Come individuare la reazione al fuoco dei materiali: attenzione alle modalità di installazione
L’articolo pone l’attenzione sulle caratteristiche dei materiali ai fini della reazione al fuoco oltre che sulla documentazione certificativa a supporto.
L’articolo pone l’attenzione, anche con riferimento alle prescrizioni di cui al Codice di Prevenzione Incendi, sulle caratteristiche dei materiali ai fini della reazione al fuoco. Si pone l’attenzione, altresì, alla documentazione certificativa a supporto.
La definizione di reazione al fuoco
Nella premessa del capitolo S.1 del “Testo Unico della Prevenzione Incendi” si legge la definizione relativa alla reazione al fuoco, ovvero “una misura antincendio di protezione passiva che esplica i suoi principali effetti nella fase di prima propagazione dell'incendio, con l'obiettivo di limitare l'innesco dei materiali e la propagazione stessa dell'incendio. Essa si riferisce al comportamento al fuoco dei materiali nelle effettive condizioni finali di applicazione, con particolare riguardo al grado di partecipazione all'incendio che essi manifestano in condizioni standardizzate di prova.”
Nel testo di tale premessa si evidenziano e ripropongono due aspetti che il normatore ha ritenuto opportuno descrivere: il riconoscimento della prestazione di reazione al fuoco come misura antincendio di protezione passiva di primaria importanza, non per nulla viene individuata come prima misura antincendio “S.1” nello sviluppo del corpo del decreto. Si propone la seguente semplice considerazione, ovvero se i materiali presenti nei vari edifici, soggetti o meno al controllo dei Vigili del Fuoco, fossero tutti incombustibili, l’evento “incendio” sarebbe un accadimento che toccherebbe molto da lontano la nostra quotidianità. Differentemente, la scelta di materiali e di prodotti, aventi differenti gradi di partecipazione all’incendio [classi di reazione al fuoco], posizionati all’interno di un ambiente, condizionano fortemente l’originarsi del fenomeno incendio e la velocità di sviluppo dello stesso.
Il secondo aspetto che viene richiamato nella definizione è che tale prestazione si riferisce al comportamento di un materiale o di un prodotto [di cui sono riconoscibili le specifiche caratteristiche fisiche quali spessore, densità, composizione] nella sua effettiva condizione finale di applicazione, individuando un rapporto univoco e assoluto, nei termini previsti dalla norma, tra quel materiale/prodotto e quella specifica modalità di installazione [posato in verticale, in orizzontale, con presenza o meno di intercapedini] e il suo grado di partecipazione all’incendio.
La prestazione di reazione al fuoco è stata da sempre ricompresa all’interno del corpo normativo di prevenzione incendi sin dalle prime circolari e decreti, ciò nonostante non è stata ancora raggiunta la dovuta consapevolezza del suo ruolo strategico da parte degli operatori del settore, dei produttori, dei progettisti e dei gestori delle attività, che nel migliore dei casi limitano le proprie valutazioni alla veloce verifica dell’attestazione del requisito nella fase di fine lavori ( si veda la Scheda 2 del d.m. 3 agosto 2015).
Come individuare il livello di prestazione e i gruppi di materiali di riferimento
I livelli di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali impiegati negli ambiti dell'attività ove si intenda limitare la partecipazione dei materiali alla combustione e ridurre la propagazione dell'incendio sono quattro e rappresentano il contributo più o meno gravoso di energia rilasciata dai materiali, nelle fasi di pre-post incendio generalizzato, che influenza l’origine, la crescita e lo sviluppo di un incendio.
La Regola Tecnica Orizzontale [RTO] attribuisce diversi livelli di prestazione in funzione del Rischio vita individuato per l’ambito, distinguendo due macro-categorie relative alle vie d’esodo dell’attività e agli altri locali dell’attività, che in continuità con quanto già previsto dalle precedenti norme tecniche verticali, riserva per il primo ambito delle condizioni più restrittive.
Per ciascun livello di prestazione, vengono individuate soluzioni conformi riferite ad una classificazione in gruppi, denominati GM0, GM1, GM2, GM3, GM4, che comprendono al loro interno materiali differenti raggruppati per tipologia [arredamento, rivestimento, isolanti, materiali per impianti], le cui prestazioni di reazione al fuoco possono essere attribuite in conformità sia alla normativa nazionale italiana sia a quella europea, e che hanno un comportamento al fuoco paragonabile.
Per ogni materiale vengono individuati i corrispondenti gruppi di appartenenza.
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