Come affrontare la crisi, ovvero il problema non è mio, è tuo
Come affrontare la crisi, ovvero il problema non è mio, è tuo
di Simonetta Verdi, STA DATA
Di fronte alle disgrazie personali la prima reazione è quella della sorpresa e dello spavento, segue la rabbia, poi la depressione e infine la rassegnazione.
Se la disgrazia è invece comune, come lo è la crisi che ci sta mordendo oramai da troppo tempo, la situazione è diversa perché, a parte il mezzo gaudio, occorrono cambiamenti profondi oltre a quelli personali.
A memoria non si ricorda una crisi del settore dell’edilizia così lunga e così incerta nei tempi di ripresa.
Che fare?
La questione è indubbiamente politica, e qui non si entra nel merito, e in attesa dei grandi cambiamenti, quelli politici, se arriveranno, ci sono i piccoli cambiamenti che ognuno di noi può fare, perché sono alla nostra portata, soluzioni fattibili che possono produrre risultati concreti in tempi relativamente brevi.
L’equazione Più crisi = Riduzione del fatturato è sostanzialmente rigida. Non ci sono grandi speranze. Il problema è oggettivo perché dipende dal mercato.
Con l’equazione Utile = Ricavi – Costi le cose vanno un po’ meglio, in quanto posso agire sui Costi, che sono invece una scelta parzialmente soggettiva.
Nei costi è implicito il concetto di produttività, cioè a parità di risultato posso ridurre i costi ma devo mantenere la produttività, diversamente scade o la qualità o la quantità del lavoro.
Come si possono dunque ridurre i costi senza altri danni? Migliorando il processo di produzione.
Qui entra il software, che nel processo progettuale, esclusa la parte creativa, è un fattore di moltiplicazione delle capacità umane.
Dunque: investire in software tecnico. Investire non vuole solo dire acquistare, anzi chi pensa che solo acquistando del software abbia risolto un problema, potrebbe restare deluso, perché per usarlo occorrono conoscenze che sono più necessarie più il problema è complesso.
Alcune proposte.
Ci sono novità che nel medio termine cambieranno il modo di progettare: una si chiama BIM (che vuole dire Bene, Inizio a far Meglio).
Perché non anticipare questa evoluzione? Sì, ma con quali costi?
Non si tratta di effettuare delle spese, piuttosto di investire in modo intelligente, sfruttando al meglio la tecnologia, iniziando a collaborare con tutti i colleghi che partecipano al progetto (qualcuno la chiama interoperabilità e si realizza con lo scambio di modelli, non solo di dati, evitando onerosi sprechi di tempo).
Noi ci stiamo lavorando da tempo e offriamo il primo collegamento diretto (realmente operativo) tra progetto architettonico e strutturale e viceversa con Axis VM.
Da provare.
Software in affitto con SAT Premium: Software con la garanzia di un Servizio di Assistenza Totale compresa la consulenza per il problema. Invece di un oneroso investimento, una soluzione agile, economica, e soprattutto personalizzata, che mette a disposizione la soluzione informatica ad hoc unita ad una consulenza mirata.
Servizi avanzati con TechService: formazione, training on the job, consulenza, outsourcing. Perché comprendere la normativa e le sue applicazioni con le risposte ai propri quesiti rende il proprio lavoro fluido, riducendo i tempi e quindi i costi. Le nostre consulenze possono essere declinate secondo ogni diversa necessità, affrontando tutti i passaggi della progettazione, dalla modellazione all’interpretazione dei risultati, concentrandosi sulle questioni squisitamente ingegneristiche, al di la del software utilizzato. Dal semplice confronto all’esecuzione globale del progetto, in totale flessibilità.
Chiedeteci un offerta e fate due conti; potrebbe essere una soluzione per dire: il problema non è mio, è tuo.
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