di condensa superficiale. Per ridurre tali fenomeni, è importante non trascurare l’isolamento anche di tali solai, mirando ad ottenere una temperatura superficiale interna del pavimento che sia non più bassa di 2 °C rispetto la temperatura dell’aria.

Ovviamente il miglior approccio possibile è prevedere tale isolamento già in fase di costruzione dell’edificio stesso. Ma quando ciò non è avvenuto, o è avvenuto in maniera non adeguata (come spesso capita di osservare nello stock edilizio attuale, costruito per buona parte in anni in cui le tematiche di efficienza energetica non erano ancora particolarmente sentite), è comunque possibile a una riqualificazione energetica del solaio in questione.

A seconda dei casi è possibile procedere a diversi tipi di interventi, e alla scelta del materiale isolante più adatto, sotto forma di schiume autoindurenti, lastre rigide o tappeti (per le principali caratteristiche dei materiali isolanti si rimanda all'articolo Isolamento termico del soffitto: consigli per il corretto intervento). Un vantaggio indiretto che si può ottenere da un buon isolamento termico è anche l’aumento dell’isolamento acustico.

Vediamo di seguito una panoramica delle principali configurazioni individuabili:

  • a) Pavimento verso ambiente esterno (portico);
  • b) Pavimento verso ambiente non riscaldato;
  • c) Pavimento verso terreno.

Come isolare il pavimento del piano terra.

Figura 1 – Principali esposizioni del solaio al piano terra. a) Verso esterno; b) verso ambienti non riscaldati; c) verso terreno.

 

Per le configurazioni a) e b) è possibile intervenire ponendo l’isolante sia in intradosso (lato inferiore) che in estradosso (lato superiore) del solaio, mentre per il caso c) la soluzione più perseguibile è in solo estradosso.

 

Isolamento del pavimento in estradosso

Per isolare un pavimento in estradosso si può procedere nelle modalità elencate di seguito.

Porre lo strato isolante sotto il massetto: in questo caso è necessario demolire sia la pavimentazione che il massetto, porre lo strato di materiale isolante (cha abbia una resistenza meccanica alla compressione tale da reggere il peso sia del massetto in calcestruzzo, che può essere armato con rete elettrosaldata nel caso di solai controterra, che del pavimento), per poi procedere al ripristino della stratigrafia sovrastante.
Per questo genere di applicazioni si usano in genere materiali isolanti in pannelli rigidi (ad esempio XPS). La posa dello strato isolante può avvenire a secco, in quanto vengono resi solidali alla struttura tramite il getto del massetto. In tal caso va posta particolare attenzione al perfetto accostamento dei pannelli, per evitare discontinuità dello strato isolante. Questa soluzione è anche quella da seguire nel caso si voglia realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento radiante.

Porre lo strato isolante sotto il pavimento: in questo caso, a seguito delle demolizione della sola pavimentazione, si procede alla posa di uno strato isolante a basso spessore (ad esempio tappetino in aerogel), sul quale si andrà a realizzare una nuova pavimentazione flottante/a secco.

Porre lo strato isolante sopra il pavimento: analogo al caso precedente, nel caso in cui non si voglia demolire la pavimentazione, è possibile porre l’isolante direttamente sopra di essa, rivestendolo con una nuova pavimentazione a secco.

Realizzazione di un massetto termico: tutte le soluzioni precedenti hanno lo svantaggio di causare un innalzamento del piano di calpestio, con conseguente necessità di modifica delle porte interne. Nel caso in cui sia necessaria una resistenza termica aggiuntiva non troppo elevata, è possibile ricorrere alla realizzazione di massetti termici, composti da una miscela di inerti isolanti (quali ad esempio il sughero), in sostituzione del vecchio massetto da demolire, e sul quale realizzare la nuova pavimentazione.
Questi massetti termici (o isolanti) hanno una conducibilità equivalente dichiarata pari a circa 0,04/0,05 W/mK, quindi leggermente maggiore rispetto i valori caratteristici dei materiali isolanti da soli (pari a circa 0,035 W/mK per lane di roccia o di vetro, 0,032 W/mK per XPS/EPS, 0,025 W/mK per poliuretani e 0,015 W/mK per aerogel).

ATTENZIONE!

Sebbene queste soluzioni siano tutte perseguibili, si ricorda che più l'isolante è posto verso l’ambiente freddo, maggiori saranno i benefici della struttura su cui è posato, la quale sarà caratterizzata da temperature maggiori. 

Nel caso di solaio controterra, va posta particolare attenzione all’umidità di risalita e alle infiltrazioni di acqua di falda o di acqua piovana che percola nel terreno, e che possono raggiungere le pareti causando macchie di umidità e muffa. La soluzione è ricorrere a un isolamento sotto massetto: demolita la pavimentazione e il massetto, si impermeabilizza il solaio tramite una guaina bituminosa, si posa uno strato di tessuto non tessuto e a seguire i pannelli isolanti (preferibilmente resistenti all’umidità), sui quali realizzare il nuovo massetto e la pavimentazione.

Isolamento del pavimento in estradosso

Figura 2 – Isolamento del pavimento in estradosso. a) Verso esterno; b) verso ambienti non riscaldati; c) verso terreno.

 

Isolamento del pavimento in intradosso

Soluzione decisamente meno invasiva rispetto alle precedenti è l’isolamento in intradosso (lato inferiore del solaio). Questo tipo di intervento, infatti, non richiede demolizioni, ma è sufficiente:

  • Applicare i pannelli isolanti direttamente sul soffitto (dell’ambiente non riscaldato o del portico esterno), incollati, previo adeguato trattamento delle superfici esterne per garantire la tenuta del collante, o fissati in maniera meccanica (sistema “a cappotto”). 
  • Realizzare un controsoffitto isolante con finitura esterna in cartongesso. 

Isolamento del pavimento in intradosso

Figura 3 – Isolamento del pavimento in intradosso. a) Verso esterno; b) verso ambienti non riscaldati.