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Codice di Buona Pratica Massetti: l’Allegato A

L’Allegato A della Rev.5 del Codice di Buona Pratica definisce le prestazioni meccaniche e lo spessore minimo dei massetti in funzione della tipologia, della classe di rivestimento, della classe di destinazione e della tipologia di legante.

Ulteriori indicazioni sulle proprietà meccaniche e dimensionali del massetto

Il presente è il nono di 9 articoli scritti col fine di presentare le principali caratteristiche del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti edito da Conpaviper. Il suo scopo è di presentare l’Allegato A in cui sono riassunti tutti i principali ipotesi e parametri necessari per la progettazione del pavimento.

Definizione di Pavimento o Sistema Pavimento: insieme degli strati compresi tra il supporto strutturale e la pavimentazione finale: sottofondo, strati resilienti, isolanti termici, massetto, impianti radianti, giunti di varia natura, rivestimento o pavimentazione, strati di desolidarizzazione, freno al vapore.

L’Allegato A della Rev. 5 del Codice è stato intitolato: “Prestazioni meccaniche e spessore minimo dei massetti in funzione della tipologia, della classe di rivestimento, della classe di destinazione e della tipologia di legante”. Tuttavia, l’Allegato A non è solo questo: al suo interno sono definite tutte le ipotesi progettuali in forma di osservazioni e gli stati limite ultimi per i quali vanno in crisi le pavimentazioni. Nel presente articolo verranno presentati le più innovative.

Le note A.1 e A.2 ricordano che i massetti aderenti e desolidarizzati, per definirsi tali, devono essere posati su superfici relativamente resistenti e rigide come solai, pavimentazioni esistenti, massetti aderenti esistenti, sottofondi alleggeriti la cui rigidezza è funzione del tipo di pavimentazione prevista.

La nota A.3 puntualizza che le prestazioni riportate nel Codice come le classi di resistenza, la resistenza superficiale, la resistenza all’impatto, lo spessore e la presenza di armatura vanno considerate in blocco e non singolarmente.

La nota A.4 ricorda che spesso viene fatto coincidere lo spessore minimo del massetto con quello nominale. Lo spessore effettivo è funzione della quota del piano finito definita dai vincoli dei locali e dalle tolleranze di quota e di planarità con cui viene eseguito il sottofondo. Per approfondimenti si rimanda al paragrafo 6.3 della Rev. 5 del Codice.

La nota A.5 puntualizza che, nel dimensionamento del pavimento, è compito del Progettista del Sistema Pavimento evidenziare situazioni non contemplate dal Codice e risolverle, come carichi eccezionali, sottofondi con caratteristiche geometriche differenti da quelle prescritte, isolanti termici ed acustici particolarmente cedevoli, ed altro.

La nota A.6 classifica in 3 tipologie i rivestimenti in legno: prefiniti, massello di basso spessore (≤ 1,5 cm) e massello di alto spessore (> 1,5 cm) e raccomanda di fare riferimento all’Allegato D affinché durante il loro utilizzo in opera, siano sottoposti ad oscillazioni dell’umidità e della temperatura ambientale ben definite.

La nota A.9 prescrive che all’interno dei massetti non siano presenti tubi, variazioni repentine dello spessore o altri ostacoli ai movimenti planari relativi tra massetto e sottofondo. Nel caso che tale ipotesi non sia soddisfatta, occorre che il Progettista del Sistema Pavimento valuti caso per caso la fattibilità e le precauzioni da prendere. Con una certa frequenza è possibile incontrare nelle cantine e nei marciapiedi di alcune ristrutturazioni la necessità di non voler modificare le quote della pavimentazione in ceramica e di passare tubi di servizi all’interno del massetto posato direttamente sul supporto. In questi casi è opportuno garantire uno spessore minimo sulle tubazioni di almeno 3 cm, meglio se con interposta una rete elettrosaldata. Per spessori ridotti il Codice consiglia l’utilizzo di sistemi desolidarizzanti.

La nota A.12 puntualizza che per armatura il Codice intende una rete elettrosaldata zincata filo di diametro nominale 1,8-2,0 mm e maglia da 50x50 a 60x60 mm. Per favorire la distribuzione dei carichi ed evitare fenomeni di punzonamento, deve essere posizionata in prossimità della metà dello spessore del massetto, sormontando le estremità dei fogli di almeno 5 cm e legandole tra loro.

Nei massetti radianti è possibile appoggiarla sui tubi dell’impianto. Per spessori del massetto minori o uguali a 6 cm è possibile appoggiare la rete direttamente sul sottofondo, se dotata di impronte maggiori o uguali a 8 mm. Per spessori del massetto superiori a 7 cm è raccomandabile aumentare lo spessore del filo. La rete può essere sostituita con un massetto opportunamente fibrato o con un’armatura di altro materiale di resistenza equivalente. 

Armatura del massetto

La nota A.13 prescrive che per un’opportuna posa delle pavimentazioni resilienti, laminati, tessili e resinose occorre un massetto con prestazioni di resistenza elevate. Infatti, questi materiali sono generalmente poco adatti a sopportare sollecitazioni concentrate ed in virtù del loro basso spessore e della loro deformabilità, necessitano di un piano di incollaggio molto planare.

La nota A.15 ricorda che quando si parla di prestazioni meccaniche dei massetti bisogna considerare gli SLU della finitura superficiale: per i rivestimenti ceramici e lapidei lo SLU si intende la rottura del rivestimento o il suo distacco dal massetto, per i rivestimenti in legno incollati lo SLU è il distacco della pavimentazione dal massetto o il suo sollevamento, per i rivestimenti resilienti, laminati, tessili e resinosi lo SLU è la rottura del massetto o il distacco del rivestimento dal massetto.

Rivestimenti ceramici e lapidei. Rottura del rivestimento, possibili cause:

  • rottura del massetto: presenza di un giunto o di una fessura sottostante;
  • sovraccarico, urti di elevata intensità;
  • eccessiva cedevolezza del Sistema Pavimento (presenza di vuoti nel Sistema, strati particolarmente cedevoli);
  • rivestimento di bassa resistenza.

Rivestimenti ceramici e lapidei. Distacco del rivestimento, possibili cause:

  • superficie incoerente del massetto o eccessivamente polverosa;
  • colla non adeguata al tipo di massetto o al tipo di rivestimento;
  • superficie del rivestimento prima dell’incollaggio polverosa;
  • essiccamento superficiale della colla durante la posa.

Rivestimenti in legno. Distacco della pavimentazione, possibili cause:

  • eccessiva deformazione del legno per variazioni igrometriche ambientali;
  • eccessiva deformazione del legno per eccessiva umidità del massetto;
  • montaggio dei listelli di legno eccessivamente disidratati;
  • pavimentazione in legno poco protetta dall’attacco dell’umidità ambientale;
  • scarsa adesione della colla al massetto (colla non adeguata alla tipologia di massetto): il listello si stacca con la colla;
  • scarsa coesione della superficie del massetto (il listello si stacca con la colla e la superficie del massetto).

Finiture resilienti, laminate, tessili e resinose. Rottura del massetto, possibili cause:

  • resistenza del massetto e del Sistema Pavimento non sufficiente;
  • sovraccarico e urti di elevata intensità;
  • supporto strutturale eccessivamente cedevole (solai in acciaio e in legno).

Finiture resilienti laminate, tessili e resinose. Distacco della pavimentazione dal massetto, possibili cause:

  • massetto eccessivamente umido;
  • resina/colla non compatibile con la tipologia di massetto;
  • scarsa resistenza superficiale del massetto.

L’Allegato A della Rev. 5 del Codice fornisce 4 prospetti che danno indicazioni sulle proprietà meccaniche e dimensionali del massetto in funzione della classe del rivestimento, della classe di destinazione, della tipologia del legante e della tipologia di massetto. 


Rev.05 Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti

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Massetti: prescrizioni per il progetto e controllo

Lo speciale si compone di 9 articoli scritti col fine di presentare le principali novità introdotte dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti edito da Conpaviper.

Piano Editoriale dello Speciale

  1. Dal massetto al pavimento.
  2. Il progettista del Sistema Pavimento.
  3. I parametri che influenzano la resistenza meccanica del pavimento.
  4. Il dimensionamento del pavimento.
  5. Influenza dei sottofondi sulla stabilità dei pavimenti.
  6. I giunti nei massetti.
  7. I massetti ribassati e a bassa inerzia.
  8. Prestazioni meccaniche dei massetti.
  9. Codice di Buona Pratica Massetti: l’Allegato A.


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